L'Italia auspica un accordo che arresti le azioni militari

L'Italia auspica un accordo che arresti le azioni militari Una riunione straordinaria dei Consiglio dei Ministri L'Italia auspica un accordo che arresti le azioni militari Un comunicato ufficiale: "Il primo dovere di ogni Paese è l'osservanza dei trattati internazionali e degli impegni assunti con l'appartenenza all'ONU,, - Tutto pronto per un eventuale rimpatrio degli italiani - Commenti di Fanfani e Saragat Roma, 31 ottobre. Il Consiglio dei Ministri ha tenuto nel pomeriggio una riunione straordinaria, durata tre ore, e conclusa con il seguente comunicato: « Il Consiglio dei Ministri esprime la propria ammirazione al popolo ungherese, la cui gloriosa insurrezione si è conclusa con importanti successi, che rendono possibile la rinascita democratica di quella nobile nazione. Inchinandosi alla memoria dei caduti nella lotta liberatrice, il Consiglio dei Ministri invia al popolo ungherese il suo augurio di progresso nella pace e nella libertà. *Il Consiglio dei Ministri ha poi discusso il problema creato^Sai recenti avvenimenti del Medio Oriente. Il ministro degli Esteri on. Martino ha riferito sull'attuale situazione intemazionale e ha informato il Consiglio sulle istruzioni date alla nostra rappre sentanza al Cairo per la tutela della colonia italiana. € Le notizie dell'ingresso delle truppe israeliane in Egitto e dell'intervento anglo-francese sono state accolte con viva preoccupazione dalla opinione pubblica italiana e dal Governo. Il Consiglio dei Ministri rivolge un vivo appello ai Paesi del vicino Oriente ed ai Paesi alleati ed amici affinché con ogni sforzo si cerchi di raggiungere rapidamente un accordo che ponga fine all'azione militare. « Il Governa italiano ritiene che debbano essere iniziate ai più presto trattative atte a consentire il raggiungimento di una soluzione pacifica non solo dell'attuale vertenza ma anche di tutte quelle altre questioni che turbano ormai da troppo tempo la pace nel Mediterraneo. Esso riafferma che il primo dovere di ogni Paese è l'osservanza dei trattati internazionali e degli impegni derivanti dalla appartenenza alle N.U. i cui obblighi debbo no essere rispettati affinché rappresentino una garanzia della legalità internazionale» Durante la riunione il ministro Martino che poco prima aveva avuto colloqui con gli ambasciatori di Francia, di Inghilterra e d'Israele ha an che riferito di aver avuto una conversazione telefonica con il nostro ambasciatore al Cairo Fornari, che non gli aveva segnalato, fino a stamane, alcu na notizia preoccupante sulle condizioni dei numerosi italiani (dai sessanta agli ottantamila) residenti in Egitto. Il ministro Taviani ha informato a propria volta che il suo dicastèro ha approntato i mezzi per un eventuale rimpatrio. In Vaticano ed a Castelgandolfo, dove il Papa risiede, l'emozione destata dagli avvenimenti egiziani è stata molto profonda. In una breve nota ufficiosa si ribadisce che « la incolumità dei Luoghi Santi, in cui si svolse la vita terrena dì Gesù Cristo, è oggi più ancora che nel passato messa in pericolo dai nuovi avvenimenti. E' appunto per evitare distruzioni irreparabili, che la Santa Sede sta lavorando con tutti i mezzi a sua disposizione >. Tutti i Partiti politici han no preso posizione condannali do il ricorso alla forza da parte degli anglo-francesi. Per la D. C. ha parlato lo stesso segretario politico, on. Fanfani formulando l'auspicio c che i popoli i quali già godono la libertà non la usino per minacciare altri popoli o per ap profittare delle loro difficoltà» «I popoli dell'Occidente —ha proseguito — devono evitare atti che disilludano gli speranzosi e diano parvenza di giustificare gli oppressori. Quello che nel comunismo si condanna non deve essere compiuto da nessun altro. In base a questi principii la D. C. ha orientato il popolo italiano a condannare le azioni comuniste sopraffatrici. In base agli stessi principii, la D. C. non può non orientare il popolo italiano a condannare interventi indebiti o azioni ingiuste; da chiunque commesse >. I socialdemocratici hanno preso posizione sulla Giustizia con un editoriale anonimo che si attribuisce al vicepresidente del Consiglio, on. Saragat. < La severità con cui abbiamo giudicato l'atteggiamento di Nasser ci impegna a giudicare con eguale severità l'azione intrapresa dai Governi israeliano, inglese e francese. Il fatto che si tratti di Governi amici aumenta la nostra amarezza, ma nulla toglie al sentimento di riprovazione che la loro azione suscita in noi>

Persone citate: Fanfani, Gesù, Nasser, Saragat, Taviani

Luoghi citati: Cairo, Cairo Fornari, Egitto, Francia, Inghilterra, Israele, Italia, Medio Oriente, Roma