Il contadino dantista a quota cinque milioni Tutt'e tre gli esordienti sono stati bocciati di Gigi Ghirotti

Il contadino dantista a quota cinque milioni Tutt'e tre gli esordienti sono stati bocciati Senza emozioni il cinquantesimo numero di «Wjuseia o raddoppia» Il contadino dantista a quota cinque milioni Tutt'e tre gli esordienti sono stati bocciati Due respinti senza appello; per il pittore D'Angelo, invece, gli esperti decideranno se riammetterlo in gioco - Giovanni Saponaro (ippica) ha vinto la u600» - La cuoca appassionata in storia di Francia ha superato anche il quiz da 1 milione e 280 (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 novembre. Luigi Gaddini, il dantistacontadino, ha sciolto stasera il quiz da 2.560.000 lire. « E' Fulcerl da Calboli! », ha gridato In cabina, con voce rotta dall'emozione, il bravuomo appena Mike ebbe finito di citargli l'episodio dantesco di Guido del Duca. Ed il canuto contadino di Massa Macinala, che si consolò _ con la « Divina Commedia / dagli affanni di Caporctto, si è congedato dalle telecamere con un sorriso familiare e ammiccante: «Le mie api — ha mormorato all'orecchio del biondo presentatore — hanno fatto un po' di miele anche per lei... ». Giovedi Il Gaddini ritornerà in scena per dirci se si contenta del gruzzolo già conquistato, o se vorrà tentare fino all'ultimo la sorte. La signorina Maria Mazzottl, la cuoca romagnola che coltiva tra i fornelli l'amore per la storia di Francia, cupa e tremebonda nelle prime trasmissioni, si è rinfrancata alquanto e stasera ha superato felicemente un nuovo gradino nella dorata scalea di « Lascia o raddoppia ». « Caterina di Francia», ha risposto dopo qualche esitazione la concorrente, alla quale era stato chiesto chi fosse la figlia di Carlo VI data in sposa ad Enrico V per virtù, come allora si usava, di un trattato di Stato. Ha vinto così il milione e 280 mila lire che le servirà nel suo paese per incoraggiare i pretendenti ancora indecisi. Il figlio dello scrittore Michele Saponaro, il rag. Giovanni, che si diletta di cavalli da corsa, ha strabiliato ancora' una volta per la sua approfondita conoscenza in materia ippica. Gli è stato chiesto da quali destrieri sia stato battuto, nel 1926, il simpatico Apelle, della scuderia Tesio, e Saponaro ha elencato i tre cavalli: Scopello, Toce, Cranak, senza omettere, da buon intenditore, le generalità dei rispettivi genitori. Ma prima di rispondere in cabina (la domanda era da 640 mila lire) aveva soddisfatto da par suo una curiosità di Mike sull'Increscioso disarcionamento operato domenica da Ribot ai danni del suo fantino, Camici. Apprendiamo così che in famiglia Ribot ci fu qualche tipo stravagante ed irrequieto e che la sua vena bizzarra, di cui ha fatto le spese ;i bravo Camici, è un retaggio del sangue, proprio come accade tra gli uomini Sfortunati gli esordienti, stasera. La Rai-tv, nel tentativo di ravvivare l'atmosfera opaca che ormai incombe sulla trasmissione, aveva puntato su tre reclute: l'albergatrice sanremese Elisa Martlnotti, destinata a riportarci nel clima sempre avventuroso della mitologia greca, il contadino toscano Èrebo Menconi, • che si profilava come un gaio esperto di arte culinaria, ed infine, soprattutto, il pittore venticinquenne Sergio D'Angelo, che avrebbe dovuto rispondere sul jazz. Rotondetta e pimpante, la aignora Martinotti ci svela prontamente la progenie del gigante Anteo, la discendenza di Tantalo e la virtù di Atalanta. che vinse nei giochi persino Peleo, padre di Achille. Dell'Olimpo la brava albergatrlce mostra di conoscere anche le minutaglie da cronaca nera; per esemplo, il nome dell'isola in cui andò a cadere, procurandosi contusioni e fratture multiple, il povero Efesto, scagliato giù in terra dallo stesso padre degli Dei in un momento d'ira. Ma della madre di Tantalo, una oceanina di seconda o terza fila, la signora Martinotti ha dimenticato