Un possidente rapito da sei banditi che chiedono un riscatto di 50 milioni

Un possidente rapito da sei banditi che chiedono un riscatto di 50 milioni Deiittuona impresa in tana fattariu nei pressi di Palermo Un possidente rapito da sei banditi che chiedono un riscatto di 50 milioni I malviventi, armati di mitra, immobilizzano. la moglie della vittima e 30 dipendenti ■ Svuotata una cassaforte con 350 mila lire II proprietario era già stato sequestrato una volta nel 1945 (Dal nostro corrispondente) Palermo, 16 novembre. Cinquanta milioni di lire hanno chiesto i banditi per il riscatto dell'ing. Salvatore Di Cristina, sequestrato ieri sera, in circostanze drammatiche, in territorio di Monreale. Gli impressionanti particolari del rapimento sono stati ricostruiti dalla polizia. Sei individui col viso coperto da fazzoletti colorati, armati di fucili mitragliatori e di pistole, hanno fatto irruzione, verso le SO di ieri, nella fattoria dell'ing. Di Cristina, sita al centro di una vasta campagna pietrosa, a circa 45 chilometri da Monreale. I sei banditi, co?i i mitra spianati, hanno intimato il « faccia a terra » ai due coloni del Di Cristina, ai quattro mezzadri, ai sei contadini e ai diciotto braccianti e sterrato- udssrlgdhdrCmlcpnmfri, i quali da poco avevano finiiiiiiHiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii uito il loro lavoro. Per circa due ore, le SO persone — e il settantaduenne ingegnere — sono state costrette a rimanere faccia a terra nell'atrio della fattoria, sotto la pioggia, guardati a vista da quattro dei sei malviventi, che jioji hanno distolto le loro armi dalla posizione di sparo. Gli altri due banditi si sono recati nell'abitazione del Di Cristina e hanno costretto sua moglie, la signora Maria Tallo, di 64 anni, a scendere nel cortile. Poi tutto il gruppo dei prigionieri fu fatto entrare nella casa di uno dei coloni mentre l'ingegnere veniva perquisito e quindi tenuto da parte ben sorvegliato. Gli abitanti della fattoria furono chiusi a chiave nell'unica stanza del colono Francesco Giambona, di 58 anni, mentre i sei delinquenti ai recavano ancora una volta nel- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiin l'abitazione del Di Cristina rovistando nei cassetti e negli armadi: trovata una piccola cassaforte blindata, < invitarono », sotto la minaccia delle armi, l'ingegnere a consegnare la chiave. Smiotata la cassaforte, che conteneva S50 mila lire, i banditi la buttarono in una tinozza, presso una vasca situata al centro del piazzale della fattoria. I malviventi penetrarono poi nella stalla, ove si trovavano quattro muli e ne sellarono due: su uno fecero salire l'ingegnere e, dopo aver asportato due coperte di lana e due bisacce che trovarono nella stalla, si dileguarono. Per tutta la notte gli abitanti della fattoria rimasero chiusi nella stanza del Giambona, mentre scendeva una fitta pioggia accompagnata da. lampi e tuoni. Alle prime luci dell'alba alzarono la molla della serratura, fecero scorrere dall'interno il paletto di ferro che i banditi avevano girato dall'esterno e, manovrando la chiave nella toppa, riuscirono ad uscire all'aperto; alcuni contadini si recarono ad avvertire del fatto i carabinieri. II vecchio ingegnere, da tempo ammalato di diabete, secondo quanto è risultato dalle prime indagini, aveva ricevuto una lettera con la quale gli si chiedeva la somma di oltre 50 milioni di lire. Non aveva però dato molto peso alla minaccia. Il Di Cristina, nel '45, era stato una prima volta sequestrato nella stessa fattoria da dicci individui della banda Giuliano, presentatisi armati e mascherati. Era stato condotto in una grotta da cui venne liberato dopo un mese e dopo che i familiari avevano versato per il suo riscatto alcuni milioni di lire. Si ritiene che i banditi, che l'hanno ora sequestrato, lo abbiano trasportato in una zona molto lontana dalla fattoria. Per seguire le tracce dei malfattori è stato richiesto l'intervento dei cani-poliziotti; ma si teme che il loro intervento non potrà essere decisivo, essendosi abbattuti nella zona violenti acquazzoni. f. d.

Persone citate: Di Cristina, Francesco Giambona, Giambona, Maria Tallo, Salvatore Di Cristina

Luoghi citati: Monreale, Palermo