Gli "azzurri" in finale nella spada a square

Gli "azzurri" in finale nella spada a square Dopo una giornata avventurosa e di forti emozioni Gli "azzurri" in finale nella spada a square (Nostro servizio particolare) Melbourne, 28 novembre. Gli spadisti italiani sono in lizza per il titolo a squadre. Essi sono pervenuti alla finale dopo una disputa avventurosa: quasi com'era già capitato nel fioretto. E ciò è dipeso da un inaspettato pareggio col Belgio, che ha però ottenuto la vittoria per il maggior numero di stoccate messe a segno: quattro in più soltanto, ma sufficienti perché i nostri, per accedere alla finale, abbiano dovuto fare appello alle loro risorse. La contesa si è svolta nel seguente modo. Nel girone eliminatorio gli « azzurri hanno surclassato gli australiani con 11 vittorie a 5 e poi hanno regolato di misura gli spericolati e bravi schermidori degli Stati Uniti, i quali hanno dimostrato di essere molto in progresso nello sport schermistico, e sono stati posti fuori causa dai nostri unicamente per il computo"dei colpi: due soli in più per gli « azzurri ». gAll'inizio della fase semifina- le una doccia fredda 6 venuta da sopire entusiasmi e speran- ze. L'Italia pareggiava con il Belgio, come numero di vitto- rie, ma, come abbiamo detto, restava al disotto di quattro stoccate nel computo comples-. sivo. I nostri spadisti si sono1 quindi trovati di fronte a un netto imperativo: quello di battere i fortissimi ungheresi, lche facevano parte del mede- Simo gruppo impegnato in se mifinale. Coi belgi si erano mostrati particolarmente sfasati Bertinetti, Pavesi, Pellegrino e Delfino. Contro i magiari occorreva serrare i denti e battersi senza risparmio. Ed è appunto ciò che sono riusciti a fare gli spadisti italiani. La contesa è riuscita appassionante, ed anche qualcuno che contro il Belgio era stato inferiore a se stesso ha saputo mirabilmente riprendersi, come Pavesi, che ha fornito una meravigliosa prestazione. Ma l'autentico artefice di questa, che potremmo anche definire una pronta resurrezione, è risultato Edoardo Mangiarotti, chiamato in squadra proprio per risollevare le sorti in pericolo. Edo si è battuto leo- ninamente, sfoggiando in pienoI la sua ben conosciuta scienza| schermistica, particolarmente notevole nell'arma di punta. Il I fortissimo mancino milanese ì stato semplicemente meravi glioso ed a lui, ripetiamo, va buona parte del merito per cui l'Italia potrà adesso far valere le sue buone probabilità per un non impossibile successo finale j L'Italia è in finale assieme all'Ungheria, mentre dall'altro girone semifinale sono riuscite a prevalere la Francia, come non era difficile prevedere, e l'Inghilterra, che anche nella spada ha dimostrato di avere raggiunto una tecnica non disprezzabile. La grossa sorpresa di questo torneo è costituita dall'eliminazione della Svezia, fortis- sima sempre nell'arma trian golare e già vincitrice delle Olimpiadi di Helsinki. Gli sve desi nettamente fuori forma sono stati battuti dalla Russia, che ha compiuto notevoli pro gressi anche in quest'arma, per 9 a 7 e dall'Ungheria per 9 a 5. Domani ha intanto inizio an-j che il torneo di fioretto iem-i minile. c> f. ; * j

Persone citate: Bertinetti, Edoardo Mangiarotti