purtroppo il nome; e così aHa settima domanda, con dolore generale, la simpatica albergatrice vien congedata. Èrebo Menconi, un pezzo d'uomo che si pianta con rustica disinvoltura in mezzo alla scena, ha un inizio felice: «Ciao, Etisia!», saluta di bel principio il Menconi. rivolgendosi alla moglie lontana. La suscdleindzapcccbcfgbcouniTdSqbclrsdrcstscavpDsmnspInVccptglfvdifcbecdagrvslusscl1ncbrcncbemnAugm—ismdssdcigvlqzstI f sua vita è un romanzo. «Lasciarlo parlare », era la parola d'ordine suggerita a Mike nel le prove del pomeriggio. Ed infatti la torrenziale loquela del brav'uomo si disfrena senza limiti per molti minuti. Apprendiamo del concorrente la completa biografia, a cominciare da quando suo padre decise di dargli quel nome, Ere bo, che suona strano alle orec chic di Mike. Infanzia gracile e tribolata, fuga di casa, avventure di guerra e ricordi di ring. Èrebo Menconi racconta con vivacità paesana, come fosse in osteria tra gli amici. E forse uno spiraglio si sta aprendo nel monotono grigiore della rubrica quando, ahimé, arrivano In scena le buste. Le quali, come sappiamo, sono assai spesso traditrici per i concorrenti troppo sicuri di sé e troppo loquaci. Il buon Menconi, che risponde in gastronomia, scioglie cinque quiz abbastanza elegantemente. Ma al sesto (qual é l'ingrediente principale per il pollo alla porchetta?) si ingarbuglia e fallisce la risposta. « Poveretto — si impietosisce Edy Campagnoli mormorando al nostro tavolo il suo rammarico. — Ha tante cambiali in scadenza: sperava di vincere per quietare i creditori... ». « E pensare — si doleva il Menconi nel retropalco — che Il pollo alla porchetta l'ho preparato proprio due settimane fa, ad un pranzo di battesimo. E l'ho preparato proprio col prosciutto, a regola d'arte, come prescrive l'Artusi ». Dopo il successo dell'esteta Marianini, la RAI-Tv aveva puntato gli Gichi anche su un altro personaggio che pure prometteva d'essere stravagante e dilettevole, il pittore < nucleare» Sergio Regglori, in arte Sergio D'Angelo. Piccoletto, con la voce spenta e i capelli tosati alia fratina, il giovane artista ha purtroppo deluso le aspettative; U suo eloquio, tutto in grigio e quasi incomprensibile, ha suscitato qualche nervosismo in platea e nella trlbunetta della stampa. Mike Bongiorno, avendo udito brusìo di sbadigli alle proprie spalle, si è voltato di scatto verso di noi, fulminandoci con occhiatacce severe. Perbacco, è vero: ha ragione lui. Eravamo ad un divertente spettacolo televisivo, non a scuola, durante l'ora di latino. La prova del pittore amico del jazz è filata bene per le prime sei domande: ma alla settima è accaduto un qui prò Quo. Bongiorno — Settima domanda: Burks works che tradotto in italiano significa Burks lavora, è il titolo di una incisione assai nota del jazz moderno, j Mi sa dire chi è questo Burks? D'Angelo — E' John Burks BcsdsqssdsdGna1pt Beiderbecke, ah mi scusi, perché c'è un altro Burks nella storia del jazz: c'è Burks Beiderbecke e Burks GUlespie: bisogna sapere quale è il disco In questo caso. Bongiorno — Sì, infatti, qui si tratta di Burks Gillespie. D'Angelo — Le assicuro che sono due i Burks nella storia del jazz. E' un po' difficile, insomma. Bongiorno — Io non so cosa dirle. (St volto verso u notaio). Notaio — Si trattava di Burks Gillespie Bongiorno — La decisione al notaio. E' lui che è nel guai adesso. Notaio — Applichiamo l'art. 18 del regolamento. Malgrado ohe gli applausi In platea scoppiassero a sollecitare la riammissione immedia¬ ta del concorrente, il notaio, dott. Marchetti, ha preferito rinviare la decisione agli esperti, che si gioveranno del magnetofono per giudicare se l'errore del grigio pittore milanese sia davvero Imperdonabile. Gigi Ghirotti II toscano Luigi GaddinI sceglie 11 suo « quiz » (Telefoto) Il pittore milanese D'Angelo, esperto In « jazz » (Telefoto)

Luoghi citati: Francia, Milano