Una truffatrice megalomane in Tribunale si difende dall'assalto delle sue vittime

Una truffatrice megalomane in Tribunale si difende dall'assalto delle sue vittime in borgo S. Donato la credevano ricca e le prestavano milioni Una truffatrice megalomane in Tribunale si difende dall'assalto delle sue vittime Tre quadri e inesistenti ville le hanno permesso di spillare quattrini a una dozzina di persone Ira queste una "guaritrice,, le ha dato 17 milioni e poi è fallita con un passivo di 60 milioni: circonvenzione di incapace? • L'imputata: "Non accusino me, ma la loro impazienza,, a a a 9 Non nuova alle aule giudiziarie perché già condannata più volte per emissione di assegni a vuoto, ieri è comparsa dinanzi al Tribunale in .«uno di arresto, Giovanna Bensì In Teppatl per rispondere di una lunga serie di truffe. E' una donna grigia di capelli che dimostra più del suoi 46 anni di età, di media statura. Il capo di imputazione indica che ha carpito con raggiri 3 milioni a Paolina Molinarl, 2 milioni a Paolo Aitine, altri 2 milioni a Giuseppina Giaeosa, un milione e mezzo a Francesco Stellucci, poco meno di un milione ad Anna Lisa, 300 mila lire a Gennaro Acquaviva. 270 mila lire a Gaspare Tornerà, 706 mila lire a Rosa Rossi. 700 mila lire a Maria Donlni, HO mila lire a Lina Mlretto. 313 mila lire a Carolina Barberls. Inoltre essa era riuscita a farsi consegnare un numero imprcclsato di milioni da Pierina Viarislo. la guaritrice di via Crevacuore 3. ohe per causa sua fu costretta a fallire con un passivo ohe si avvicina ai 60 milioni. II curatore del fallimento, avv. Sirchia, ha accertato che la Viarie lo tenne conto delle somme che dava alle Bensì amo ad un totale di 17 milioni, dopo di che, essendo giunta al termine del foglio che le serviva per la contabilità, rinunciò alle suo annotazioni. La Viarislo non ha saputo o non ha voluto dire perché consegnava senza garanzia alcuna alla Bensì I milioni che In parte guadagnava con la sua professione di guaritrice ed hi parto si faceva dare in prestito dal suol fiduciosi clienti. La condotite della guaritrice è apparsa molto strana. D'altronde l'estete scorsa essa fu rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il curatore del fallimento, dopo aver esaminato i rapporti Viarisio-Bensl, ha denunciato quest'ultima alla Procura per circonvenzione di incapace. Ieri il Tribunale ha ritenuto di dover scindere i due procedimenti: nel processo in corso alla Bensì saranno Imputate soltanto le truffe Seguirà un secondo processo per la circonvenzione ai danni della Viarisio. Come faceva Giovanna Benei ed ottenere tanta fiducia delle sue vittmie7 Essa aveva l'Invidiabile quelita di riuscire ad ispirare fiducia. Dichiarava di essere ricca e faceva capire di essere nata per gli affari. L'imputata è una megalomane, sicura di sé, focilona, pronta a dimostrare che è bianco quello ohe agli occhi di tutti appare nero. Alle sue vittime raccontava di aver bisogno momentaneamente di « piccole somme » per acquistare una villa e prometteva di restituire 1 denari con lauti regali. Oppure affermava che le occorrevano poche centinaia o poche decine di biglietti da mille per svincolare quadri del Veronese. Questi quadri (tre telo di cui una attribuita al Bassano e raffigurante l'arca di Noè, una seconda attribuite ella sua scuola e rappresentante San Giovanni decollato, la terze con la testa di Giuditta) II faceva valere di volta in volta somme diverse: dai 20 al 30 milioni (il minimo) per gabbare il Fornara, a 150 milioni per truffare la Rossi. Il perito 11 ha stimati sulle 40 mila lire. Le tre tele hanno portato sul banco degli accusati Giuseppe Rlnaudo di 52 anni per rispondere di ricettazione. Egli ha detto di averle avute da un ufficiale del generale Mlttica di Case Littoria nel 1944 In cambio di una moto. Le diede ad altra persona, poi iniziò causa civile per riaverli: nel llIllIltlllllIlll(ll(ll<tlllMt TIHIItllIlllllIIItlIKB corso della lite cedette l suol diritti alla Bensì per un milione. Costei vinse la causa ed ebbe i quadri che lo servirono per le truffe. Il Rinatalo è In carcere per scontare un'ultima condanna a 9 mesi Inflittagli dal Pretore che nello sentenza lo ha riconosciuto delinquente abituale. A piede libero, come complice della Bensì, e. comparsa anche Piera Pavesio di 45 anni, abitante In via Fontenesl 12. La Bensì si è difesa respingendo l'accusa di truffa. Ha dotto: « Innanzi tutto credevo che 1 quadri valessero molti milioni ». Poi ha addossato ogni colpa alle sue vittime: c Se non hanno avuto i loro denari, non debbono accusare me, bensì la loro poca pazienza. Non hanno voluto attendere e mi hanno denunciata. Cosi non ho più avuto modo di trovare 1 denari per saldare i debiti». Il processo continua oggi. Le vittime si sono costituite parte civile con "il patrocinio degli avvocati Dagasso e Guidetti Se» ra. Difensori gli aw. Astore, Dal Fiume, GentHin, Guglielmlno. Presiede il Tribunale il dottor Bersezlo, P.M. è di dott. Buecaglino, cancelliere il dott. Renda. L'imputata: Bensì Teppatl Due delle vittime: a destra la guaritrice di borgo S. Donato IIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIHIIIIIIIIItllllllllllllllllllllllllllllllllllinillllllllllllllllHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII