Un passo urgente alla Casa Bianca dell'ambasciatore francese a Washington di Gino Tomajuoli

Un passo urgente alla Casa Bianca dell'ambasciatore francese a Washington Un passo urgente alla Casa Bianca dell'ambasciatore francese a Washington Brosio al Dipartimento di Stato - Kruscev, secondo notizie da Mosca, sarebbe stato messo in minoranza dagli "staliniani,, 'Dal nostro corrispondente) Washington. 8 novembre. Si è vissuta oggi alla Casa Bianca una giornata di tensione, di alternative fra allarmi e speranze che ha mosso a dura prova la calma e la ragionevolezza che il Presidente Eisenhower ed i suoi consiglieri si sono imposti per affrontare la più formidabile minaccia alla pace dopo i'awento delle armi atomiche. La giornata si è aperta con la riunione straordinaria del Consiglio per la sicurezza nazionale, presieduto da Eisenhower, al quale hanno partecipato tutti i capi militari e politici. Il principale problema allo studio è stato quello della minaccia sovietica di intervento nel Medio Oriente. Lo decisioni prese dal Consiglio sono segrete, ma è sintomatico che poche ore dopo il suo aggiornamento il Governo americano abbia confermato di aver diramato anche ai comandi americani fuori del territorio degli Stati Uniti l'ordine di mettere ogni unità americana in « stato di preparazione ». Questa è una misura puramente e assolutamente precauzionale. Per nessun motivo (si è sottolineato negli ambienti responsabili del Pentagono) essa deve esser confusa con quella, più seria, di stato di preallarme. I fattori che hanno consigliato ad Eisenhower ed all'ammiraglio Radford la sua adozione, sono due: l'arrivo di ima o due squadriglie di i Mig 17 > sovietici negli aeroporti siriani, avvenuto nella notte fra . e o n o n lunedi e martedì, ed i concaitramenti di truppe sovietiche ai confini orientali della Polonia. Sebbene nessuna autorità ufficiale lo abbia ammesso, è evidente che il governo degli S. U. non vuole farsi sorprendere da eventuali mosse stvietiche che mirino-*a stabilire basi aeqree russe in Siria o in Egitto. Il fatto, inoltre; che gli egiziani stiano freneticamente lavorando per rimettere in efficienza] i loro campi di aviazione, come se attendessero di ricevere forti contingenti aerei, è stato doverosamente preso in considerazione ed ha indubbiamente contribuito alla diramazione dell'ordine per l'attuazione dello stato di preparazione. Come misure pratiche, questo significa che le licenze al personale vengono sospese o ridotte, che le scorte logistiche vengono controllate ed eventualmente completate e che il materiale in dotazione viene sottoposto ad attenta rassegna. Nulla di veramente allarmante, quindi, ma abbastanza per ricordare al mondo e soprattutto all'U.R.S.S. che gli Stati Uniti sono impegnati, per dichiarazione dello stesso Pre. siderite, ad « opporsi » ad ogni tentativo sovietico di intervenire direttamente in Egitto o nel Levante. Comunque — hanno sibillinamente sottolineato i portavoce della Casa Bianca — anche se questa deprecabile eventualità non si verificherà, ed accettando come probabile la ipotest che l'armistizio egiziano venga rispettato e che il corpo di polizia dell'O.N.U. sia messo rapidamente in funzione, gravi problemi rimarranno insoluti, i problemi che, secondo l'opinione del Presidente, contengono in sé i semi d'una terza'guerra mondiale, a meno che non vengano rapidamente e drasticamente posti sotto controllo. Per inquadrare queste decisioni nell'atmosfera dominante alla Casa Bianca durante la mattinata, occorre aggiungere che Israele rifiutava di ritirare le sue truppe dal Sinai e dal corridoio di Oaza; che sia l'Egitto che Israele avevano votato, nella seduta dell'assemblea generale di ieri notte, contro la proposta di costituirò e accettare il corpo di polizia dell'O.N.U.j che l'Egitto rifiutava inoltre di permettere il funzionamento del corpo di polizia finché tutte le truppe straniera non avranno preventivamente sgomberato il territorio egiziano, ed infine che truppe giordane avevano iniziato attacchi contro Israele. Questo stato di tensione e di allarme raggiunse il culmine quando l'ambasciatore francese Alphand, agendo su urgente richiesta di Parigi, chiese ed ottenne di essere ricevuto dal presidente Eisenhower. La procedura era straordinaria, perché di solito gli ambasciatori conferiscono con funzionari del Dipartimento di Stato. L'inco7itro con Alphand durò più di venti minuti, e sia da parte francese che americana si è rifiutato ogni commento, eccetto quello che il colloquio fu dedicato a chiarire certi punti del messaggio di Mollet a Eisenhower di due sere fa. E' tuttavia opinione prevalente fra gli osservatori locali che 11 governo francese abbia attirato l'attenzione di quello americano sulla presenza di unità sovietiche In Sirla. •Sfa a temperare le deoisio ni precauzionali dei supremi dirigenti americani sono intervenuti altri fattori, prevalentemente politici. L'esame delle reazioni sovietiche agli ultimi avvenimenti, compiuto sacdGlumslnlnssndtsdsnosttsslppsldslvs l i e i e li o stamane alla Casa Bianca ed al Dipartimento di Stato in consultazione — e ciò merita di essere sottolineato — con i Governi inglese, francese, italiano e tedesco, ha condotto ad una stima presumibile dei movimenti sovietici. SI è constatato che, a parte le allarmanti dichiarazioni pubbliche e l'ancora Indecifrabile significato da attribuire alla presenza di aerei sovietici in Siria, la Russia si è