Sospesa ogni trattativa fra i partiti democratici

Sospesa ogni trattativa fra i partiti democratici La dillicile Giunta comunale di Ansia Sospesa ogni trattativa fra i partiti democratici Sfumata [orse la possibilità di una coalizione di centro - Le preli dell'Union, PSI e PSDI formalmente respinte dalla DC giudiziali (Dal nostro inviato speciale) Aosta, 30 novembre. A tre settimane dalle elezioni amministrative, sembra orinai compromessa ogni possibilità di costituire ad Aosta una Giunta coni naie basata su una efficiente e stabile maggioranza. Come si ricorderà, davanti all'incerta situazione determinatasi con i risultati dell'll novembre; la Democrazia Cristiana (14 consiglieri) aveva rivolto un invito per esaminare ogni possibilità d'intesa non solo al P.S.D.I. (2 consiglieri) e al P.L.I. (.1) ma anche all'Union Vàldàtainc 14) e al P.S.I. (2), lasciando quindi da parte il solo P.C.I. U6) e il M.S.I.. Particolarmente difficili si prospettavano subito le difficoltà di un accordo con i socialisti, legati ad Aosta da vincoli saldissimi ai comunisti, e con l'Union la quale, forte della posizione di arbitra con i suoi quattro consiglieri tdeteiminanti per il raggiungimento di una maggioranza sia di centro che di sinistra), accennava immediatamente a porre delle condizioni. Contatti e discussioni erano comunque in corso, quando perveniva ieri alla segreteria della D.C., una lettera ufficiale di risposta al suo invito: lettera concordata e Armata oltre che dall'Union e dal P.S.I. anche dal P.S.D.I.. Crfme condizione preliminare ad ogni trattativa, si chiedeva alla Democrazia Cristiana un impegno dei suoi due parlamentari locali, dei suoi assessori e consiglieri regionali, a favore dell'adozione del sistema proporzionale nelle prossime elezioni per l'amministrazione della Regione. Sì chiedeva inoltre di far cessare < la politica di discriminazione in Valle, con revoca dei provvedimenti ad essa ispirati >. mniGalAiièdnszpgd3clgsustzrrdptihPgcgMmqcslzjniMsLa risposta negativa della PDemocrazia Cristiana non faceva attendere un giorno: in senso nettamente contrario si pronunciava ieri il suo gruppo consiliare, ed oggi pomeriggio il suo comitato regionale con una lettera di risposta della quale riportiamo i punti essenziali. Su un piano formale, la D. C. rileva l'inconsueto tono spregiativo del documento dei tre partiti che termina con la recisa affermazione che * il mancato integrale accoglimento delle suddette condizioni avrà come necessaria conseguenza la mancata collaborazione delle nostre formazioni politiche con la sua >. Sul piano sostanziale, si osserva che il problema del sistema da adottare per le elezioni regionali riveste la competenza di organi come il Parlamento italiano e il Consiglio Valle. E soprattutto si respinge < ad ogni buon fine, e nel modo più reciso e categorico un qualsiasi fonda sdupgtvttatmento alle accuse gratuite di I una politica di presunta discri minazione che si dice generica mente attuata dalla D. C. nella Valle, in contrasto con la visibile situazione di fatto che non soffre deformazioni di comodo >. In ogni caso — conclude la lettera del comitato regionale democristiano — si tratta di questioni che esorbitano dal problema comunale: perciò non possono non essere respinte, ferma restando l'offerta di intese sulla questione dell'amministrazione civica di Aosta. Il valore di quest'offerta, occorre aggiungere, appare puramente teorico, data la categorica presa di posizione dell'Union, del P.S.I. e del P.S.D.I intesa con la D.C. è ormai da escludere. Il fatto senza dubbio più ri levante di queste ultime vicen de appare l'improvviso allinea (una loro|mento dei socialdemocratici Isulle posizioni degli unionisti e dei socialisti. Il loro leader, avv. Palmas — lino a ieri il più irriducibile avversario del capo dell'Union, avv. Caveri — tiene ogg. a sottolineare che il sistema proporzionale è in vigore in Italia nelle elezioni di ogni tipo (eccettuate le comunali nei centri piccoli). Quanto alle «discriminazioni politiche», invece, le ritiene di minor rilievo (il fatto più grosso sarebbe costituito dall'allontanamento dall'amministrazione regio-1 naie di quindici dipendenti il]cui contratto era scaduto: provvedimento — dicono i d. c. — dovuto semplicemente a ragioni di bilancio). La nuova linea del P.S.D.I. ha intanto provocato ■ alcune scosse all'interno del partito: il suo unico rappresentante nel governo regionale, prof. Maschio, ha subito inviato una lettera di protesta dichiarando di non essere affatto d'accordo con le dichiarazioni della sua segreteria. Per conto suo, il P.L.I. è intervenuto nel dibattito affermando di esser favo revole alla proporzionale e contrario ad ogni discriminazione, ma sostenendo che non è lecito far di tali due punti condizioni pregiudiziali ad intese sul piano comunale. Cosa potrà avvenire, è difficile dire: forse la cosa più probabile è che in terza votazione, i 16 comunisti e i 2 socialisti — con l'astensione dei 4 unionisti e quella dei 2 social-[ democratici (cosa quest'ultima 1tutt'altro che sicura) — pos-Msano costituire una Giunta, la- sciando in minoranza i 11 democristiani, il liberale, il missino. Per le sinistre, rimarrebbe il problema di come durare al potere senza una maggioranza effettiva anche se coll'eventuale compiacente appoggio di qualcuno dell'Union; per questa formazione, rimarrebbe il caso di coscienza di aver riconsegnato il comune ai comunisti che l'avevano perso o di deter- minare prima o poi una gestione commissariale. Rinunciamo a citare altre ipotesi: l'esperienza delle altre Giunte difficili ci insegna che avremo ancora tempo di riparlare delle vicende comunali di Aosta. g- gl¬

Persone citate: Caveri, Palmas

Luoghi citati: Aosta, Italia