Al contadino dantista il massimo premio Bocciata dal notaio la dottoressa torinese

Al contadino dantista il massimo premio Bocciata dal notaio la dottoressa torinese E' TORNATA A "LASCIA 0 RADDOPPIA,, LA SCERIFFA GIOVANNA FERRARA Al contadino dantista il massimo premio Bocciata dal notaio la dottoressa torinese Gaddini è entrato in cabina con l'esperto, ma ha fatto tutto da solo - Mike Bongiorno è convinto che la signora Ferrini (serpenti) ha risposto con esattezza e che forse sarà riammessa - Bocciato il medico appassionato di boxe Bene gli altri: l'esordiente astronomo di Mestre, Sapon-aro (a 2 milioni e 560) e la cuoca Mazzoni (a 5 milioni e 120) (Dal nostro inviato speciale) Milano, 15 novembre. La 51a trasmÌ8sione di < Lascia o raddoppia » ha "laureato", con un aerto di gettoni d'oro, il vecchio contadino di Massa Macinaia. Luigi Gaddini, l'amico di Dante; ha sospinto verso l'estremo gradino la cuoca Maria Mazzotti (storia di Francia), che giovedì si presenterà all'ultimo appuntamento con le buste; ed anche l'ippofllo rag. Giovanni Saponaro ha guadagnato la posta. Ma un piccolo terremoto ha sconvolto le Ale degli esordienti: particolarmente rimpianta la bella dottoressa torinese, signora Anna Ferrini Restagno, sulla quale gli organizzatori puntavano molto. Ed anche il pubblico, crediamo, perché la giovane e simpatica signora, entrata in scena con passo sicuro, prometteva se non altro le piacevoli emozioni che offre la femminilità moderna e spregiudicata, alle prese con studi assai lontani dai tradizionali interessi cari alle lettrici della piccola posta. Lia bruna dottoressa torinese ha scelto di rispondere sui rettili. Perché? Ma proprio per amor di contraddizione, perchó è un « Bastian contrari », come insomma lo schifiltoso ribrezzo che di generazione in generazione l'umanità si tramanda riguardo agli striscianti. Già il vigile urbano Sartirana in « Lascia o raddoppia » aveva affrontato lo stesso argomenio; e, prima ancora, anche il maestro Scanagatta aveva aperto, senza fortuna, le pagine del libro della storia naturale, proprio sulla vita e le abitudini di creature ugualmente reiette e malcomprese, le lumache (stasera si è riparlato dello Scanagatta, in trasmissione: il parroco della chiesa di San Giorgio di Varenna ha scritto infatti che il maestro ha donato davvero la somma che riuscì a guadagnare dalla sua esibizione televisiva, ed altri soldi si sono aggiunti alla sua offerta, e così dai batticuori e dalle collere di quella tempestosa serata nascerà la pietà di un restauro davvero indispensabile all'insigne mo numento). Ma la dottoressa torinese è, purtroppo, caduta assai presto, alla prima domanda, e non senza lasciarsi dietro clamore di proteste e fuoco di polemiche scientifiche. Bongiorno — Cominciamo con la prima domanda, da 2500 lire. « A quale serpente viene comunemente attribuito 11 nome di aspide di Cleopatra? ». Ferrin-i (con sicurezza) — Le opinioni sono contrastanti, perché sono due i serpenti al quali è attribuito questo nome: uno è la ceraste cornuta, ed è la tesi più comune, l'altro 11 cobra comune, o naja haje. E' più probabile però che Cleopatra abbia scelto la ceraste cornuta. Bongiorno — Bisogna che mi raccapezzi. (Il notaio suona il gong). Perché questo colpo di gong? A me pare che la signora abbia risposto bene. Ha detto cobra comune o naja haje, no? Ferrini (sorpresa) — Le posso anche far constatare che il testo dice che è più attendibile che si sia trattato della ceraste cornuta. Nofai'o (con fermezza) — Lei doveva dire: il cobra comune. Ferrini — Le posso provare col testo che i serpenti cui si attribuisce questo nome sono due... Notaio —r Lei reclami, faccia valere la validità della sua risposta. Ferrini — ...il naja haje o cobra comune, oppure la ceraste cornuta; ma il testo dice queste testuali parole: « Però è molto più facile che Cleopatra abbia usato la ceraste cornuta perché più piccola ». Bongiorno (deluso) — Io seguo^ quello che dice Jei, notaio. Però devo osservare che la signora aveva detto < cobra comune >. Notaio (sempre con fermezza.) — L'ha detto dopo aver detto < ceraste cornuta ». Bongiorno — A lei spetta l'ultima parola, perché lei rappresenta la legge, ma sono convinto che la signora sarà riammessa. Rossa in volto, ma senza perdere il controllo del proprio stile, la dottoressa Ferrini Restagno ha opposto la sicura testimonianza della scienza alle ragioni piuttosto burocratiche del ligio notaio Marchetti. Ma questi è inesorabile: il caso sarà esaminato dagli esperti, ai quali la signora ricorrerà domani stesso, con un circo si dice a Torino- per vincere I fi.