Strazianti episodi di dolore ai funerali delle 21 vittime dell'aereo precipitato sui monti

Strazianti episodi di dolore ai funerali delle 21 vittime dell'aereo precipitato sui monti Uopo il drammafioo peoupsro in un deserto eli gla.ta.eeio Strazianti episodi di dolore ai funerali delle 21 vittime dell'aereo precipitato sui monti Ha rappresentato il governo l'ori. Brusasea che per uri caso è scampato alla sciagura: già aveva prenotato un posto sul Dakota - La difficile identificazione del Caduti (Dal nostro inviato speciale) Trento, 26 dicembre. L'arcivescovo di Trento ha oclebrato oggi, nella Cappella cimiteriale, le esequie per le ventun vittime de!!'I-Linc, precipitato sabato sera sulle montagne del Trentino. Al rito, con i familiari, eramo presenti autorità civili e militari ed una folla imponente. L'on. Brusasea, che per combinazione fortunata non salì sul tragico apparecchio, rappresentava il Governo. Al canto del < Libera me Domine > la folla dei congiunti non ha trattenuto le lacrime: è stato il momento più angoscioso di questo triste Natale trentino: passeggeri ed equipaggio del Dahota terminavano, tra i singhiozzi delle loro famiglie, il viaggio intrapreso insieme a Roma nella trepida attesa ilelle feste. La madre deH'hostess Maria Luisa Onorati si gettò sulla bara della figliola, invocando disperatamente il suo nome. Maria Luisa era una giovane laureata in filosofia che l'entusiasmo per la vita aveva spinto sulle vie dell'aria. La povera signora ha dovuto essere staccata a forza dalla bara. Scene strazianti si sono ripetute dopo la cerimonia e al momento del distacco. Le salme hanno lasciato Trento, con i congiunti degli sventurati, nelle prime ore del pomeriggio, con un treno speciale. Il freddo intensissimo ha posto in gravi difficoltà, il giorno di Natale, gli «omini che da Ossana sono saliti a quota S651, sul monte Giner, per il ricupero delle 21 vittime. Per raggiungere la più vicina malga sul monte, da Ossana, occorrono tre ore di buon cammino; e per andare lll Iltllll Il Illllllllllllllllllllllllllll dalla malga stessa alle Pale I Perse, doVè caduto l'aereo, J più allentiti camminatori non impiegano meno di quattro ore. La marcia di avvicinamento dei militari (alpini e carabinieri) e dei valligiani (le < guide » del « Soccorso Alpino > e volonterosi montanari) incominciò nella notte di Natale, alla luce delle torce elettriche, con una temperatura tra i 28 ed i SO gradi sotto zero. Soltanto all'alba gli uomini guidati dal capitano dei carabinieri Maggiorino Colombaro poterono raggiungere il luogo <4eWa sciagura, con il triste carico degli slittini, destinati al trasporto delle salme, e dei sacchi entro cui i resti dovevano essere prowisoria-mente composti. Nelle borracce l'acqua è gelata; le tavolette di cioccolata sono dure, come di sasso, e non si riesce a spezzarle. Si lavora alla pietosa impresa in condizioni proibitive: gli uomini non riescono ti resistere per più di mezz'ora al gelido flagello del vento che spira nel vallone senza sole Stilla montagna, settanta uomini hanno così celebrato il loro faticoso e dolorosissimo Natale: un carabiniere, Benito Torricelli, non ha retto all'estenuante morsa del freddo ed ha dovuto essere trasportato dai commilitoni a valle, hi preda ad un principio di assideramento. Altri due carabinieri, con il Torricelli, hanno dovuto essere affidati al medico di Ossana per cure d'emergenza. Anche Giacomo Turri, un vigoroso alpigiano rotto a tutte le asperità della, montagna, è caduto stremato dallo sforzo nella neve, senza più riuscire a ritrovare le forze: lo hanno riaccompagnato ad Ossana in barella, scmicnngelate le mani ed i piedi. Nella piccola trattoria di Ossana, dov'era la < base » dell'operazione di recupero, il telefono da campo squillava so vente recando drammatici messaggi dalla montagna: < Siamo in difficoltà... preparate nuove pattuglie per l'avvicendamento... Occorrono medici per alcuni uomini svenuti... >. A colpi di piccozza è stata infranta per ciascuna delle ventuno vittime, la bara di ghiaccio che le imprigionava accanto ai relitti del tragico apparecchio L'opera è stata penosissima: come da un mosaico sconvolto, occorreva ricomporre una per una le figure umane, spezzate dall'urto spaventoso. Chiuse nei sacchi, le salme venivano avviate a valle. E ad Ossana, ad ogni arrivo, si ripetevano tra i parenti in attesa gli strazianti lamenti. Il Pretore di Male, dott. De Luca, ha dovuto imporsi con la forza della sua autorità per impedire ad alcuni tra i congiunti di presenziare all'identificazione formale delle salme: troppo atroce sarebbe stato a* genitori di Maria Luisa Onorati, di Guido Caminetti, di Ilario Montagna, di Giovanni Bruno, vedere con i propri occhi lo sfacelo dei loro cari. Per il riconoscimento, le autorità si son giovate delle indicazioni ricevute dai parenti, di