La legge marziale proclamata nell'Irak

La legge marziale proclamata nell'Irak La legge marziale proclamata nell'Irak Ankara, 1 dicembre. Un nuovo allarmante sintomo della gravità della crisi che si va sviluppando nel Medio Oriente è venuto oggi pomeriggio da Bagdad, dove un decreto di re Feisal ha sospeso per la durata di un mese l'attività del Parlamento irakeno. Con l'odierno decreto di re Feisal viene altresì proclamata la legge marziale in tutto il territorio irakeno « allo scopo di proteggere alle spalle le forze armate >. Quest'ultima dichiarazione viene interpretata come una conferma del sovrano alle voci di sobillazione che agenti segreti siriani starebbero svolgendo tra le file dell'esercito. Le informazioni in possesso delle autorità turche dicono che, in effetti la pressione della propaganda siriana sta ottenendo pericolose infiltrazioni in taluni settori irakeni; la Bobinatrice azione tende a diffondere il parere che la causa politica del Primo Ministro sia contraria agli interessi dell'unità del mondo arabo. Risulta che incidenti sono avvenuti nelle ultime 24 ore in varie località dell'Irak, a Majaf specialmente, dove si sono avuti scontri fra la polizia e dimostranti che reclamavano la rottura delle relazioni con la Gran Bretagna e con la Turchia, accusate entrambe di tramare un'aggressione contro la Siria e la caduta del regime di Nasser, d'accordo col Primo ministro irakeno. Su questi incidenti, la radio e i giornali della Siria stanno ampiamente speculando con l'alterare le cifre relative alle vittime e affermando che pieno successo avrebbero avu Ito gli scioperi di protesta con tro il governo irakeno. In una trasmissione di stamane. Ra 'dio- Damasco ha dichiarato che « centinaia di morti e feriti » si sarebbero, avuti in que. sti ultimi due o tre giorni; ma si tratta senza dubbio di tendenziose esagerazioni. Un certo imbarazzo, tuttavia, viene denunciato dal Governo irakeno in questa atmosfera /ii pressione nazionalista e panaraba; nel suo discorso della Corona, re Feisal ha affermato che l'Irak continuerà ad appoggiare l'i amato Egitto » nella crisi in corso e seguiterà pure a sviluppare la sua tradizionale politica di « difesa degli Stati arabi»; sono frasi che esprimono per lo meno una grande cautela. La campagna siriana di denigrazione contro l'Irak sta toccando punte quanto mai violente. Fra ieri e stamane, radioDamasco ha affermato che «spettacolari retate» sono state decise dal Primo ministro irakeno Nour Es Said nelle file dei suoi oppositori, specie fra alcuni esponenti di precedenti governi di Bagdad e nell'ambiente dei professori universitari. Notevole il linguaggio tenuto oggi dai più importanti giornali turchi nei confronti della Russia, in seguito alla questione siriana. « Le minacce sovietiche non ci fanno paura — dichiara l'autorevole quotidiano Cumhuriyet — e il governo turco sta prendendo le opportune misure ». Da parte siriana, i giornali criticano aspramente gli Stati Uniti per la garanzia da essi data ai Paesi del Patto di Bagdad, ossia Irak, Iran, Tur- chia, Pakistan e Gran Breta- e a o gna. Tale garanzia equivale ad un franco monito verso la Sìria ed e un gesto che rassicura fortemente i Paesi del Patto di Bagdad; oggi la stampa dell'Iran esprime il parere che tra non molto anche l'America entrerà a far parte formalmente del Patto. a. p Ansie a Bagdad per l'aggressivo contegno della Siria spalleggiata da Mosca - Disordini e arresti nel Medio Oriente AFRICA 0CC." FRANCESE STuOiO CONTI 53-

Persone citate: Nasser, Nour, Said