Colloqui separati di Foster Dulles con i ministri Selwyn Lloyd e Pineau di Sandro Volta

Colloqui separati di Foster Dulles con i ministri Selwyn Lloyd e Pineau S UZ. Z. VIA. O EI. i, A RXCOBICIZ.IA. XX OKU Colloqui separati di Foster Dulles con i ministri Selwyn Lloyd e Pineau Una proposta di Martino ai Consiglio dell'Unione europea: i rappresentanti dei vari paesi dovrebbero essere eletti dai singoli popoli - L'adesione della Germania di Bonn - Oggi iniziano i lavori della NATO (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 dicembre. « Crediamo che potrebbe essere un importante contributo all'unità effettiva dell'Europa se l'assemblea dell'U.E.O. venisse eletta direttamente dai popoli dei nostri Paesi, col potere effettivo di formulare norme ed emettere raccomandazioni che dovrebbero entrare in vigore dopo l'approvazione dei rispettivi Parlamenti nazionali». Questa proposta, contenuta nel discorso che il ministro Martino ha pronunciato oggi durante la riunione del Consiglio del Ministri della Unione Europea Occidentale, è stata al centro delle discussioni diplomatiche iniziate stamane a Parigi. Le parole di Gaetano Martino hanno prodotto una certa sensazione fra i Ministri del sette Paesi riuniti In una sala del Quai d'Orsay. I responsabili della politica estera della Francia, della Gran Bretagna, dell'Italia, della Germania e dei tre Paesi del Benelux si erano riuniti stamane, sotto la presidenza dell'olandese Luns e alla presenza di un osservatore canadese e di uno degli Stati Uniti. Avevano discusso importanti problemi, relativi all'agenzia per il controllo degli armamenti, alle forze militari a disposizione della difesa comune, e ad altre questioni di carattere prevalentemente tecnico. Tutti si erano manifestati d'accordo per ampliare i compiti dell'associazione e per farne un organismo veramente efficace, però l'unica proposta concreta in questo senso è stata quella del Ministro italiano. E' la prima volta infatti che viene presentato il progetto di un'Assemblea parlamentare europea eletta direttamente dai popoli ed è quindi comprensibile che la sua enunciazione abbia prodotto un certo disorientamento fra i Ministri degli altri Paesi. Nell'assemblea eletta secondo la formula di Martino entreranno a far parte_ tutti i partiti e qualcuno si è preoccupato perché, attraverso lo elettorato francese e italiano, anche i comunisti entreranno negli organismi internazionali dell'Occidente, dai quali erano stati esclusi finora. Però, subito dopo Martino, ha parlato il ministro degli Esteri tedesco, Von Brentano, il quale ha sostenuto calorosamente la proposta italiana. L'adesione di Bonn ha prodotto una sensazione ancora più grande, perché i tedeschi, che sono riusciti ad eliminare i comunisti dal loro Parlamento nazionale, verranno a ritrovarseli così nel Parlamento europeo. Non è però dovuto al caso che italiani e tedeschi abbiano difeso la stessa iniziativa: l'accordo su questo importante problema, destinato a superare il carattere di accademia inconcludente che le discussioni sull'unità europea avevano avuto finora, è stato raggiunto infatti durante la visita del Presidente delia Repubblica italiana a Bonn. Giovanni Gronchi è stato il più deciso sostenitore di quest'idea: ai suoi interlocutori tedeschi ha ricordato l'inutilità di tutti i tentativi fatti nel passato, dalla C.E.D. alla stessa U.E.O. che, creata da più di due anni, non ha ancora avuto un funzionamento effettivo. Ha dimostrato che soltanto attraverso una formula veramente democratica, ossia con la partecipazione di tutte le categorie popolari, l'unità dell'Europa potrà realizzarsi. Illustrando la sua coraggiosa proposta, nel discorso pronunciato oggi al Consiglio dell'U.E.O., Martino ha parlato della necessità di trasformare l'organizzazione in una vera associazione politica « conferendo più grande autorità e poteri più effettivi alla sua assemblea », e ha detto che « bisogna usare tutta la buona volontà per sormontare le difficoltà tecniche e raggiungere l'integrazione economica fra i Paesi che ne fanno parte ». Ha poi aggiunto che non si può più fare a meno di realizzare subito l'Euratom e il mercato comune, ed ha espresso la speranza che diventi presto possibile realizzare anche una zona di libero scambio con la Gran Bretagna. L'iniziativa italiana dovrà ora subire l'esame dei Governi interessati, le cui decisioni verranno prese in marzo. Ai margini dei lavori dell'U.E.O., si sono svolti i colloqui di Foster Dulles: alle 9,30 stamane con Selwyn Lloyd e alle 17 stasera con Christian Pineau. Nonostante il' significato che poteva avere la decisione di ricevere separatamente i due Ministri degli Esteri della Gran Bretagna e della Francia, i colloqui sono stati cordiali, perché è stato deciso fin dalle prime parole' di rinunciare alle reciproche recriminazioni sul passato. A un giornalista che gli chiedeva: « E' vero che il Segretario di Stato vi ha offerto un miliardo di dollari?», Selwyn Lloyd ha risposto ridendo: « Se lo avesse fatto non verrei certamente a raccontarlo a voi ». Christian Pineau, che è rimasto due ore a colloquio con Foster Dulles, ha detto che avevano fatto un largo giro di orizzonte politico. A] centro degli argomenti trattati era la volontà di rinforzare l'alleanza atlantica, però ciò dipende da molti altri problemi. Il più importante dei quali, secondo Pineau, è che la solidarietà deve essere indivisibile: quando un Paese è impegnato in una parte del mondo, deve cioè poter contare sulla solidarietà degli alleati, oppure esser lasciato libero di agire per conto proprio. Nonostante questo accenno polemico agli avvenimenti di Suez, il Ministro degli Esteri francese ha detto che il colloquio ha avuto risultati «piuttosto favorevoli » ed ha specificato che, oltre ai problemi per la sollecita riapertura al traffico del Canale, si era trattato di Israele, della Siria ed anche dell'Algeria, problema su cui Foster Dulles * non era informato nei dettagli ». Oltre i colloqui con Selwyn Lloyd e con Christian Pineau, Foster Dulles ha trascorso un'intensa giornata di consultazioni coi tecnici del suo governo: il segretario alla difesa Charles Wilson, il segretario al tesoro George Humphrey e l'ammiraglio Radford, capo dello Stato Maggiore generale americano. Insieme a loro ha preparato la linea da seguire al Consiglio dei Ministri della N.A.T.O., che si aprirà domattina sotto la presidenza di Gaetano Martino. Sandro Volta