Le prime reazioni delle capitali alleate

Le prime reazioni delle capitali alleate Le prime reazioni delle capitali alleate (Dal nostro corrispondente) Londra, 5 novembre. Il governo britannico mantiene stanotte 11 silenzio più assoluto sulla lettera che il maresciallo Bulganin ha inviato a Eden. Il pretesto ufficiale è che il documento non è stato ancora ricevuto. Tuttavia il passo che la Gran Bretagna ha compiuto stasera alle Nazioni Unite — l'annunzio della sospensione di ogni bombardamento su tutto il territorio egiziano — deve essere collegato con la minaccia sovietica. In tre rapide mosse compiute durante la giornata, l'URSS ha proposto tre vie per sospendere il fuoco nel Medio Oriente. La prima è una azione diretta delle Nazioni Unite, e la Russia si è offerta di partecipare a questa impresa. La seconda è un accordo fra Stati Uniti ed Unione Sovietica, due potenze che hanno a disposizione una forza militare tanto grande da poter schiacciare Francia e Gran Bretagna con la stessa facilità con cui Francia e Gran Bretagna possono schiacciare l'Egitto. La terza è la possibilità che la Russia si lanci da sola in questa impresa. La pronta e precisa risposta di Eisenhower — che gli Stati Uniti interverrebbero qualora la Russia entrasse in forza nel conflitto nel Medio Oriente — sembra escludere con una dichiarazione ohe equivale a un contro-ultimatum la terza scelta. La Gran Bretagna non sarà disposta certamente ad accetta re la seconda, che la spingerebbe in una posizione di secondo plano e soprattutto aumenterebbe ti contrasto anglo-americano. ' Non resta quindi altra scelta, almeno per il momento, alla Gran Bretagna che di presentarsi alle Nazioni Unite con la promessa di limitare al massimo l'azione che essa ha intrapreso. Avendo sbarcato le sue truppe ieri mattina in territorio egiziano, essa non aveva stanotte altra posslblltà che di sospendere le operazioni aeree. Ritirare le truppe, a questo punto, sarebbe stato praticamente impossibile. Quello che tuttavia era possibile, era di fermarle. Resta ora a vedere se, dopo avere sospeso 1 bombardamenti aerei la Gran Bretagna deciderà di sospendere completamente o limitare al massimo anche lo sbarco del grosso delle sue truppe, lasciando per il momento una minima forza di paracadutisti rinforzati sul territorio egiziano, in attesa degli sviluppi diplomatici della situazione. La speranza del governo inglese, che indubbiamente cerca in questo momento di celare dietro il silenzio l'immensa preoccupazione provocata dall'intervento sovietico, è che la sospensione dei bombardamenti — come prima indicazione di buone intenzioni — dia tempo per discutere e trovare una soluzione che permetta il mantenimento della pace in una crisi che sambra più grave del blocco di Berlino e dello scoppio della guerra in Corea. Le conseguenze interne in Gran Bretagna della minaccia sovietica sono per il momento assolutamente imprevedibili. Certo questo popolo che si sveglierà domani sotto una minaccia sovietica senza precedenti, comincerà a vedere sotto una luce immensamente più allarmante la politica che 11 governo Eden ha perseguito in questi ultimi giorni e che già metà del paese disapprova. r. a. a e i i o o (Dal nostro corrispondente) Parigi, 6 novembre. La riunione del Consiglio dei ministri straordinaria in seduta notturna per esaminare la protesta sovietica contro « la violazione della convenzione del 1888 » da parte della Francia e della Gran Bretagna, ha causato un vivo allarme negli ambienti diplomatici e giornalistici di Parigi. L'eccitazione provocata dagli avvenimenti in corso è tale che si è sparsa persino la voce di un ultimatum numerose telefonate si sono intrecciate nella notte fra ambasciate e redazioni di giornali. Le decisioni del Consiglio dei ministri saranno conosciute solo domattina; è certo però che il Governo ha interpretato in senso molto grave il documento di Mosca, in cui l'azione della Gran Bretagna e della Francia viene considerata «come un atto di aggressione che colpisce non solo gli interessi dell'Egitto, ma anche quelli degli altri Stat i >. Alle 2 di notte Guy Mollet ha lasciato la sala dove era riunito il Consiglio dei ministri ed ha avuto un lungo colloquio con l'ambasciatore degli Stati Uniti, Douglas Dillon. Poi il presidente del Consiglio è ritornato nella sala della riunione ed ha riferito ai membri del Governo il punto di vista del Dipartimento di Stato americano. Ampie consultazioni erano avvenute durante la giornata con il Foreign Office. Anche senza drammatizzare lo sviluppo degli avvenimenti, sembra che in questa occasione i Governi interessati non intendano lasciar passare la nota del Cremlino come una delle solite manifestazioni di propaganda sovietica e si propongano di costringere Mosca ad assumerne la piena responsabilità, senza esclusione di qualsiasi eventuale conseguenza politica. . _ (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 novembre. Bulganin non ha ancora risposto al messaggio inviatogli stanotte da Eisenhower per chiedergli l'immediato ritiro delle truppe dall'Ungheria, il riconoscimento della sua in dipendenza e del diritto di eleggere liberamente un go verno davvero nazionale. La risposta sovietica non è attesa come imminente, perché tutti sanno che Mosca risponderà solo dopo avere echlacchlato in Ungheria ogni voce indipendente; ma da Mosca è giunto invece, a volta di corriere, un altro messaggio per 1 Eisenhower, nei quale Bulga- ggtssgprtcctisscendzcannnvcdbudprtcttmrnpz tCdsacisrtdoifNppcdnusnin chiede che gli Stati Uniti si uniscano alla Russia per cniedere all'ONU il permesso auinché truppe russe ed americane intervengano in Egitto a ristabilire la pace ed a reprimere l'< aggressione > anglofrancese, In tono indignato, i portavoci della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato hanno immediatamente denunciato la manovra con la quale Mosca tenta di divergere l'attenzione del mondo dalla sanguinosa repressione contro il popolo magiaro. Tuttavia l'indignazione, per quanto sentita e giustificata, è inferiore ad un timore che, come affermano i suoi collaboratori, Eisenhower stesso considera specialmente grave: la richiesta sovietica preluderebbe ad un intervento russo nel conflitto mediorientale. H portavoce della Casa Bianca, dopo che Eisenhower aveva conferito d'urgenza con il Sottosegretario di Stato Hoover e il vice-presidente Nixon, ha sostenuto infatti che j dirigenti sovietici non possono ignorare che, fin dalla settimana scorsa e poi ieri, in sede di discussione all'ONU per la costituzione del Corpo di polizia delle Nazioni Unite, il governo americano aveva ed ha dichiarato apertamente che gli Stati Uniti non intendono essere coinvolti nel conflitto egiziano, nemmeno attraverso l'ONU. L'allarme per la richiesta sovietica è giustificato dal fatto che gU ambienti dell'ONU e del Governo americano attribuiscono estrema gravità ad un altro messaggio indirizzato da Bulganin a Eden e Mollet, per avvertirli che, ae non faranno cessare immediatamente l'azione militare anglo-francese in Egitto, la Russia si ritiene autorizzata a fare quanto è in suo potere per « reprimere l'aggressione >. La crisi, raggiunge così ,1 culmine, prò- nrì« rxìche ore nrimn ri All Mail- prio poche ore prima dell'inizio delle elezioni americane, g- t.

Persone citate: Douglas Dillon, Eisenhower, Guy Mollet, Hoover, Mollet, Nixon