Minacce egiziane agli italiani se non lasciano subito Porto Said

Minacce egiziane agli italiani se non lasciano subito Porto Said Minacce egiziane agli italiani se non lasciano subito Porto Said Distrutti i bagagli di alcuni connazionali - Continua lo sgombero degli alleati Porto Said, 6 dicembre. Lo sgombero delle truppe anglo-francesi dalla zona del Canale continua con ritmo accelerato. Stamane si sono imbarcati sulla nave trasporto « Dihvara » 1853 soldati britannici diretti in Inghilterra. L'afflusso dei reparti a Porto Said è incessante; molte navi sono in viaggio nel Mediterraneo per imbarcare l'intero corpo di spedizione alleato, complessivamente 19.500 uomini Il gen. Stockwell, comandante delle forze anglo-francesi, ha chiesto al comandante le forze dell'ONU, gen. Burns, la garanzia che nessun militare egiziano entri in Porto Said prima che si sia imbarcato l'ultimo soldato alleato. Si calcola che la polizia internazionale disporrà di circa 2500 uomini quando lo sgombero della città sarà ultimato. A misura che le truppe alleate assottigliano le loro file, crescono l'ansia e le preoccu- pazioni della comunità europea di Porto Said. Greci ed italiani In particolare sono fatti oggetto di intimidazioni dagli estremisti egiziani i quali li accusano di nutrire simpatie per gli anglo-francesi e li minacciano di gravi rappresaglie se non lasceranno l'Egitto. L'azione intimidatoria è divenuta così allarmante che i consolati d'Italia e di Grecia hanno chiesto ai rispettivi governi l'invio urgente di navi per rimpatriare i civili. Molte famiglie italiane hanno oggi riferito al console che i loro bagagli sono stati saccheggiati e distrutti nella notte ad opera di terroristi; altri italiani hanno portato al Consolato dei manifesti che ignoti avevano fatto scivolare sotto gli usci di casa e nei quali essi venivano invitati a lasciare immediatamente l'Egitto. « Voi — dicevano i volantini — sta- te servendo gli inglesi e i fran- [cesi. Ricordate le vostre case, le vostre mogli e i vostri figli. Ritornate in Patria ». Il comandante Ali Sabri, principale consulente politico del presidente Nasser, ha affermato oggi, in un'intervista ad una agenzia americana che la Turchia e l'Iraq sono stati « indirettamente » implicati nella « aggressione » anglofrancese all'Egitto. Secondo quanto ha dichiarato Sabri, « alcune navi dell'invasione, soprattutto portaerei francesi, erano nascoste nelle basi turche. Una potenza del Patto di Bagdad ha quindi preso indirettamente parte all'aggressione ». Sabri ha detto inoltre che « una base aerea dell'Iraq è stata usata per i rifornimenti di carburante degli apparecchi impiegati per lo sgombero dei feriti. Vennero usati anche degli ospedali e sì I è fatto certamente uso di una base aerea. Ed anche questa è stata una indiretta parteci- | pazione all'aggressione ».

Persone citate: Ali Sabri, Burns, Nasser, Sabri, Stockwell