Le salme di Cassin e della moglie tumulate oggi nel cimitero di Nizza

Le salme di Cassin e della moglie tumulate oggi nel cimitero di Nizza Chiusa l'inchiesta dell'autorità francese sui dramma dell'agente di cambio Le salme di Cassin e della moglie tumulate oggi nel cimitero di Nizza Verranno in seguito portate a Cuneo - Una bambina, Nanou, ha reso meno tristi gli ultimi giorni del fallito fuggiasco - A lei gli ultimi franchi salvati dal disastro (Dal nostro inviato speciale) Nizza, 20 dicembre. Alessandro Cassin e sua moglie Nuccia Paschero saranno inumati domani a Niza nel cimitero della Caucade, la serena collina bianca di croci e nereggiante di cipressi in vista del mare. Il fratello dello sventurato affarista piemontese! Mario, con ti proprio figlio e con un cugino del suicida, sono-giunti nel pomeriggio da Torino, dopo aver sostato a Cuneo per visitare i congiunti della povera signora Nuccia. I tre uomini hanno tristemente intrapreso le necessarie formalità legali. Prima tappa, al Consolato d'Italia; seconda, al Commissariato di polizia del J,° Arrondissement, dal dott. Negroni che ha curato e chiuso ormai 'inchiesta sul tragico episodio; infino alla Morgue, dova Alessandro Cassin e sua moglie giacciono distesi uno accanto all'altra entro la cella frigorifera; lui in giacca da camera e con gli occhi ancora spalancati, le mani serrate a pugno, come fu trovato il\mattino di mercoledì, lei av-. volta nella camicia da notte., candidi i capelli, sereno il volto, gli occhi chiusi, il corpo disteso nella cerea compostezza del sonno nel quale la morte la spense. Laboriosi documenti sono necessari per il trasporto delle due salme in Italia: per questo motivo la sepoltura provvisoria avverrà a Nizza; in un secondo tempo la famiglia provvederà al rimpàtrio dei due infelici, la tomba dei Cassin a Cuneo li attende. Nuovi particolari sulle circostanze dell'omicidio-suicidio non sono emersi. Davanti al caseggiato di boulevard Victor Hugo, ove abitavano Alessandro c Nuccia Cassin, era parcheggiata fino al pomeriggio di ieri una vecchia < Renault > k CV. Nella lettera indirizzata dal suicida alla polizia è contenuta una postilla al riguardo: «La macchina davanti a casa mia — vi è scritto — è in gran parte ancora da pagare; spero che, vendendola, se ne ricaverà quanto basta per saldare il debito ». Ma il venditore della vecchia < Renault » dubita che anche questa speranza dello sventurato Cassin possa avverarsi. Non é ancora stata consegnata alla destinataria la lettera che si ritenne in un primo tempo indirizzata alla nipote; la busta reca l'intestazione: « Alla mia cara, piccola Nanou ». E qui è custodito il segreto più struggente di questa squallida storia di danaro e di morte. Ogni mercoledì nel pomeriggio, Alessandro Cassin si recava davanti alla ScuolaConvitto femminile di SaintJoseph e sul marciapiedi, un po' discosto dalla piccola folla dei papà, delle mamme e delle domestiche in attesa, egli sostava trepido e impaziente. Al suono della campanella, irrom peva sulla strada prima lagaia frotta dei titubi dcll'asi- lo; poi le femminucce delle classi elementari; infine le scolarette delle scuole medie. Ogni bimbo s'incamminava con il suo accompagnatore; Cassin rimaneva ultimo, solo ormai sul marciapiede, con lo sguardo fisso alla vetrata che si apriva e si rinchiudeva di continuo. Finalmente, nell'androne appariva il velo bianco d'una suora e una ragazzina le sgusciava di mano correndo incontro al grosso signore quasi calvo, immobile sul marciapiede, la sigaretta tra le labbra. < Era raro vederlo sorridi re», ci dicono t vicini e gli ami- ci del Cassin. Quello era l'uni- \ co sorriso della sua triste gior nata. Ogni mercoledì, il rag. Cassin rincasava con Nanou per mano, e certo in quella camminata per le vie di Nizza, le vetrine gli dovevano apparire più gioiose, più serena quella sua passeggiata tra la folla. Anche il ritorno a casa, accanto alla moglie canuta, gracile, inchiodata dalla paralisi nella immobilità di una poltrona, ananche ti'ritorno tra le sue pareti domestiche con quella bimba per marno doveva essergli lieto. Nanou fu l'unico spiraglio di gioia nel grigiore disperato della sua esistenza. Forse questa storia non avrebbe avuto un così squallido epilogo e così atroce, se fosse giunta iti ritardo di ventiquattr'ore soltanto la telefonata che lo sventurato Cassin forse ricevette da Torino la. sera di martedì, annunciante l'ordine di cattura spiccato contro di hii dal magistrato. La ragazzina sapeva riprendere dal groviglio dei suoi neri pensieri il filo della speranza; solo questa piccola collegiale Ilare il Cassin alla vita, questo vecchio signore malinconico, fiaccato dalle delusioni e sbattuto tempestosamente alla deriva. Di Nanou poco si sa: ti Cassin amava presentarla come figlia adottiva; ma forse nascondeva un più intimo e inconfessato legame di sangue. La giovinetta nacque .in tempo di guerra, quando il Cassin riparò a Nizza per sottrarsi alle persecuzioni razziali. < Mi dispiace, Nanou, di non potermi più occupare di te. Me ne vado perché non posso fare altrimenti; anche la zia Nuccia se ne va. Spero che tua madre avrà cura di te, come ha sempre fai to fin qui ». ' A queste righe di estremo addio, il Cassin ha unito nella busta di Nanou la somma di ventimila franchi: < gli ultimi che ci rimangono », è precisato nella postilla (sembra che anche \bnl>la aveva il dono di riconci. (M IIMUIMM llMUt l'appartamento di Boulevard\Victor Hugo' sia stato pagato] solamente in parte dui Cassin j.\ Ieri, vigilia della vacanza settimanale che la ragazza era solita trascorrere nell'alloggio dei Cassin, Nanou è rimasta attonita davanti «I « Saint-Joseph » nel non vedere sul marciapiede il suo grigio protettore, sempre così puntuale a questo incontro. Nanou si precipitò allora, sola e smarrita, in Boulevard Victor Hugo al n. 8, sesto -piano. La porta del tragico appartamento era chiusa con due sigilli di ceralacca, ma la giovinetta non ne conosceva il significato, e scampanellò inutilmente molte volte finché una coinquilina non la scorse, piangente, seduta sul gradino del pianerottolo, con la cartella di scuola sulle ginocchia- < Non credo ci sia nessuno, bimba, in casa dei Cassin. D'ora in poi, il tuo giovedì io farai a casa tua: tua madre ti spiegherà tutto »... Da allora Nanou non s'è più vista: il giudice di pace di Nizza l'attende ancora per consegnarle l'estrema lettera di Alessandro Cassin e l'esigua eredità dei ventimila franchi, ultima manciata di monete rimasta in mano di un uomo travolto nel vortice di molti milioni, Gigi Ghirotti Mario Cassin, fratello del suicida, arriva a Nizza (Telefoto) III0M1[|U1IU MIMMllilllM IMUIIIItlMlllItllllllMl IlllMtU MUUll MIMMIIUIillMUMlUi IM i MI IIMI1II11IS