Ciclista cade a causa d'una buca ed è stritolato da un autofurgone

Ciclista cade a causa d'una buca ed è stritolato da un autofurgone Ciclista cade a causa d'una buca ed è stritolato da un autofurgone II corridore Defilippis esce illeso dall'auto scivolata in un fosso Una pozzanghera e la nebbia hanno provocato ieri sera un'orribile disgrazia: vi ha perso la vita un operaio che si recavo al lavoro in bicicletta. Verso le 21 il venticinquenne Giorgio Pettinuzzo, venditore ambulante e che abita a Borgaro in vie San Cosma 6, alla guida del suo camioncino stava tornando a casa insieme alla moglie Francesca Tombolato, di 21 anno, e al garzone ventenne Domenico Ruggero Avevano venduto scarpe tutto il giorno al mercato di corso Brunelleschi, e per abbreviare il tragitto verso Borgaro l) Pettinuzzo aveva attraversato corso Francia e Imboccato, da piazza Malsana, la vja Pietro Coesa. Per la località poco illuminata, e la nebbia fitta che avvolgeva strade e case, 11 camioncino procedeva a velocità moderata, anche a causa del cattivo fondo stradale. Quando 11 Pettinuzzo giunse nella zona Sella Pellerina, prima di lasciare la via Pietro Coesa, scorse, pochi metri davanti, un ciclista. La sua sagoma si distingueva a malapena, nella luce dei fari che non riuscivano a forare la nebbia. Il Pettinuzzo rallentò, diede un colpo di claxon e al spostò sulla sinistra per 11 sorpasso. La manovra non avrebbe avuto alcuna conseguenza se proprio nell'attimo in cui il camioncino stava per superarlo, U ciclista non fosse finito in una pozzanghera tanto profonda da bloccare la ruota anteriore del velocipede Il poveretto sbandò, perdette l'equilibrio e cadde. La bicicletta fini sul lato destro, nel prato, intatta. L'uomo, purtroppo fu agganciato da! parafango del camioncino, trascinato sotto la ruota e stritolato. 11 Pettinuzzo, che aveva tentato disperatamente di evitare U ciclista, tentò di soccorrere il ferito. Ma questi era rimasto incastrato sotto le lamiere del veicolo: il guidatore dovette risalire sul cannoncino ed innestar-.- la retromarcia, per poter liberare il corpo martoriato Poi il garzone cor»; a telefonare alla Croce Rossa, e un'ambulanza giunse a tutta velocità. 11 ciclista era ancora vivo, ma in condizioni disperate. Decedette prima di arrivare all'ospedale Maria Vittoria. I medici gli riscontrarono lo schiacciamento del torace e de! bacino e altre gravi lesioni. Da una vecchia carta d'identità che aveva in tasca, il morto venne Identificato per Leone Scagliol» di 56 anni, domiciliato con * la moglie nella borgata Lesna, in via La Thuile .Ti Lo Scagliola era guardiano notturno presso uno stabilimento di Collegno. Slava recandosi al lavoro, quando e rimasto ucciso ni quel modo atroce. Al manubrio della bicicletta fu trovata appesa la borsa della colazione, la bottiglietta del vino non si era neppure rotta. — Nino Defilippis e Pino Favero, appassionati cacciatori quanto noti corridori ciclisti, hanno vissuto ieri mattina una brutta avventura. Erano andati nella zona di Crescemmo, in auto, per effettuare una battuta di caccia. Defilippis, che era al volante, accostava la macchina alla proda di un canaio che affluisce nel « Cavour » perché gli sembrava di aver visto nascondersi fra le piante acquatiche un'anitra selvatica. Mentre ì due stavano fermi a scrutare fra le canne, il terreno molle cedeva sotto il peso e l'au to scivolava rapidamente in bas- so rovesciandosi poi su un fianco nel fondo del canale. I due corridori non avevano tempo di porsi in salvo prima che l'auto si ro vesciasse. Ne uscivano tuttavia rapidamente e, un po' nuotando, un po' camminando (l'acqua era profonda meno di 2 metri) raggiungevano la riva.

Persone citate: Defilippis, Domenico Ruggero, Francesca Tombolato, Giorgio Pettinuzzo, Leone Scagliol, Nino Defilippis, Pino Favero

Luoghi citati: Borgaro, Collegno