II premio Goncourt ad un romanzo di strane e simboliche avventura di Sandro Volta
II premio Goncourt ad un romanzo di strane e simboliche avventura Essa "IvBS K A C I X E S 1> XJ CIBI.,, =s= II premio Goncourt ad un romanzo di strane e simboliche avventura L'autore, Romain Gary, di origine russa e diplomatico francese, ha preso il volo dalla Bolivia ma non è giunto in tempo a Parigi per l'assegnazione (Dal nostro corrispondente) Parigi, 3 dicembre. Il « Premio Goncourt » è stato assegnato oggi a Romain Gary, per il romanzo « Les racines du Ciel » che ha avuto otto voti su dieci accademici presenti alla tradizionale colazione. Il «Premio Renaudot» è stato assegnato ad André Perrin per il romanzo « Le pere ». Romain Gary è lo pseudonimo di Romain Kacew, nato 42 anni fa a Vilna, figlio di un russo e di un'attrice francese del Teatro Imperiale di Mosca. A 14 anni venne in Francia con la madre per frequentare il liceo di Nizza e poi la Facoltà di Diritto all'Università di Parigi, Appena finiti gli studi incominciò a scrivere romanzi, sotto l'influenza di Stendhal e manifestando una profonda avversione per Balzac e per gli scrittori di tendenza verista. Nel momento dell'occupazione tedesca, Gary, che era sergente di aviazione, passò col proprio apparecchio nell'Africa Settentrionale, per proseguire la lotta con le forze della Francia libera. Combatté infatti agli ordini del generale De Gaulle fino alla Liberazione, e nel 1944 venne congeda¬ to col grado di capitano, la Legione d'Onore e la Croce militare. Nel 1945 entrò al Quai d'Orsay come segretario d'ambasciata e da allora ha ricoperto varie cariche diplomatiche, specialmente nell'America del Sud, dove si trova in missione anche in questo momento. Oltre il romanzo premiato oggi dalla giuria del Goncourt, le principali opere di Romain Gary sono: « Education européenne », che vinse il Premio della critica nel 1945, e «Le grand vestiaire», che fu uno dei maggiori successi letterari francesi nel 1949. Tutto le opere di Gary hanno per tema la libertà dell'uomo e la difesa contro le forze da cui ò minacciata. Così, mentre « Education européenne » è un appassionato racconto il cui intreccio si svolge nell'ambiente della resistenza polacca contro gli invasori tedeschi, il nuovo libro, « Les racines du Ciel », ha per protagonista Morel. un superstite dei campi di concentramento, che va in Africa per difendere gli elefanti minacciati di sterminio dai cacciatori. Proteggere la natura e, in questo caso, gli elefanti, è per More! un combat¬ timento simbolico per la libertà e per l'umanità. Alcuni idealisti e alcuni avventurieri si uniscono a lui. C'è una giovane tedesca, Minna, che ha subito i peggiori oltraggi quando è crollato il suo paese; un aviatore americano, Forsythe, che, prigioniero dei comunisti in Corea, ha accettato di dire alia radio che l'aviazione degli Stati Uniti gettava bombe batteriologiche sulla popolazione; e insieme a loro si muovono nel romanzo molti altri personaggi, da Peer Qvist, un vecchio botanico scandinavo, a Waitari, un agitatore nazionalista africano. Personaggi assurdi, che compiono attentati per punire i cacciatori di avorio e danno vita a un movimento così forte, che finisce per avere risonanze in tutto il mondo. Arrivano allora i politicanti, che cercano di sfruttarlo, deformandolo. In ultimo, non avendo più la forza dì resistere, i compagni di Morel sono costretti ad abbandonarlo: nella impossibilità di continuare quella inverosimile avventura, preferiscono rientrare nella vita comune, per render contodel loro passato davanti aliagiustizia. Lui invece sparisce , i"" I nella boscaglia tropicale: entra vivo nella leggenda. Il romanzo ha senza dubbio pagine di grande potenza narrativa, specie quelle che descrivono la vita degli elefanti, però il suo valore non può essere separato dal significato simbolico che l'autore ha inteso conferirgli. Dopo la lettura di « Les racines du Ciel » si capisce facilmente come Re main Gary, all'inizio della sua carriera letteraria, potesse dire che non riusciva a leggere Balzac senza provarr e disgusto. Per la prima volta nella storia del Goncourt il vincitore non è stato presente oggi alla assegnazione del premio. Romain Gary, che è console francese a Los Angeles, si trova infatti in questi giorni in missione temporanea in Bolivia. Quando è stato avvertito che la sua vittoria era assicurata, ha telegrafato alla giuria che prendeva subito un aereo per arrivare in tempo. Può darsi che abbia perduto qualche coincidenza, oppure che le condizioni atmosferiche abbiano ritardato il volo; fatto sta che, nel momento della proclamazione, c'erano tutti, meno che Sandro Volta
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