La squadra azzurra di fioretto ha conquistato il titolo olimpico

La squadra azzurra di fioretto ha conquistato il titolo olimpico Magnifica vittoria della scherma italiana alle gare mondiali di Melbourne La squadra azzurra di fioretto ha conquistato il titolo olimpico Dopo aver superato a fatica i magiari i nostri schermitori si sono battuti in finale con i francesi - Le emozionanti vicende dell'incontro deciso all'ultima stoccata dell'ultimo assalto - Medaglia di bronzo al pesista Pignatti - La velocista Leone nella finale dei 100 metri - Anche Chiesa ammesso alla prova decisiva nel salto con l'asta - Assegnate otto medaglie d'oro (Dal nostro inviato speciale) Melbourne, 24 novembre. ,»Otto sono stati i titoli oÌim-\Mpici assegnati oppi, terza giornata dei Giochi, r l'Italia ha avuto l'onore di vedere ]>cr la prima volta Issato sul pelinone centrale il tricolore nazionale. Ciò si è verificato in seguito turcamssalla superba afférmazione dei\Enostri bravissimi schermidori della squadra di fioretto che. attraverso una disputa accanitissima e ehi ha offerto momenti di alta emozione, sono pervenuti a ottenere il lauro olimpico, con pieno e indiscutibile merito. I nostri rappresentanti hanno dovuto fare appello alle loro più riposte qualità per accedere al girone finale. Essi, in seguito ad un inopinato pareggio nel girone eliminatorio, sono stati infatti costretti a incontrare la squadra degli Stati Uniti in una prova di qualificazione che sono riusciti a superare imponendosi per 8 a 4- Nel girone finale la lotta si è accesa sin dal primo confronto, portandosi con fasi d'incertezza sino al termine, ma l'Ita-, Ha è riuscita infine a battere le altre tre finaliste. Il primo incontro del pirone è stato quello fra i nostri e l'Ungheria, che Mangiarotti iniziava battendo Somodi per 5-1, portando così ili vantaggio la squadra. La risposta, avversaria era immediata e il 5-1 che' Fulop faceva registrare contro Bergamini riequilibrava perfettamente le sorti. Poi Gyuricza portava l'Ungheria in vantaggio superando Carpanedo per 5-3; risposta immediata degli italiani e di nuovo bilancia in giusto equilibrio con il 5-3 ottenuto da Spallino su Sakovit.s. Al quinto incontro i nostri colori erano di nuovo in vantaggio, conseguente l'affermazione ottenuta da Mangiarotti su Fulop, con 5-3; ma il poderoso Gyuricza inchiodava Bergamini con un altro 5-3. Come si vede, il punteggio e l'alternativa delle, vittorie teneva gli animi degli italiani in sospeso, e non si ri?(scwn a indovinare come la contesa avrebbe potuto risolversi. La tensione nervosa diventava acutissima, non soltanto fra i contendenti, ma anche negli oltre mille spettatori che erano venuti ad assistere alla conclu sionc di questa finale del fioretto a squadre svolgentcsi nel settore centrale del salone da ballo dell'Hotel de Ville di St. Kilda. Le sorti erano incerte, si era a tre vittorie pari. Ma successivamente^ l'incontro prendeva una piega nettamente a noi sfavorevole perché Sakovits aveva, la meglio su Carpaneda per 5-3 e Somodi, col medesimo scarto, superava Spallino. Edo Mangiarotti, che ancora una volta si è dimostrato il nostro migliore elemento, riprendeva a recuperare il terreno perduto, sbaragliando il temi bile Gyuricza per 5-1. L'incontro successivo, il decimo, risultava drammatico siilo allo spasimo; Bergamini dava l'impressione di pote:r riportare su le sorti dell'Italia mettendo a segno quattro stoccate consecutive su Sakovits allorché il magiaro si scuoteva e, profittando del nervosismo dell'avversario, infilava cinque colpi consecutivi aggiudicandosi l'assalto. Vi era di che disperare. Il morale- degli * azzurri* scendeva visibilmente e Carpancda veniva superato nettamente da Somodi per 5-2, tra l'entusiasmo esultante dei magiari. Sulla pedana salivano allora Spallino e Fulop, che restava bat¬ tprfmnrtalinscacFapsafpmdsi ».. —„ ; Manaiarotti doveva po tuto di misura, per 5-';, dopo un assalto movimentatissimo. misurarsi con Sakovits e partiva con magnifica decisione e con alta dimostrazione d'arte schermistica. Egli si portava 4-0; ma l'avversario non domo riusciva, con una rimoyita impressionante, a pareggiare sul 4-4- E' perfettamente immaginabile to stato di tensione di tutti noi presenti alla contesa. Mangiarotti, con uno spettacoloso «a fonelo *. toccava l'avversario, ma il giudice polacco non riteneva