Un gruppo di medici e di crocerossine portiti d Porta Nuova per l'Ungheria
Un gruppo di medici e di crocerossine portiti d Porta Nuova per l'Ungheria I soccorsi di Torino alle vittime dell'oppressione Un gruppo di medici e di crocerossine portiti d Porta Nuova per l'Ungheria II Prefetto, autorità e cittadini salutano i partenti che viaggiano su una carrozza della Croce Rossa internazionale - Dirette a Budapest anche un'ambulanza radiologica e un'auto con scorte di plasma In coda al direttissimo delle ore 21 per Venezia, ieri seraspiccava una carrozza di tipo « internazionale ». Sui finestrini e sulle fiancate, il contrassegno della Croce Rossa. Era il vagone riservato ai medici, alle crocerossine e agli infermieri che raggiungono oggi a Vienna l'autocolonna di soccorso « Città di Torino » per illiillillliliiiiiiiiiiiiiiiilllllllliiliim i [proseguire con essa verso Buldapest. II llllllllt llllllllltllill liti II 11) llllll Iti II ■ 1111 III l lllllUna numerosa folla si era raccolta sotto la pensilina, per salutare i partenti. Erano i familiari, gli amici, i colleghi venuti ad esprimere l'augurio di pieno successo della missione di umana solidarietà che il gruppo si accinge ad esplicare in Ungheria, tra le vittime di una tragedia immane. Tra la folla, autorità e personalità: il prefetto dott. Saporiti, il questore dott. Chiriaco, il presidente della CRI provinciale dott. Coli, il presidente dell'Ordine dei Medici prof. Ravera. Il Prefetto ha voluto conoscere le crocerossine che si recano a Budapest e ha espresso a esse e alla loro ispettrice, contessa De la Foresi, il suo plauso per lo slancio generoso che le spinge in terra straniera, a lenire sofferenze e a rimarginare ferite non solo fisiche. Le autorità si sono cordialmente intrattenute anche con i medici che compongono la colonna di soccorso: i proff. Solerio, Marconi, Borsotti, Ciocatto e Zamboni, e i dottori Weisz, Teich, Vasario e Querci. Il prof. Dogliotti, promotore dell'iniziativa, era già partito per Vienna a mezzogiorno in aereo, insieme al prof. Gyarmati. I dottori Peyrettl e Lievre avevano invece lasciato Torino alle 7, a bordo dell'autoemoteca della * Banca del sangue ». L'ambulanza radiologica, che per un intralcio burocratico non aveva potuto partire con l'autocolonna, si è messa in marcia verso mezzanotte. Attualmente, tutti gli a r adi e il e di a il eie automezzi sono già in viaggio verso Vienna, attraverso Villaco e Gratz. Il concentramento degli uomini e del materiale avverrà in serata nella capitale austriaca, di dove proseguirà per Budapest. Nell'istante in cui il convoglio si metteva in moto, ieri sera a Porta Nuova, ad un finestrino del vagone speciale apparve un ampio tricolore. La brezza lo sollevò, facendolo sventolare — come da un pennone — sulle braccia della fol¬ ■■■■lilllllllltllllillllllllllllilllllllllillillllllllllll la protese nell'ultimo saluto. Un sacerdote ungherese — padre Csonka, professore al Pon tificio Ateneo Salesiano — levò la mano nel gesto di benedire 1 medici e le crocerossine, ma soprattutto la bandiera dagli stessi colori di quella della sua patria. Le crocerossine della colonna di soccorso salutate dalla folla ieri sera a Porta Nuova,
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