L'on. Taviani annuncia provvedimenti contro i colpevoli della sciagura aerea

L'on. Taviani annuncia provvedimenti contro i colpevoli della sciagura aerea Mja situazione della Wjuì esaminata dal Consiglio dei Ministri L'on. Taviani annuncia provvedimenti contro i colpevoli della sciagura aerea Radicali mutamenti nelle cariche direttive della società di navigazione - Le difficoltà che si oppongono alla fusione con t'Alitaiia - L'apparecchio era in grado di funzionare - Deficienze organizzative Roma, 28 dicembre. Oggi, al Consiglio dei Ministri, l'on. Taviani ha annunciato che verranno presi gravi provvedimenti contro eventuali responsabili della sciagura aerea verificatasi sul Giner. E ha fatto comprendere che sarebbe allo studio una fusione o, almeno, un coordinamento dei servizi fra la LAI e l'ALIT Alti A che dovrebbe avvenire entro la fine di marzo quando scadranno le concessioni decennali delle due Compagnie. Ma sarà possibile arrivare in cosi breve tempo a una fusione fra Società che hanno azionisti stranieri? (il 30% la BOAC, cioè il governo inglese nell'AHtalia, il 30% la TWA e il 9% la Squibbs nella LAI). Occorrerebbero circa tre miliardi per tndennizzarli. Ed è possibile giungere in tre mesi a un efficace € consorzio di esercizio » ? Le tre linee scandinave hanno impiegato anni per unire urlimente le loro forze. Attenderemo le risposte; e attenderemo che ci venga detto quando cesseranno le beghe interne, le stupide economie, le bravure assurde che rendono azzardoso''anche un volo fra Roma e Milano, che possono trasformare in un viaggio senza ritomo quella che dovrebbe essere una rapida e piacevole passeggiata nelle vie del cielo. La commissione d'inchiesta, presieduta dal generale Cigerza, è all'opera per scoprire le cause della sciagura sul monte Giner. Le responsabilità andranno cercate fra gli uomini del servizio d'assistenza a terra, fra i piloti dell'apparecchio e anche, e soprattutto, fra i dirigenti della LAI. Già hanno pagato, con la destituzione o con la messa a disposizioìie, il direttore generale, . - Gallo il capo de* piloti. Tait, il k«P«'dei navigazione, Satti{ ,e dovrebbe seguire a O'orm la loro sorte ^direttore a^nMJ^?/^^^ de"a LA,j astiene co- ™22»J*J&± niiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii menti » erano previsti da tempo. L'< innocenza » del DC 3 è provata dal fatto che ancora diecimila apparecchi di questo tipo sono adoperati dalle grandi Compagnie aeree internazionali. Dei resto, se si rinunciasse ai DC 3, bisognerebbe abolire i voli per Reggio Calabria, per Palermo ed altre città che non dispongono di aeroporti molto ampi. Anche il ghiaccio appare innocente. Il DC 3 non è caduto, ma e andato a cozzare contro il monte, e ciò significa che al momento della sciagura era ancora in buona efficienza di volo. E qui bisogna ricordare che il ghiaccio si forma quando il velivolo attraversa una zona di alta umidità provocando la condensazione del vapore. Se la condensazione avviene in prossimità della quota dello zero, si formano t cristalli che appesantiscono l'ala e ne mutano il profilo, facendo diminuire la portanza, cioè la forza che sostiene il velivolo. Per salvarsi, il pilota deve aumentare o diminuire rapidamente la quota. Nel tragico caso della vigilia di Natale il pilota del Dakota salire non poteva, non disponendo di cabina pressurizzata. Scendere non gli fu permesso. Sui dirigenti della LAI potranno ricadere responsabilità di vario genere, se l'inchiesta proverà che veramente i loro dissidi interni avevano portato a una semiparalisi organizzativa, che i corsi di specializznzione per i piloti venivano fatti durare soltanto pochissimi mesi per motivi d'economia, che le revisioni degli apparecchi non erano fatte regolarmente e che quelle dei motori, sempre per economia, erano ridotte a due sole ore. Entro tre settimane dovremmo conoscere i risultati della inchiesta; inutile tentare di anticiparli. Ma sicuramente il desiderio di risparmiare non concede ai «ostri piloti un addestramento tecnico simile a quello dei piloti di altre comiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiriiiiiiuiiiiiiiiiiiiiii pagnie aeree. Quelli delle linee scandinave .devono volare per ore e ore sul « cavia t; un apparecchio speciale fornito di normali comandi e istmmenti, e sul quale, pur senza farlo levare in volo, è possibile provocare automaticamente tutti gli incidenti che possono rendere pericolosa la navigazione aerea: incendio dei motori, formazione di ghiaccio sulle ali, avaria degli apparecchi di controllo. I piloti devono' mostrare, attraverso la reazione all'incidente imprevisto, di essere sempre all'altezza della situazione. Altrimenti restano a terra, e per sempre. « Il velivolo cavia» costa più di un milione di dollari; ma non costava forse oltre due milioni di dollari il quadrimotore della LAI che cadde a Orlyt E quale prezzo, se un prezzo si può dare alla vita umana, avevano le vite degli uomini e delle donne periti fra le fiamme a Orly o nell'urto terrificante contro il Monte Ginert E passiamo alla responsabilità dei cosidetti « servizi a terra». Ancora non si sa chi fu a impedire al comandate Gasperoni di mutare quota a causa del rischio di collisione con altri velivoli; ma ci si può domandare se, dato il pericolo in cui si trovava il DC e con le ali appesantite dal ghiaccio, non sarebbe stato possibile far mutare rotta a qualche altro apparecchio ed esaudire il desiderio del comandante Gasparoni. A parte questo fatto, non si vede quale responsabilità potrebbe essere accollata ai radiofari, ai radiosentieri, ai radiogoniometri che in quel tragico pomeriggio trasmisero regolarmente t segnali. Perché Gasperoni non chiese la < rilevazione ».' Si fidò troppo, come altri piloti provenienti dai velivoli militari, della esperienza acquisita nelle centinaia di voli felicemente compiuti fra Roma e Milano? Cosa c'è di vero nell'accusa di « troppa bravura » rivolta ad alcuni vecchi piloti che non si rassegnano ad essere, come gli aviatori americani, dei tranquilli conducenti di autobus aerei e sono troppo sicuri della propria bravura f Certo è che l'inchiesta Internazionale, sull'incidente di Idleville (New York) provò la responsabilità del pilota; e sembra che l'inchiesta per la sciagura di Orly abbia escluso il guasto meccanico o la responsabilità dei servizi di terra. La LAI ha, fra le grandi Compagnie aeree, un triste primato di incidenti. e. a.

Persone citate: Gasperoni, Giner, Tait, Taviani

Luoghi citati: Milano, New York, Orly, Palermo, Reggio Calabria, Roma