Ripreso l'interrogatorio

Ripreso l'interrogatorio Il processo per /'« A. Dona » Ripreso l'interrogatorio del comandante Io Stockholm (Nostro servizio particolare) New York, 3 dicembre. Dopo un mese e mezzo di assenza per un leggero attacco di trombosi cerebrale, il capitano Gunnar Nordenson, comandante dello Stockholm ha ripreso oggi la testimonianza nell'istruttoria per lo speronamento dell'Andrea Doria da parte della nave svedese. Sorreggendosi la testa con un braccio appoggiato al tavolo il comandante Nordenson ha ammesso oggi che il terzo ufficiale Cartens-Johannsen, il quale al momento della collisione si trovava al comando della nave svedese, deve aver commesso errori nel libro di bordo quando scrisse di aver avvistato l'Andrea Doria sul radar prima a 10, poi a 6 e'infine a 4 miglia di distariza, L'ufficiale svedese aveva inoltre segnato che il primo avvistamento era avvenuto alle ore 23 e precisamente nove minuti prima della collisione. Sottoposto a stringente interrogatorio da parte dell'avv, Eugene Underwood, patrono della società di navigazione Italia, Nordenson aveva calcolato che, con questi dati, l'Andrea Doria avrebbe dovuto navigare alla velocità di 48 nodi, il che è assurdo se le due navi dovevano coprire la distanza di dieci miglia in nove minuti. In effetti, secondo precedenti testimonianze, l'Andrea Doria procedeva a circa 22 nodi e Io Stockholm a 18 nodi. Nordenson ha ricordato che il terzo ufficiale aveva detto nel corso della sua testimonianza che egli, in effetti, aveva effettuato il primo rilevamente vari minuti prima delle 23 ma sul libro di bórdo aveva scritto le 23. Il capitano ha calcolato che le due navi avrebbero impiegato 15' a venire a collisione: alla velocità combinata di 40 nodi. Il comandante svedese, comunque, ha sostanzialmente difeso tutte le azioni de' giovane terzo ufficiale negando, in particolare, che Cartens-.Ioh;.nnsen abbia disobbedito ad ordini o a norme regolamentari. Rispondendo alle domande dell'avv. Underwood, il comandante dello Stockholm, ha detto di essere convinto che il terzo ufficiale si comportò bene t^ii£V£i^!^J"r.»ì^Ò*"rfi m^ìlfllnell attendere, prima di modifl-care la rotta della nave, di ve dere ad occhio nudo le luci di posizione dell'Arfdrea Dona, perché < soltanto così poteva essere sicuro di compiere la manovra giusta ». Così pure — ha sostenuto Nordenson — il terzo ufficiale si comportò bene anche decidendo di non chiamare sul ponte di comando il capitano. a. p.

Persone citate: Eugene Underwood, Gunnar Nordenson, Johannsen

Luoghi citati: Italia, New York