buono la botta e Mangiarotti, avvilito, lasciava la vittoria al magiaro. In questo frangente chiunque avrebbe disperato e pensato alla ineluttabilità della sconfitta italiaiia. Ma il recupero avveniva, di prepotenza. Bergamini schiacciava Somodi con un chiaro 5-1; Carpancda. che non aveva sino a quel momento eccessivamente brillato, regolava Fulop per 5-3. In un silenzio assoluto c in una atmosfera di particolare solennità. Spallino si apprestava a dare la replica all'irresistibile Gyuricza, il più forte degii ungheresi. Le nostre probabilità apparivano minime: il punteggio era a favore degli avversari per 8-7, mo le stoccate erano pari: 58-58; incontro veramente risolutivo. E il nostra meraviglioso fiorettista superava se stesso, oltre che il famoso antagonista, battendolo per 5-1. L'Italia pareggiava cosi per 8 rettorie a 8, con l'Ungheria, . superandola però nel numero di stoccate: 59 ricevute, 63 messe a segno. L'ostacolo più duro era superato. Gli c azzurri* battevano poi nuovamente gli Stati Uniti per !)-7. La Francia, a sua volta, superava gli Stati Uniti per 10-6 e l'Ungheria per 11-5. Primo posto, dunque, in dispu- fa tra i francesi e gli italiani: C07itcsa tradizionale. Folla ancora più fitta attorno alla pedana: tre florettiste francesi, gentili spettatrici, vestivano in blu, bianco e rosso, secondo i colori nazionali. Bergamini, Carpaneda, Mangiarotti e Spallino dovevano adesso dare la replica a Baudoux, Nctter. La- tasIdimallsecsqglideD'gia taste e il fuoriclasse D'Oriola. I compagni di D'Oriola si dimostravano presto inferiori all'attesa. Tuttavia il primo e secondo turno vedeva le due squadre in parità; nel terzo gli italiani riuscivano a chiudere in vantaggio per 7-5; ma D'Oriola, battendo anche Mangiarotti. diminuiva lo svein- faggio dei transalpini, con 6 vittorie contro le 7 dei nostri. Quindi Bergamini batteva Baudoux, ma immediatamente dopo di nuovo il possibile successo era ancoro in forse poiché Carpaneda, dopo esser stato in vantaggio per 4-2 si faceva superare da Latastc, malgrado il francese si mostrasse al disotto delle sue normali possibilità. Si giungeva all'ultimo assalto, veramente risolutivo: quello wSpallino-Ncttcr, con 8-7 a favore dell'Italia, assai poco rassicurante. Un nuovo assalto che dovala suscitare le più intense emozioni. V italiano andava in vantaggio per 4-1 e tutto sembrava fatto, ma il francese, colpo su colpo, risaliva e pareggiava. Ma finalmente Spallino, facendo, appello alle sue energie e alle sue forze morali, preparava la stoccata che doveva decidere l'incontro. Con assoluta scelta di tempo e scattando magistralmente il nostro schermitore' portava trionfalmente la punta del suo fioretto sul petto dell'avversàrio. Era la vittoria, finale. Per la grande tensione nervosa eravamo tutti come sfiniti. Mai, forse, una vittoria fu tanto sudata e meritata. Dal 1920 ad oggi la Francia e l'Italia si sono aggiudicate entrambe quetttro volte il titolo olimpico di fioretto a squadra. E' la tradizione di due grandi scuole che contin ho. Volgiamoci ora alle altre gare. Per la prima volta una atleta « azzurra* perviene all'onore dell'ammissione alla finale dei 100 metri, Tale prodezza è riuscita alla 7iostra ammirevole Giusi Leone che, nella mattinata, sulla pista elello stadio, malgrado il caldosoffocante iniziale e il forte vento che ha preso a spirare poi — proprio quel vento che la nostra atleta mal predispone — ha vinto facilmente la prima batteria col tempo di 11"8, precedendo la velocista russa Krepkina. Successivamente, nella semifinale, la nostra valorosa velocista, pur sxxintaggiata da una infelice partenza, rinveniva con agilità e forza, recuperando e giungendo al terzo posto, co?i 12" 1, La, Giusi entra così in finale, mentre la Musso è stata eliminata, giungendo, distaccata terza in batteria. Altri confortanti successi per i nostri colori sono stati nella- giornata odierna quelli rWafiii' alla conquista di una medaglia di bronzo- da peirte di un altro «azzurro*: il pesista Pignatti, che si è classificato al terzo posto nella categoria dei pesi medi. Chiesa ha completato le belle affermazioni italiane della giornata classificandosi per la finale del salto con l'asta superando la misura di .'i,15. Vittorio Pozzo L'americuno Morrow (al centro) vincitore dei 100 metri. A sinistra l'australiano Hogan, a destra Baker (USA) (Rad.)