Eisenhower nelle elezioni è nettamente in vantaggio

Eisenhower nelle elezioni è nettamente in vantaggio Prevista una vittoria di lite con largo margine dì voti Eisenhower nelle elezioni è nettamente in vantaggio L'esito definitivo dello scrutinio sarà noto oggi -1 drammatici avvenimenti mondiali avrebbero diminuito le probabilità di Stevenson, non esperto dei gravi problemi del momento -1 primi risultati indicativi (Dal nostro corrispondentej Washington, 6 novembre. Almeno sessantadue milioni e mezzo di americani ma probabilmente uno o due milioni di più, hanno votato o stanno votando in queste ore per scegliere tra un presidente repubblicano — che, secondo il suo avversario Stevenson, ha già un piede nella tomba — ed un candidato democratico che, secondo il presidente Eisenhower, è ormai votato alla disfatta. . La grande affluenza di elettori alle sezioni di voto offre la prima smentita alle previsioni degli esperti che quasi senza eccezione avevano calcolato su un assenteismo maggiore che nel '52, quando sessantun milioni, sui cento con diritto di voto, avevano diviso le loro preferenze fra Eisenhower (che conquistò quasi trentatré milioni di voti) e Stevenson che ne totalizzò 28. Sembra improbabile che le altre predizioni vengano egualmente sconvolte. Esperti, commenta*ori, giornalisti, uomini politici e innumerevoli < uomini della strada » predicono da mesi che Eisenhower sarà rieletto, che Stevenson sarà battuto sebbene con un distacco assai minore di quattro anni fa, che i repubblicani non riusciranno a conquistare né la Camera dei rappresentanti né il Senato e che solo cinque o sei dei trentacinque governatorati che quest'anno sono in ballottaggio passeranno ai repubblicani. Dopo aver percorso recentemente ventisette dei quarantotto Stati dell'Unione, ed aver interrogato sulle prospettive elettorali centinaia di americani di ogni categoria economica, chi scrive è arrivato alla conclusione che alla Nazione non importa nulla quanto tempo Ike potrà passare in ospedale o giocando a golf, fintanto che gli riuscirà ad assicurare la continuità dell'attuale prosperità ed a mantenere gli Stati Uniti fuori da una guerra, mondiale od europea. Anche gli ultimi avvenimenti mondiali che, secondo i democratici, avrebbero potuto scuotere la fiducia in Eisenhower come capo del mondo occidentale, non hanno influito sensibilmente sull'atteggiamento elettorale degli americani. Stevenson ha compiuto negli ultimi quindici giorni sforzi erculei per mettere in luce le debolezze, le omissioni, le compiacenze, gli errori compiuti negli ultimi quattro anni dalla politica estera re-pubblicarla e per ammonire ohe sarebbe pericoloso affidare le sorti della Nazione e del mondo occidentale a chi se ne è reso responsabile. Tutto fa credere che il ragionamento di quella vasta sezione dell'elettorato che non appartiene formalmente ad alcuno dei due partiti e che i due partiti si contendono — gli indipendenti — stia sviluppandosi su linee del tutto diverse: proprio perché c'è daccapo minaccia di guerra, e l'alleanza occidentale è in crisi, e la Russia e le nuove Nazioni politicamente immature del mondo orientale sono in ribollimento, occorre conservare al timone un uomo che essendo un generale sa meglio di un politico che la guerra è da evitare ad ogni costo. Non è più tempo, secondo quanto scrivono ai giornali innumerevoli cittadini, di rischiare la vita per far trionfare con le armi un sistema di vita piuttosto di un altro, ma, piuttosto, di rimanere forti per aspettare che gli avversari esauriscano sterilmente la loro carica esplosiva. E' ancora da notare che 1 repubblicani hanno potuto di¬ sporre di ben maggiori mezzi per la campagna elettorale. Iersera per esempio, l'ultima mezz'ora di campagna è stata aggiudicata ad Eisenhower che si è fatto riprendere nella libreria della Casa Bianca, attorniato dalla moglie e dal vice-presidente e dalla signora Nixon. Il Presidente si era fatto precedere da un noto artista degli schermi che aveva ricordato le promesse fatte quattro anni fa in questa stessa sera dall'allora candiduto Eisenhower. E poi il Presidente ha sostenuto con convinzione che tutte ed ognuna di quelle promesse sono state mantenute. Nella stessa ora Stevenson parlava a Boston ad un raduno ma non teletrasmesso. Egli ha ammonito che votare per Eisenhower significa votare con ogni probabilità per Nixon, poiché infinite testimonianze mediche confermano la improbabilità che un uomo dell'età del Presidente, colpito da mali così gravi, possa felicemente sopravvivere per altri quattro anni. Eisenhower invece si è mostrato fino all'ultimo supremamente fiducioso nel verdetto popolare: da circa una setti "'aria- non si occupava più, quasi, della campagna elettorale e dedicava invece tutte le sue energie alla deteriorante situazione internazionale. Eisenhower ha votato poco prima di mezzogiorno: insieme alla consorte, egli si è recato in macchina da Washington a Gettysburg, salutato ovunque al suo passaggio da calorose manifestazioni di simpatia. Subito dopo aver consegnato la sua scheda, il presidente è rientrato in volo alla capitale. Stevenson ha votato in un piccolo centro agricolo dell'IlIinois, ad Half Sax, dove ha una casa di campagna. Poco dopo la mezzanotte (ora italiana), una prima cifra complessiva., relativa però ad un numero estremamente esiguo di voti: Eisenhower 65.666; Stevenson 46.328. Il primo risultato definitivo riguardante uno Stato è quello del Connecticut, dove Eisenhower ha riportato una netta maggioranza. Ultimi risultati (ore 3,15) relativi a 9532 circoscrizioni elettorali su 154.781: Eisenhower 2.110.270 Stevenson 1.678.337 Eisenhower è in testa In 30 Stati che dispongono di 309 voti elettorali; Stevenson, In 10 Stati dai complessivi 123 voti elettorali. Eisenhower ha vinto l nove voti elettorali dello Stato di Maryland e gli otto del Connecticut. Secondo la tradizione, chi vince In questo secondo Stato, vince le elezioni presidenziali. Ultimi risultati (ore 4) relativi a 19.862 circoscrizioni elettorali su 154.781: Eisenhower voti 9.154.822; Stevenson voti 3.874.238. Eisenhower — stando alle ultime informazioni delie ore 5 — va rapidamente avvian¬ dosi verso la vittoria, Tutto lascia prevedere che 11 suo successo supererà anche quello del 1952. Gino Tomajuolì Eisenhower, con li vice presidente Nlxon (a destra) ed li vice segretario di Stato Hoover (al centro) che sostituisce temporaneamente l'ammalato Foster Dulles, esamina nel suo studio alla Casa Bianca gli sviluppi della situazione politica mondiale (Radiofoto)

Luoghi citati: Boston, Connecticut, Gettysburg, Maryland, Russia, Stati Uniti, Washington