Con una macchina targata Polizia raggiungono uno banca e la depredano

Con una macchina targata Polizia raggiungono uno banca e la depredano Sensazionale colpo banditesco in nn piccolo comnne presso Pavia Con una macchina targata Polizia raggiungono uno banca e la depredano / malfattori hanno immobilizzato oltre agl'impiegati, anche due persone entrate nell'ufficio - Il bottino ascende a due milioni - Ritrovata la falsa targa Usata dai ladri (Nostro servizio particolare) Pavia, 14 dicembre. La paurosa serie di rapine verificatesi negli ultimi tempi im Lombardia, si è oggi arricchita d'un nuovo episodio. Una banda di malfattori, agendo evidentemente in base ad un piano meticolosamente predisposto, ha dato l'assalto ad una banca nel comune di Garlasco presso Pavia riuscendo ad impadronirsi d'una somma di denaro aggirantesi sui due milioni di lire. Il colpo è stato compiuto alle ore I5,3ù poco prima che l'istituto bancario chiudesse gli sportelli ed è assai probabile che i raptuntori abbiano scelto tale momento nella logica previsione di trovare la cassa ben fornita con gl'introiti di tutta la giornata. La accurata premeditazione resta confermata dal fatto che gli aggressori si sono serviti di una macchina < 1100 » di colore scuro sulla quale avevano apposto una targa, evidentemente falsa, intestata alla polizia. Essi si sono arrestati con l'automezzo a poca distanza dalla sede della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde: mentre il guidatore restava al volante, ne sono scesi quattro individui correttamente vestiti in abiti borghesi. Giunti sulla soglia della banca costoro hanno rialzato i baveri dei loro cappotti, si sono mascherati coprendosi il viso con delle sciarpe e poi di colpo hanno spalancato la porta dell'ufficio. All'interno in quel momento vi erano soltanto ì quattro impiegati. < Fermi tutti — ha intimato uno dei banditi sfoderando un mitra prima tenuto nascosto sotto le falde del paletò — e mani in alto. Se rimanete tranquilli nessuno vi farà del male ». Dalla strada non giungeva alcun rumore: il piccolo centro agricolo era come sprofondato in un fitto nebbione. Non avendo alcuna logica possibilità di reagire, gl'impiegati dovevano obbedire e mettersi contro la parete con le mani alzate sopra il capo. Con mosse fulminee tre dei banditi si sono quindi diretti verso la cassa e rapidamente hanno raccolto tutte le banconote ri¬ ponendole in una borsa che avevano con sé. Ripulita la cassaforte, essi hanno quindi spalancato i cassetti delle scrivanie e si sono accinti ad unajvera perquisizione. Mentre erano intenti a frugare tra gl'in cartamenti la porta si è apcr- \ ta ed è entrato il fattorino di j un altro istituto bancario il quale aveva il compito di compiere un'operazione. Anche tale eventualità era stata prevista dai banditi: il rapinatore rimasto di guardia accanto all'ingresso si avvicinò di colpo al nuovo arrivato puntandogli la canna del mitra contro la schiena ed ingiungendogli d'inginocchiarsi: il malcapitato dovette obbedire ed in pochi istanti venne saldamente legato con le mani dietro la schiena. Trascorsi tre o quattro minuti, mentre da parte dei malfattori la « perquisitone » proseguiva alacremente, è entrata nell'ufficio un'altra persona: un cliente che doveva riscuotere un assegno: anche egli è stato costretto ad inginocchiarsi ed è stato legato con le mani dietro la schiena. Soltanto dopo un quarto d'ora dalla loro irruzione, i banditi se ne sono andati portando con sé un bottino di quasi due milioni di lire, tutto in denaro contante. Lestamente essi sono risati ti sulla macchina il cui motore era stato mantenuto acceso e a tutta velocità sono partiti in direzione di llortara. Gli stessi impiegati della banca, appena riavutisi dallo sbigottimento, davano l'allarme ai carabinieri e subito un fonogramma urgente raggiungeva tutte le sedi della polizia in provincia di Pavia. Con molta tempestività è stato anche disposto un blocco stradale lungo la rotabile VigevanoMortara, ma purtroppo non è stato possibile conseguire alcun risultato utile. In serata è stata trovata presso un ponte del Ticino la falsa targa automobilistica intestata alla polizia. Del resto, secondo una testimonianza, sembra che i rapinatori in una località imprecisata siano saliti su di una < H00 » in attesa targata Firenze. Essi avrebbero qui abbandonato la < 1100 » «cura però usata per la rapina, che assai probabilmente sarebbe una macchina rubata. Dato il riserbo della polizia, non si hanno conferme in proposito. g. r.

Luoghi citati: Firenze, Garlasco, Lombardia, Pavia