Segni accoglie a Roma i profughi dell9Ungheria

Segni accoglie a Roma i profughi dell9Ungheria Segni accoglie a Roma i profughi dell9Ungheria Fraterno incontro alla smonito a tatti i popoli; Roma, 7 dicembre. Il Governo Italiano ha reso ufficialmente omaggio al profughi dall'Ungheria. Il Presidente del Consiglio si è Infatti recato stamane alla stazione Termini per accogliere 180 profughi magiari provenienti da Vienna. Con l'on. Segni erano il vice-presidente Saragat, 11 ministro De Caro, i sottosegretari Kusso. Badini-Confalonleri, Natali, l'alto commissario aggiunto alla Sanità, Mazza, il Prefetto e il Questore di Roma, cori molte altre autorità della Capitale. Il treno con 1 fuggiaschi, che ieri pomeriggio avevano sostato a Udine e fra 1 quali erano numerosi esponenti della vita intellettuale e professionale magiara, è giunto alle 8,35, con circa 40 minuti di ritardo, sul primo binario. Prima che il convoglio si arrestasse, l'on. Segni e gli altri membri del Governo si sono diretti verso le ultime carrozze sulle quali avevano preso posto l profughi, accolti al grido di «Viva l'Ungheria libera» da parte dei magiari di Roma. Gli ungheresi, che apparivano merp'Mgliati per la cordiale inattesa accoglienza, hanno appreso dalla voce di un sacerdote magiaro che il Presidente del Consiglio italiano era venuto a riceverli e gli hanno improvvisato una calorosa manifestazione di simpatia. L'on. Segni ha quindi prò nunciato un indirizzo di benvenuto che veniva tradotto frase per frase da un interpre te. « Il popolo di Roma e il Go verno italiano — ha detto il Presidente del Consiglio — accolgono fraternamente i profughi ungheresi ricordando le lotte sostenute nel secolo scorso per l'indipendenza e la libertà delle nostre patrie, lotte delle quali la presente è la continuazione ». Interrotto dagli applausi degli ungheresi, l'on. Segni ha così proseguito: «Gli italiani 6anno che il yostro sacrificio non è vano, perché è di monito a tutti i popoli che assistono ammirati e commossi alla lotta per la libertà di una piccola nazione cho ai difende contro la violenza bruti dell'imperialismo e della dittatura. Siamo certi che in questa lotta la giustizia e la libertà trionferanno e che ritornerete presto nella vostra patria ridiventata indipendente e democratica ». Un lungo applauso ha salutato le parole del Presidente del Consiglio, che si è poi avvicinato ai finestrini stringendo la mano a numerosi profughi. Dopo aver ricevuto la prima assistenza da parte delle infermiere volontarie della CRI e numerosi doni offerti dal compatrioti, i profughi sono usciti dalla stazione Termini. Sul piazzale si era raccolta una grande folla di romani. Con alcuni autopullman della CRI 1 profughi sono stati poi accompagnati al Centro di ospitalità della CRI, in via Vallombrosa. Con quelli arrivati questa mattina, il numero dei rifugiati ungheresi in Italia supera già i 2500. E' previsto per domattina l'arrivo di un secondo contingente di circa 160. Stabilito dal Tribunale romano Non è reato gridare «viva il re» in pubblico Roma, 7 dicembre. Gridare « viva il re » non è reato. Questo ha stabilito la I Sezione del Tribunale presieduta dal dott. D'Agostino prendendo in esame il caso di Vito Cataldo il quale protestava perché era stato condannato dal pretore a 15 giorni di reclusione per aver lanciato grida sediziose durante una manifestazione. D'episodio di cui 11 Cataldo fu protagonista accadde il 20 febbraio scorso durante la premiazione delle bandiere dei reggimenti nella cripta del monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Venezia. D'un tratto, al termine della cerimonia, Vito Cataldo gridò cviva il re». In un primo momento il particolare passò quasi inosservato, poi mentre coloro che avevano partecipato alla cerimonia stavano uscendo, due carabinieri gli si avvicinarono pregandolo di seguirli in caserma. Però non lo fermarono, ma preferirono inviarlo alla clinica neuropsichiatrica della Università da dove usci poco dopo ma con una denuncia a piede libero per grida sediziose. « Io non ho avuto alcuna intenzione di inscenare una manifestazione contro le Istituzioni repubblicane — spiegò al pretore il signor Cataldo — ma volli soltanto con quel grido rendere omaggio al re ». Il magistrato però ritenne che nell'episodio vi fossero gli estremi della responsabilità penale e lo condannò a 15 giorni di carcere e alle spese processuali La sentenza fu impugnata e ieri i magistrati del Tribunale hanno preso in esame l'appello presentato da Vito Cataldo a mezzo del suo difensore avv. Rinaldo Taddei. «Ciascuno — ha osservato il legale — ha diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero dato che questo concetto è previsto dall'art. 21 della Costituzione. Con quel' suo grido, Vito Cataldo, non ha cercato di inscenare una manifestazione sediziosa ma ha voluto soltanto esprimere la propria opinione ». E dello stesso avviso sono stati sia il Pubblico Ministero dott. Antonucc' che 1 giudici del Tribunale i quali hanno assolto il Cataldo perché il fatto da lui commesso non costituisce reato. tazione Termini - "Il vostro sac siamo certi che la giustizia e so osiatPer i fitti bloccati A fine mese l'aumento dei canoni delle locazioni dcsedm Roma, 7 dicembre. In base all'art. 2 della legge 1-5-55, n. 368, recante norme in materia di locazione e 3Ublocazione di immobili urbani, i canoni delle locazioni di Immobili adibiti ad uso di abitazioni o all'esercizio di attività artigiane o professionali, prorogati in virtù della legge stessa al 31-12-1960, subiranno sul canone dovuto al 31 dicembre 1956 un nuovo aumento del 20 per cento. Come si ricorderà, la legge, divenuta operante il 1-5-1955, contemplava un primo aumento entro il 31-12-1955 ed un secondo aumento di eguale misura al 1-1-1957. Come disposto nella legge, l'aumento del 20 per cento dovrà essere applicato per ciascuno dei canoni successivi al canone dovuto al 31 dicembre dell'anno precedente fino al 1960. La misura dell'aumento è ri¬ SPAVENTOSA SCIAGURA MESSO WjA STAZIONE DI PIACENZA crificio non è vano ed è di la libertà trionferanno,, dotta al 10 per cento nel caso che il conduttore versi in disagiate condizioni economiche e parimenti quando si tratti di immobili locati per la prima volta posteriormente al 31-10-1945 e fino al 1-3-1947. Nessun aumento è dovuto quando si tratti di abitazione di infimo ordine, come seminterrati, di un solo vano senza accessori, baracche e slmili. Nessun aumento si applica per i conduttori che versino in condizioni di povertà, quali i ciechi, i sordomuti civili, i pensionati della Previdenza Sociale, i mutilati e Invalidi di guerra e del lavoro, i mutilati per servizio, contemplati dalla legge 15-7-1950, n. 539, 1 congiunti di caduti in guerra che fruiscono di pensioni ed altre, sempre che essi o i familiari con loro conviventi non abbiano proventi di altra natura. Viene altresì ricordato che gli aumenti previsti si applicano anche ai canoni delle sublocazìoni prorogate, ma possono essere esclusi o ridotti nella misura quando il canone già risulti eccessivamente elevato.