Il Novara impone l'alt all'attacco del Verona: 0-0

Il Novara impone l'alt all'attacco del Verona: 0-0 Il Novara impone l'alt all'attacco del Verona: 0-0 DAL NOSTRO INVIATO Novara, lunedì mattina. La macchina da goals veronese si è inceppata sul campo del Novara. I gialloblù veneti che nelle prime tre gare del torneo avevano realizzato dieci reti senza subirne alcuna, erano attesi con curiosità alla prima difficile prova loro assegnata dal calendario. Si voleva sapere se la compagine di Mondadori meritasse di essere inserita nel numero delle « grandi > del campionato o se il trionfale bilancio espresso dalle cifre fosse dovuto soltanto all'agevole cammino iniziale contro avversari piuttosto arrendevoli. Giudicando in base allo 0-0 di ieri, v'è da pensare che la verità stia nel mezzo: il Verona non è certo squadra tanto modesta da rassegnarsi a vegetare nella zona neutra della classifica, ma non sembra in possesso di un'inquadratura tanto solida da permetterle di battersi per le prime posizioni. I gialloblù hanno impostato la partita su una tattica sbagliata, e questo per colpa (o merito) di Cappello. Il trentaseienne ex bolognese fa quel che può, ma mette ancora paura a tutti, è per le difese della serie B una specie di «babau», attira gli avversari su di sé come una calamita. Chi gioca contro il Novara adotta il catenaccio anti-Cappello ed il Verona non è sfuggito a questa pessima abitudine, rinunciando In partenza a sfruttare le notevoli possibilità della sua prima linea, con uno schieramento difensivo basato sul mediocentro Cardano libero e sul mediano destro Frasi a guardia del n. 9 avversario. L'attacco veneto, pur giocando con Stefanini II e Bertucce permanentemente arretrati, è riuscito a dare tanti di quei fastidi alla difesa piemontese da far pensare che una tattica aperta avrebbe permesso una chiara affermazióne degli ospiti. Soltanto commettendo falli a ripetizione Molina riusciva a frenare il guizzante Maccacaro (il miglior veronese con Begalli, Frasi e Bertucco) e non molto minore era la situazione degli altri anziani difensori novaresi costretti a sputar l'anima per tener dietro ai vivacissimi avversari. I cinque calci d'angolo a zero ottenuti nei primi 45' dall'undici veneto testimoniano con sufficiente chiarez- za il lavoro affannoso sbrigato dal Novara per evitare pericoli alla propria rete. Comunque, l'eccessiva prudenza del Verona e la mancanza di penetrazione del Novara (pur sorretto da un grandissimo Eidefjall e dall'accorto Cappello) fecero sì che 11 primo tempo si chiudesse a reti inviolate. La logica suggeriva di prevedere che nella ripresa il Verona avrebbe abbandonato il balordo schieramento difensivo e si sarebbe spinto all'attacco per cogliere quella vittoria che nel primo tempo era stata già alla sua portata. Fu invece 11 Novara a spingere il piede sull'acceleratore ed a giungere assai vicino al successo, negatogli dalla sfortuna e dal comportamento dell'arbitro milanese Perego, tanto severo a metà campo quanto inspiegabilmente tollerante per quel che avveniva in area di rigore. Al 18', su calcio d'angolo tirato . da Albini, il pallone diretto a rete finì nelle mani del portiere Ghlzzardi in modo piuttosto misterioso: c'è chi giura che la sfera varcò abbondantemente la linea, chi sostiene che la mano del terzino Begalli fu pronta a ricacciarla fuori dal sacco, per l'arbitro comunque l'azione fu regolare. AI 21' il n. 7 Manzino lanciato da Albini, fu spinto alle spalle da Begalli e stretto poi fra lo stesso Begalli e Cardano ed atterrato senza complimenti: rigore inequivocabile per tutti, tranne che per il signor Perego. Al 34' su allungo dì Eidefja.ll. Albini sulla sinistra si apprestava a tirare in rete, quando Stefanini I con una mano gli deviò nettamente il pallone. Inutile aspettarsi il fischio dell'arbitro, tutto regolare anche questa volta! La folata di gioco novarese continuò ancora con tiri di Albini e Manzino parati o fuori bersaglio. Se Eidefjall e Cappello — i migliori tra i novaresi insieme a Corghi e Meschino — avessero avuto più pronta collaborazione dal giovani compagni di prima linea, l'inviolata rete veronese non avrebbe certo potuto resistere. Invece, con l'aiuto del clemente arbitro Perego il Verona è riuscito a salvarsi, uscendo però dalla contesa piuttosto ridimensionato. Gianni Pigliata

Luoghi citati: Novara