Tre simpatizzanti di Tito fucilati dalla polizia a Tirana di Stefano Terra

Tre simpatizzanti di Tito fucilati dalla polizia a Tirana Tre simpatizzanti di Tito fucilati dalla polizia a Tirana Tra le vittime una donna laureata in Italia (Dal nostro corrispondente) Atene, 24 novembre. Due uomini e una donna sono stati fucilati a Tirana nel cortile della caserma occupata dalla polizia politica. Sono queste le prime vittime della nuova offensiva, non solo ideologica, di Mosca contro il regime comunista jugoslavo. Le tre persone giustiziate sono un cittadino jugoslavo di origine montenegrina, un uomo politico albanese già imprigionato nel 1948 per sospetto «titoismo » e liberato dopo la • clamorosa riconciliazione TitoKruscev, e una giovane donna laureata in Italia, moglie di un intellettuale di sinistra. Queste le sommarie notizie giunte oggi ad Atene, dalle quali si desume che anche oggi — come già Stalin nel 1948 — 1 dittatori del Cremlino impiegano come « avamposto polemico » il Primo Ministro albanese Enver Hodja. il nemico personale di Tito rimasto al potere nonostante le vive rimostranze di Belgrado negli ultimi Bei meai. Intanto il secondo attacco della « Pravda » contro l'atteggiamento jugoslavo sembra voglia annullare (a parere degli osservatori di Atene) gli sforzi della propaganda di Belgrado intesi a minimizzare la nuo va rottura con Mosca, la quale conduce la politica estera jugoslava in una posizione estremamente vulnerabile e non solo dal punto diplomatico, ove si considerino gli spostamenti di truppe sovietiche nei paesi satelliti danubiani. Ad Atene si giudica che an che questa volta l'attacco so vletico contro il regime jugoslavo segue la tattica tradizionale dei « due passi in avanti ed uno indietro ». Trovandosi a mal partito, 1 responsabili della politica estera jugoslava da due settimane premono su Atene per ottenere un rilancio dell'alleanza balcanica, l'unico strumento diplomatico che consente alla Jugoslavia di contare sull'Occidente in caso di un attacco sovietico. Stefano Terra

Persone citate: Stalin