Il Novara Contro il Marzotto raggiunto a 4'dalla fine: 1-1

Il Novara Contro il Marzotto raggiunto a 4'dalla fine: 1-1 Il Novara Contro il MarzottoPraggiunto a 4'dalla fine: 1-1 I piemontesi hanno sbagliato un rigore DAL MOSTRO INVIATO Novara, lunedì mattina. Una partita squallida come questa andrebbe liquidata con il semplice ttabelhno>: hanno giocato questi, hanno segnato quest'i altri, ha arbitrato il tale, e poi basta. Si dovrebbe stendere un velo pietoso sul triste spettacolo e sperare che il futuro benevolmente ce ne risparmi altri del genere. Non è simpatico infatti infierire su squadre che, giudicando tn base a quanto si è visto ieri sul campo, hanno problemi assai gravi da risolvere, non è simpatico dover raccontare una partita sapendo che, con la mi. gliore buona volontà, non st possono sprecare parole di elogio per i poco brillanti protagonisti. Novara e Marzotto hanno terminato il confronto in parità, con una rete per parte. Era giusto che finisse cosi poiché nessuna delle due contendenti ha messo in mostra meriti tali da farla preferire all'altra, anzi i difetti delle due formazioni venuti a nudo nel corso dei SO? di gioco sono stati tali da soffocare i generosi tentattvi degli uomini migliori: Corghi, Corbam, Cappello ed Eidefjall da parte piemontese; Marchetti, Mosca, Buffinoni e Svorenich tra i veneti. L'undici novarese lamentava ancora l'incompletezza dei ranghi e se per il centromediano Molina il sostituto Corbami non destava rimpianti, lo spaurito e fragile diciassettenne Breda, schierato all'ala destra al posto dell'infortunato Marzani, dimostrava chiaramente di essere alle prese con un compito troppo difficile per lui. Non basta tuttavia questa attenuante per giustificare la prova negativa del Novara, nelle cui file Feccia e Baira sono apparsi irriconoscibili, mentre la prima linea è stata ancora una volta inefficace, pur potendo contare sulla sempre abile regìa di Cappello. Quanto si è detto del Novara, può risparmiare altre considerazioni negative sul Marzotto. Infatti, se la squadra di Valdagno è andata vicina alla sconfitta contro un avversario così mal ridotto, vuol dire che essa merita proprio l'infimo posto che occupa nella classifica. E' presto naturalmente per considerare pericolosa la situazione delle due squadre, ma è quanto mai opportuno che sia i dirigenti piemontesi che quelli veneti corrano ai ripari nella campagna acquisti di novembre. Per la verità il Novara ha avuto l'occasione di vincere la partita e quest'occasione glie la offerta dopo IT di gioco, l'arbitro Ferrari di Milano, che su tiro di Baira, ha punito con il « rigore » un fallo di mani di Sacchiero, sulla cui volontarietà c'era molto da dubitiare. Comunque Feccia, incaricato del ti*o dal dischetto, non ha neppure centrato la porta, mandando il pallone alto, un buon metro sopra la traversa. Lo scampato pericolo ha rianimato il Marzotto, che ha riordinato le sue file, bloccando a metà campo il gioco av- versario e sfiorando il goal ad un minuiu dal ripose con un tiro di Bressa deviato in angolo da' Corghi. Nella ripresa, al V, il portiere biancoceleste Vedi è uscito a vuoto su un traversone di Etdefjall e il centrattacco novarese Manzina ha potuto deviare il pallone di testa iti rete. Il Marzotto si è lanciato disordinamente ma caparbiamente alla ricerca del pareggio e la porta novarese ha corso seri pencoli: al S? Corghi ha devinto in angolo con un ginocchio un tiro di Bressa, al 18' l'interno Rovatti è riuscito a precedere ti portiere novarese, uscito in tuffo, il pallone è andato lentamente a sbattere nel palo e Corbam ha salvato a porta vuota. Al 35', su calcio d'angolo, ancora Corghi è riuscito a deviare di pugno il pallone, ma al 41' il terzino RuffXnoni, avanzato in aiuto dei compagni, si è trovato fra i piedi un pallone centrato da Parise e lisciato da Sacchiero: un gran tiro che manda la sfera a sbattere sotto la traversa, rimbalzando ben oltre la linea bianca prima di tornare in campo. Corghi è pronto ad abbrancare il pallone, ma l'arbitro è a due passi e non ha esitazione nel concedere il goal del pareggio al Marzotto. Gianni Pignata

Luoghi citati: Buffinoni, Milano, Mosca, Novara, Svorenich, Valdagno