In sostanza astenuta da Ieri sera — dopo l'annunzio che le Forze armate americane venivano messe in stato di preparazione — da ogni azione precipitata. Il fatto che nei loro messaggi di congratulazione per la vittoria elettorale, Bulga nin e Kruscev abbiano sotto lineato ed ammesso la preminente volontà di pace di Ei senhower, ed il fatto che la stampa sovietica abbia dato notevole rilievo al messaggio di Nehru che ammoniva contro l'intervento in altri Poe si e contro l'uso della forza da parte di chicchessia, sono stati tenuti in debito conto. Se ne è concluso che almeno per ora l'atteggiamento sovietico s'era impostato in modo da ottenere il massimo risultato an tioccidentale con il minimo ri schio ed impegno per la Rus sia. Ciò significa: 1) che la Russia darà all'Egitto ed agli Stati arabi appoggio a fondo sul terreno diplomatico ; 2) che attaccherà a fondo sullo stesso terreno e su quello propagandistico le proposte di distensione e di compromesso degli S. U. e dei Paesi che sostengono i loro sforzi; S) che la Russie darà all'Egitto ed ai Paesi arabi nuovi aiuti economici e tecnici spingendosi probabilmente ad offrir loro consiglieri miKtart e specialisti. Per controbattere questa politica che mira sostanzialmente a rassodare l'influenza sovietica nel Medio Oriente a spese dell'Occidente, gli S. U. stanno ora mettendo rapidamente a punto un controprogramma approvato da Eisenhower che mira ai seguenti obiettivi: 1) organizzare con la massima rapidità il corpo di polizia dell'O.N.U. e schierarlo subito lungo il Canale, in modo da permettere il sollecito ritiro delle truppe alleate. Per raggiungere questo scopo Eisenhower ha fatto offrire all'ONU l'aiuto americano nella forma di trasporti aerei per trasferire subito in Egitto contingenti di polizia dei Pae- i che finora hanno accolto l'appello; 2) intensificare « ogni ragionevole mezzo di pressione diplomatica e politica, per convincere Egitto, Israele e gli Stati arabi, oltre che Inghilterra e Francia, non solo a rispettare l'armistizio, ma a ritirare le truppe ed a collaborare in ogni modo con gli ordini dell'ONU e con il corpo di polizia. Quest'ultima azione è già in corso da ieri sera, quando Eisenhower ha indirizzato a Ben Gurion un messaggio, in termini franchi e amichevoli, per farlo recedere dalla decisione di non ritirare le truppe dal SÌ7>ai e da Gaza. La prima schiarita della giornata si è registrata infatti quando, dopo deprimenti conferme del precedente atteggiamento, il governo d'Israele ha improvvisamente assunto un atteggiamento più ragionevole ed ha annunziato personalmente ad Eisenhower ed all'ONU che si atterrà alla richiesta di sgombero sia del Sinai che del corridoio di Gaza. Contemporaneamente Vam bpscdrcsmaqcceslr»rnUtRrldlaMasrdfldpldqsgdlg bascintore d'Italia, Brosio, dopo aver conferito con il vicesegretario di Stato Hoover, ha confermato che i governi occidentali hanno deciso di seguire < con la massima calma, ma con estrema attenzione le mosse sovietiche » e che l'atteggiamento assunto dal governo americano nelle ultime ventiquattro ore deve essere giudicato sotto questi riguardi < eccellente ». Opinione autorevole, sebbene espressa da Brosio a titolo personale, è inoltre quella che l'ambasciatore ha fornito, durante le sue consultazioni con » diplomatici americani, sulle recenti mosse sovietiche: i minacciosi atteggiamenti della U.R.S.S. mirano sostanzialmente ad obiettivi psicologici. La Russia, cioè, tenta di distogliere l'attenzione del mondo dalla rivolta dei Paesi soggetti dell'Europa orientale, creando l'impressione di essere decisa ad intervenire direttamente nel Medio Oriente. E' opinione d'altra parte di alcuni fra i maggiori esperti sovietici che l'atteggiamento russo sia conseguenza anche d'un nuovo allineamento delle forze che controllano il Cremlino: si ha l'impressione che dopo il fallimento della sua politica per la distensione, per la coesistenza fra varie forme di comunismo nazionale con quella sovietica, Kruscev sia stato messo in minoranza dagli eredi sopravvissuti della dura e sanguinosa politica staliniana, come Molotov e Kaganovic. Questo ritorno al terrore impone anche agli S. U. un riesame del loro atteggiamento verso l'Europa orientale: una delle questioni più a lungo trattate stamane alla Casa Bianca, ma si ignora in quali termini, è stata appunto la situazione in Ungheria e la nuova minaccia che pesa sulla Polonia. Si può prevedere, sulla scorta di informazioni attendibili, che Eisenhower abbia richiesto agli organi del suo governo di studiare che cosa si può, intraprendere per tradurre la .Russia davanti al tribunale morale e giuridico del mondo. Frattanto iersera i 450 invi tati americani che avevano ac cettato di intervenire all'Ambasciata sovietica al ricevimento per la celebrazione della Ri voluzione d'Ottobre (ma più di 1100 avevano rifiutato di farlo) sono stati accolti da gruppi di giovani che hanno consegnato loro questo biglietto: <La vod ka ed il caviale russi importa no per voi più della dignità umanaT Se avete stretto la mano ai macellai sovietici, lavatele bene. Il sangue umano lascia macchie indelebili*. E proprio di fronte all'ingresso dell'Ambasciata la direzione dei potenti Sindacati americani aveva illuminato le finestre del suo edificio in modo che formassero una croce sotto la quale si leggeva solo questa scritta: < In memoria dei lal'oratori ungheresi che sono morti per la libertà ». Gino Tomajuoli