Gli alleati preparano una prudente resistenza a nuove iniziative sovietiche nel Medio Oriente di Luigi Salvatorelli

Gli alleati preparano una prudente resistenza a nuove iniziative sovietiche nel Medio Oriente 4ìÌ0*vn€itcM di allarme, di tensione e di speranze pev 1 governi oeeidentali Gli alleati preparano una prudente resistenza a nuove iniziative sovietiche nel Medio Oriente Mosca avrebbe inviato rinforzi aerei uila Siria e concentrato altre divisioni alla frontiera polacca - Eisenhower, dopo una seduta del Consiglio di difesa, ordina alle forze armate di adottare lo "stata di preparazione,, - Washington giudica la situazione seria, ma non allarmante - Si cerca di affrettare l'arrivo della polizia internazionale in Egitto La politica russa Il senso immediato della offensiva diplomatica russa è stato quello di controbilanciare il successo occidentale-israeliano riportato contro il più vero aggressore Nasser; impedire la capitolazione definitiva di questo; ristabilire e approfondire il solco creatosi fra i due Occidentali europei e gli Stati Uniti. Il governo americano ha respinto nettamente l'offerta di Bulganin di mandar a difendere l'indipendenza dell'Egitto truppe sovietiche (forse quelle rese disponibili dall'invio di mongoli in Ungheria) ; e Eisenhower vi ha aggiunto il prezioso monito all'URSS contro ogni intervento unilaterale. Contemporaneamente, tuttavia, governo americano e Nazioni Unite hanno insistito sul ritiro immediato delle truppe franco-inglesi e israeliane dai territori occupati. Ove a questo i tre governi acconsentano, sarà ristabilita la piena armonia occidentale: rimarrà a vedere se sarà anche facilitato lo stanziamento del corpo di polizia delle Nazioni Unite e l'adempimento della sua funzione. * * Altre volte fu accennato su queste colonne all'oppor tunità e alla saggezza di ac cettare, e anzi promuovere, una collaborazione sovietica a una sistemazione pacifica del Medio Oriente, la quale — oltre lo scopo locale — avrebbe potuto concorrere a una coesistenza distensiva internazionale. Le note di Bulganin, però, hanno un carattere esattamente opposto a quello della collaborazione che noi allora prospettavamo. Lasciamo pur da parte qui l'incongruenza morale di un simile intervento da parte dell'URSS, contemporaneamente ai fatti d'Un' gheria. Si è alquanto imbarazzati a mettere sotto il naso di Mosca quell'incon gruenza, quando laburisti inglesi e socialisti italiani seguitano a porre sullo stesso piano di condanna mo rale i due interventi. Rimaniamo dunque sul terreno della politica: più precisa' mente, su quello della necessità di preservare non solo per l'oggi, ma per il domani, la pace del mondo. E dicia mo che le note di Bulganin dimostrano l'intenzione russa, non già di intervenire adesso, con forze armate sue, a favore dell'Egitto (ciò che scatenerebbe infallibilmente — ed essa lo sa bene — la' terza guerra mondiale) ; ma di preparare e promuovere una estensione indefinita — anche con eventuali occupazioni future in circostanze adatte — della sua sfera imperiale. Fino adesso, nella nuova èra della distensione, l'URSS sembrava disposta ad accettare, e anzi a promuovere, la presenza di Stati neutrali intorno ai confini del suo impero. Essa si era spinta tanto avanti su questa strada — che indubbiamente rappresentava un avviamento pacifico — da accettare definitivamente il distacco della Jugoslavia, e perfino una influenza particolare di questa 3ugli altri Stati comunisti europei. Al che possiamo aggiungere la sua proposta di riunificazione tedesca — e cioè, di abbandono della Germania orientale — purché della Germania riunificata fosse assicurata la neutralità. A pensarci bene, il cambiamento di politica della URSS ha incominciato proprio di qui. E' apparsa, cioè, fin dalle conferenze a quattro di Ginevra, una tendenza nuova dell'URSS a ottenere attraverso la Repubblica tedesca orientale cosiddetta democratica (veramente, Incus a non lucendo) l'inclusione di fatto di tsnmlpopdptgeptdsdpcvdèp tutta la Germania nella sua sfera d'influenza. A questo punto, prende nuovo aspetto l'invio di armi all'Egitto, e più ancora l'appoggio a oltranza al colpo di mano di Nasser, e alla ostinata denegazione da parte del medesimo della dovuta ammenda; mentre la proposta fatta a Washington, e. lo sconveniente linguaggio usato verso Londra e Parigi, coronano questa prima fase della nuova politica sovietica. Se al tempo di Truman e del primo Eisenhower 1' URSS ha creduto di poter parlare di una politica di accerchiamento contro di lei — e ne parlava, guardando alla sostanza dei fatti, a torto —, adesso è P URSS a iniziare essa, in fatti e non in parole, una politica di accerchiamento verso l'Occidente. Essa accenna a far perno sull'Egitto, e in generale sul panarabismo, per scardinare e annullare le posizioni politico - economiche occidentali nel Medio Oriente, sostituirvi le sue, ed entrare colà anche in armi, quandochessia, per esempio con un qualche « patto del Cairo » o « di Damasco » affiancante quello di Varsavia. E' dunque l'ora di parlar chiaro. Nelle condizioni presenti del mondo, il riconoscimento di fatto di talune zone d'influenza è il primo mezzo, — imperfetto quanto si vuole — di salvare la pace. Appunto per questo, qualsiasi tentativo concreto di estendere la propria in fluenza politico-militare oltre i limiti di fatto esistenti, deve considerarsi come peri coloso per la pace. Non è affatto un tentati vo del genere la posizione presa dall'opinione pubblica e dai governi occidentali a prò dell'Ungheria. Non solo nessuno parla, in Occidente, di ricorso alla forza; ma nessuno esige che l'Ungheria si metta contro l'URSS, e neppure che si dichiari neutrale: si afferma soltanto il suo diritto di libera decisione. E' il criterio identico che fu adottato per la Jugoslavia, e sancito poi dall'URSS medesima. Quel che si domanda è che cessino i macelli compiuti colà dalle truppe sovietiche, e che all'Ungheria sia restituita quella autonomia che le riconoscono i principi del diritto delle genti e delle N. U., un trattato di pace firmato dall'URSS e lo stesso trattato bilaterale ungaro-russo. L'URSS invece, schierandosi, perfino con minacce bellicose, contro l'Occidente su un terreno totalmente al di fuori della sua zona di sicurezza, e lavorando sistematicamente, come si è detto, a rovinare l'influenza occidentale tradizionale, e conforme ai trattati, nel Medio Oriente e a sostituirvi la sua, avvia un'alterazione di equilibrio e una espansione aggressiva la quale, ove non fosse prontamente arrestata, aumenterebbe all'estremo la tensione internazionale, con pericolo prossimo di una catastrofica esplosione. Luigi Salvatorelli

Persone citate: Eisenhower, Nasser