Gli ungheresi della "Honved" sono giunti ieri sera a Milano

Gli ungheresi della "Honved" sono giunti ieri sera a Milano Gli ungheresi della "Honved" sono giunti ieri sera a Milano I giocatori ispiravano commozione e pietà - Degli atleti sposati solamente Csibor e Boesis hanno ancora la famiglia in patria (Dal nostro corrispondente) Milano, 6 dicembre. I diciannove calciatori della Honved accompagnati dal presidente Oestreiher, dal direttore tecnico Guttmann, dall'allenatore Kalmar, dal radiocronista Wlad, dal segretario Madaraz e da due massaggiatori, sono atterrati stasera alle ore 18,25 all'aeroporto della Malpensa dopo aver fatto scalo a Nizza. A riceverli c'erano il dott. Giulio Cappelli, segretario del Milan, l'allenatore Senkey (del Marzotto), alcuni emigrati magiari e molti fotografi. Nessun rappresentante del governo ungherese risultava presente (l'altra volta quando la Honved venne a Milano, alla stazione il console d'Ungheria recò il suo benvenuto ai connazionali in arrivo). Il viaggio in torpedone dalla Malpensa a Milano si è protratto oltre il previsto a causa della fitta nebbia. Quando alle 20.30 icalciatori ungheresi preceduti dal capitano Puskas hanno varcato la soglia del nuovissimo albergo San Carlo nei pressi della stazione centrale, una folla di fotografi e di giornalisti era in attesa (persino un inviato dall'Albania, incaricato di descrivere l'incontro fra Puskas e la moglie, risul-tava presente). Si è allora fatto avanti una nostra vecchia conoscenza: l'allenatore Bela Guttmann, che quando fu esonerato dal Milan riparò a Vienna e attualmente funziona da direttore tecnico della Honved. Guttmann raccolti attorno ase i molti presenti ha detto in lingua italiana un po' sten- tata ma comprensibilissima: « Durante la nostra tournée in Europa siamo stati interrogati senza tregua, insistentemente: vi prego caldamente di non pretendere risposte impossibi-li che oltre tutto potrebbero aggravare situazioni già diffi-cili, e danneggiare qualcuno più di quanto è stato già fatto ». Ad osservarli bene questi campioni randagi e stanchi, alcuni con la cravatta nera (un segno di lutto?), altri pensierosi e assolti, pareva davvero che qualsiasi tentativo di inchiesta fosse superfluo e per sino sconveniente. Il timore, il sospetto, l'ansietà radicati in tanti anni di silenzio coatto ed ora esacerbati da una realtà ossessionante, ispiravano commozione e pietà come se si trattasse di gente colpita da una grande sciagura destinata a perpetuarsi come una male- dizione, Le domande di carattere sportivo sembravano d' altra parte fatue, più formali che schiette. La Federazione calci- stica ungherese autorizzò la Honved a rimanere assente da! giorno 31 ottobre al 21 dicembre, quando già infuriava la rivolta popolare. Ha spiegato infatti Puskas al suo arrivo a Vienna: «Il 25 I ottobre quando a Budapest eb j be inizio il movimento insurjrezionalej io mi trovavo a Ta ta. a 68 chilometri dalla capitale, per allenarmi. A Tata non accadde nulla. Seguivamo con profonda emozione gli avvenimenti, ma la popolazione rimase tranquilla anche il giorno successivo. L'indomani partii per Budapest in treno. Il convoglio però non arrivò a 1 destinazione, si fermò a Kel 1 lenford al 16" chilometro da i Budapest. Allora mi misi la mia valigia in spalle e continuai a piedi. Nella città si sparava, ma io non feci cattivi incontri e giunsi sano e salvo a casa mia, nella Columbus Utca. Il 31 ottobre, infine, con l regolare visto di uscita varcai j con la mia squadra la frontie ra ungherese per arrivare a ! Vienna ». j Da allora la Honved ha di ì sputato nove partite compresa i 1' ultima perduta mercoledì scorso a Siviglia per 2 a 6 (pe1 rò la squadra, provata dal pre j cedente incontro con il Barj cellona, era zeppaci riserve) Soltanto Csibor e Boesis han no ancora le rispettive fami glie in Ungheria; gli altri sposati, fra cui Kocsis e Puskas che attendono moglie e figlie per domani qui a Milano, sanno i loro cari al sicuro. Questo fatto lascia presumere che quasi tutti chiederanno asilo politico in Italia e i qualcuno pensa già a disposi zioni di carattere eccezionale per consentire la sistemazione dei forti atleti magiari nelle nostre squadre. Ma quasi tutte le società italiane risultano al completo e non possono per l'attuale campionato tesserare giocatori stranieri; inoltre oc corre il nulla-osta della Fede ! razione calcistica ungherese i sembrando difficile un atto di forza della Federazione inter1 nazionale, che correrebbe il ri- schio di uno scisma da parte delle Federazioni affiliate dell'Europa orientale. Durante il loro soggiorno a Milano gli ospiti saranno completamente spesati; la cifra di ingaggio da tempo pattuita per l'incontro di sabato allo Stadio di San' Siro, sarà in parte depositata in una banca milanese ed in parte inclusa nel « clearing » che tuttora vige fra l'Italia e l'Ungheria. Il 12 dicembre la Honved giocherà poi allo Stadio Olimpico; difficile sembra invece la realizzazione delle progettate partite a Palermo e a Catania. In serata gli ospiti si sono riuniti all'Albergo Gallia per un banchetto d'onore offerto dalla Società rossonera; più tardi si sono recati al Teatro Odeon per assistere ad uno spettacolo di balletti ungheresi organizzato dalle Confederazioni libere del lavoro e dalla Croce Rossa Italiana a beneficio del * Natale per i bambini magiari ». Leo Cattini Puskas (il secondo dal basso) scende dalla scaletta dell'aereo alla Malpensa eoi compagni di squadra (Telefoto)