Attacchi della stampa francese contro le "ingiustizie"! dell'ONU di Sandro Volta

Attacchi della stampa francese contro le "ingiustizie"! dell'ONU Attacchi della stampa francese contro le "ingiustizie"! dell'ONU Criticato anche l'atteggiamento di Washington - Quello che chiede il governo d'Israele (Dal nostro corrispondente) Parigi, 27 dicembre. Christian Pineau ha esposto stamane la situazione internazionale al Consiglio dei ministri, riunito all'Eliseo sotto la presidenza di René Coty. Le relazioni della Francia con i Paesi atlantici, alquanto migliorate dopo la recente riunione della NATO a Parigi, presentano ancora non poche incertezze, non soltanto in vista della discussione Bulla politica francese in Algeria, che l'Assemblea delle Nazioni Unite dovrà affrontare alla fine di gennaio, ma anche per la soluzione definitiva del problema di Suez, che a Parigi desta ancora vivissime preoccupazioni. La posizione della Francia su questa questione è stata diffusamente illustrata dal Ministro degli Esteri. Di fronte all'Egitto, la solidarietà fra il Qua! d'Orsay e il Foreign Office rimane immutata, invece nei riguardi di Israele esiste una discrepanza sensibile fra i punti di vista del due Paesi; Christian ' Pineau ha riferito infatti agli altri ministri i termini del colloquio che ha avuto ieri con l'ambasciatore israeliano a Parigi, Tsur, durante il quale sì è impegnato a sostenere le richieste avanzate dal governo di Tel Aviv per un accordo definitivo con l'Egitto. Tali richieste consistono in: 1) libertà di transito per le navi israeliane lungo il canale di Suez; 2) libero accesso per quelle navi al golfo di Akaba; 3) internazionalizzazione della zona di Gaza; 4) demilitarizzazione della penisola del Sinai. Sono richieste ragionevoli che, se verranno accettate, potranno riportare la pace in quella zona tormentata: non sembra però affatto sicuro che Londra intenda impegnarsi nello stesso senso di Parigi, e la diplomazia francese si mostra sempre più inquieta sentendo venir meno ogni possibilità di appoggio da parte di Washington. Nonostante le dichiarazioni di Guy Mollet, secondo 11 quale l'azione militare anglofrancese in Egitto ha scosso profondamente il prestigio di Nasser, tutti riconoscono ormai che la posizione del colonnello si è molto rinforzata nel¬ le ultime settimane, e che nessuna pressione può più costringerlo ad accettare una soluzione piuttosto che un'altra. La difficoltà per il governo di Parigi a far prevalere le proprie tesi dipende soprattutto dal fatto che gli Stati Uniti rifiutano nel modo più assoluto di associarvisi: il governo di Washington è infatti deciso a lasciare che le Nazioni Unite risolvano direttamente la questione, senza tener conto delle richieste francesi. Questa situazione esaspera la stampa di destra, che inasprisce ogni giorno che passa la polemica contro le Nazioni Unite e contro Washington. « L'opinione pubblica europea — ha scritto stamane Le Figaro t- ha sempre più nettamente l'impressione che l'ONU sia. diventata una macchina nelle mani del blocco comunista e del gruppo afro-asiatico, detto di Bandung. Essa teme anche che gli Stati Uniti, nel desiderio di combattere le influenze sovietiche in Asia e nel mondo arabo, siano trascinati troppo lontano in un'azione che ha già fatto molti torti alla causa della collaborazione atlantica >. Ancora più aspro è il linguaggio d'un giornale che riflette il punto di vista dei gruppi finanziari, Les Echos, secondo il quale « se tutto si svolge secondo i piani degli inviati di Hammarskjoeld, Nasser avrà ricavato da questa guerra, che ha perduto, un beneficio totale: sarà padrone del Canale più che non lo fosse prima, padrone di rimilitarizzare il Sinai e Gaza a suo piacere, di riprendere la preparazione della guerra contro Israele - quando ne avrà voglia, senza che sia stata presa la più piccola precauzione contro le sue imprese. Non è spingersi veramente un po' troppo oltre il compito pacificatore delle Nazioni Unite dar ragione al ladro contro il gendarme, col pretesto che il gendarme era troppo forte? ». Frane Tireur minaccia addirittura una crisi' dell'ONU: « Se si vuol dare una nuova verginità a Nasser, per com pletare la punizione delle democrazie che hanno già pagato, Washington e Hammar skjoeld non dovranno meravigliarsi se i problemi, che sono all'origine della crisi, provo cheranno, ih mancanza di soluzioni, una crisi ancor più grave >. Infine l'Aurore afferma che l'«ONU e gli Stati Uniti non si rendono conto che Nasser si beffa di loro e aumenta le sue pretese di giorno in giorno, in proporzione esatta alla debolezza inconcepibile di cui danno prova nei suoi riguardi ». Sandro Volta

Persone citate: Christian Pineau, Guy Mollet, Hammar, Hammarskjoeld, Nasser, Pineau, René Coty