tessere e oggetti personali trovati sulle salme. Per Maria Luisa Onorati, un anello di platino al dito e una grande borsa verde; per il comandante Giorgio Gaspm-oni, la divisa semibruciata; per il Caminetti, il nome segnato sulla cinguetta della valigia; per Edy Gray il colore dei capelli; e così via. Soltanto a tarda sera, nello chiesetta di Sant'Antonio di 03sana, infiorata e ornata con rami d'abete, potè meominciare la veglia funebre intorno alle ventuno bare. tsDdGigi Ghirotti I jr|c[|ff ipipriti IP 9ttrP779tlirP ' "■•«IIIWCIIll »C MMVLUWK ffl 3SSISt6r6 Ì PÌl0tÌ ÌH VOlO Un'interrogazione al Governa Roma, 26 dicembre. Cosparso di tappe dolorose è purtroppo il cammino compiuto in questi ultimi anni dalla nostra aviazione civile. Le sciagure di Sardegna, degli aereoporti di New York e di Orly e infine quella avvenuta sabato sera sul monte Glnner, contro il quale si è schiantata il D. C. 3 della LAI che avrebbe dovuto raggiungere Milano, sono troppo vicine nel tempo perché non destino in ognuno preoccupazioni e timori. Se ne e reso interprete il deputato socialdemocratico Domenico Chiaramello 11 quale ha rivolto una interrogazione al Presidente del Consiglio ed al ministro della Difesa per conoscere « sa di fronte al moltiplicarsi dei gravissimi incidenti della compagnia LAI, che hanno portato ad oltre il centinaio le vittime e alla totale perdita di quattro apparecchi, non credono sia giunto il momento di promuovere una completa riorganizzazione dell'aiAazione cMle italiana, unificando la compagnia LAI con la compagnia Alitalia per dare, finalmente, una solida base ed un forte impulso a questa attività che rappresenta ormai, per tutti i Paesi, una delle fondamentali energie nel campo dei trasporti nazionali ed internazionali e quindi una delle forze economiche e finanziarie più colossali ». Ma oltre alle questioni di carattere organizzativo occorre migliorare le attrezzature per rendere maggiormente ,„ „„M , sicura Ila navigazione aerea. La nuo- va tragedia ne ha riDroposto'la grande importanza e la enorme urgenza. Le cause che hanno indotto il comandante del Dakota a seguire una rotta sbagliata, che improvvisamente l'ha portato dinanzi al ghiacci e alle rocce del Ginner, potrà stabilirle, solo l'inchiesta ufficiale, sempreché sia possibile. Si può dire fin d'ora comunque — e questo è il parere di numerosi tecnici — che attrezzature esistenti in Italia per assistere 1 piloti in volo si rivelano insufficienti quando le condizioni atmosferiche siano particolarmente avverse. Nel febbraio dell'anno scorso un quadrimotore della « Sabena », a bordo del quale — come si ricorderà — viaggiava la giovane attrice Marcella Mariani, fini sul Terminillo spintovi da un vento trasversale di cui il pilota non potè o non seppe tener conto. Egli riteneva infatti di essere su Viterbo quando invece si trovava ad una settantina di chilometri di distanza. E sabato sera altrettanto si è verificato per l'aereo della LAI, spinto anch'esso dal vento senza che il suo comandante potesse valutarne con sicurezza l'intensità. Il velivolo Inoltre era appesantito dal ghiaccio formatosi sulle ali. Milano I feretri giunti a Milano, 26 dicembre. Alle 23,30 di stanotte le salme delle vittime della sciagura aerea sono giunte alla stazione Centrale. Erano sistema- ! i IIte in quattro vagoni merci ag- ganciati al diretto proveniente!1111M ! 11111MI [ 1111 II II 111 111 1111 II ! HI! I III 11 i I i I i 111111M1 | I dal Brennero. Ad attendere le < bare erano i dirigenti della j ' LA.I. e un gruppo di parenti. | Poco prima di mezzanotte i fe-j retri sono stati portati nei sotterranei della stessa stazione;, domattina saranno avviati ai paesi di origine dei caduti. Andavano a visitare le salme Due giovani sorelle morte nel ribaltamento di un'auto Trento, 26 dicembre. Due sorelle di Dlmaro'.in Val di Sole, Franca'e Lidia Ramponi, rispettivamente di 22 e 16 anni, che ieri stavano dirigendosi In automobile verso Ossano per rendere omaggio alle salme, delle ventun vitti; me 'dell'aereo precipitato Bui Giner, sono morte per una tragica fatalità prima di giungere alla chiesetta di S. Antonio, dove erano stati deposti i feretri. Nelle vicinanze di Monclassico rautomò'BtTe'lJuiaatà dàlia maggiore delle sorelle, in seguito a uno sbandamento delle ruote sul terreno ghiacciato, dopo un pauroso balzo ha cozzato violentemente contro un paracarro: lo ha divel- ■ to ed è uscita di strada, ro ,Vesciandosi lungo la ripida scarpata. Franca Ramponi, ! oroiettata fuori dalla vettura i contro uno spuntone roccioso, è rimasta uccisa sul colpo, I mentre la sorella, raccolta dai I rottami della macchina, è spirata pochi minuti dopo. Una loro cugina. Maria Luisa di 18 anni, che si trovava sul sedile posteriore, è rimasta invece !ferita non gravemente. 11 111 j I ! 11111111111 II 11M111 i t ( 111 < 1111111111111111 n