™L_a ,!°_r.1"?,'.i?er _Y£?f!f ' stanziato esposto. Ma si teme lanon avrà fortuna. r< Queste obiezioni me lejtaspettavo — le ha detto il no-ittaio nel retropalco, dopo la'mtrasmissione — e perciò stase-jdra, prima di venire nel teatro, Dho interpellato l'esperto del rettili per farmi precisare quale risposta avrei potuto accettare a quella domanda. La risposta è una sola: il cobra comune, anche se poi, nella realtà, Cleopatra si sia giovata, come lei dice, di un serpente diverso, assai più piccolo >. Aiutata dal marito la signo- sUcra Ferrini Restagno squader- dnava davanti al notaio pesanti, «volumi, tutti concordi nell'at-ietribuire ali «Actis Ceraste » la| sresponsabilità dell'* operazione i tCleopatra». Ma non c'e stato■ averso. I r<: Faccia un esposto», 1 esor-;stava il notaio. «In carta bolla-jfta?» domandava la signora. ; g<rMa no, basta anche in carta semplice», consigliava un fun-;zionario della RAI-tv. « Tanto, lo respingono lo stesso... » bron-- tolava un terzo, lì vicino. I Tra gli esordienti soltanto il capo-ufficio della filovia Me-, stre-Venezia, il rag. Guido Rug-;gieri, faentino, ha sciolto senza [infortuni il mazzo dei primi ot-; to indovinelli. Egli risponde in astronomia, materia di parti- colare attualità in queste set-lUmane, in cui occorre difen-■ dersi dai sinistri influssi delle ! stelle; lo rivedremo volentieri Ie^«K!^hr&enu"| re se con il suo canocchiale non abbia finalmente* visto sciogliersi nel firmamento i minacciosi incontri tra le costellazioni della guerra. Il dott. Enrico Mantero, radiologo milanese, risponde su una materia inedita a « Lascia o raddoppia »: la storia del pu gilato. Però al quinto quiz vie- j ne tolto di gara, per una im-j precisa risposta. Terminò al i 42" round (come sostiene il ' concorrente) oppure al.37" (co-: me afferma nel responso uffi-1 ciale l'esperto della RAI-tv) il primo incontro pugilistico av-1 venuto in Gran Bretagna nel 1860, tra un pugile inglese euno americano? \Non siamo in grado di scio- ìgliere l'ardua questione. Ma jappena licenziato dal palcosce nico, il dott. Mantero è volato a casa a compulsare 1 testi; e può darsi che anche da queste febbrili consultazioni nasca domani un nuovo ricorso contro la sentenza di bocciatura. La bionda Edy a questo pun-to sta per rimorchiare sul palco un quarto esordiente, il cameriere romano Angelo Venier (storia dei Papi), quando Mike Bongiorno con uno sguardacclo, la arresta sul limitare. Edy torna indietro e rimane agghiacciata fra le quinte, come una mammoletta sorpresa dalla brina Sale invece sul palcoscenico la fortunata Giovanna Ferrara, che ci parla della sua avventura televisiva in America, che le ha fruttato altri milioni. La bionda campionessa, con accento piuttosto enfatico, annuncia che ritornerà alle telecamere degli Stati Uniti per accettare la sfida lanciatale da uno sconosciuto spettatore di laggiù, il quale afferma di sa-\perne più di lei sulla < Storia americana ». Giovanna Ferrara ci dà anche ragguagli sugli usi d'oltreoceano. Niente gettoni. Si paga subito, ma l'assegno reca una strana firma: « Noi ci vediamo dopo ». Ed il pagamento, poi, apprendiamo, avviene in effetti tra le quinte della trasmissione, ma al netto delle tasse. . Pericolose informazioni, signorina Ferrara: il nostro è un Paese che, queste cose, le assimila subito. Bel guaio, se attaccasse la moda di firmare in quella maniera gli assegni; e chi si salverà più se il fisco imparerà la malizia di bloccare i soldi prima ancora che entrino nelle tasche del contribuente? Il rag. Giovanni Saponaro ha J&l'I^S^A?^J^elencando i cavalli dal mantello grigio che vinsero il Derby italiano nell'ultimo trentennio: si tratta di Emanuele Filiberto (1930) e di Golfo (1949). La signorina Mazzotti, cuoca di Igea Marina, per la sua informazione sul favorito della Pompadour che guidò l'esercito francese alla battaglia di Rosbach nel 1757,viene premiata con 2 milioni e 560 mila lire. Infine il buon Luigi Gaddini, sostenuto in cabina da un conoscente, risponde in un battibaleno ai tre ultimi quiz danteschi. Padre Dante l'ha aiutato fino in fondo, il suo buon amico contadino. «Il miglior raccolto della mia vita l'ho fat- to qui a Milano», ha esclamato il brav'uomo, confuso e commosso. Serviranno i gettoni d'oro a diffondere la lectura Dantis anche sulle aie e nellestalle? Gigi Ghirotti Luigi Gaddini, con il suo esperto, dopo il successo (Tel.) La dottoressa torinese Anna ferrini Restagno (Telefoto) lintl1lllll

Luoghi citati: America, Ferrara, Francia, Gran Bretagna, Milano, Stati Uniti, Torino, Varenna