Le due "spie,, narrano perché si sono costituite

Le due "spie,, narrano perché si sono costituite Processo a porte chiuse ai coniugi triestini Le due "spie,, narrano perché si sono costituite Sostengono di avere mutato idea politica (Nostro servizio particolare) Roma, 25 ottobre. Angelo Hafner e sua moglie Soke Kosuta, i coniugi triestini che, già agenti dello spionaggio bulgaro in Italia, si autodenunciarono alla polizia italiana, oggi hanno tenuto impegnati per l'intera mattinata i giudici della Corte d'Assise con le loro spiegazioni. Tre ore circa, lui'- un'ora appena lei. Spiegazioni e chiarimenti che nessun estraneo ha potuto ascoltare. Il presidente, aderendo alla richiesta del Pubblico Ministero dott. Caldora, aveva stabilito che il processo si svolgesse a porte chiuse. In quale modo le due giovani spie — lui ventinove anni, lei ventiquattro — si sono difesi dalla accusa di essersi procurato notizie che dovevano rimanere segrete senza riuscirvi per cause indipendenti dalla loro volontà? « Allorché avrei dovuto iniziare la trasmissione delle notizie — sembra che abbia confermato ai giudici Angelo Hafner — mi resi conto di non potermi dedicare all'attività per cui avevo preso degli impegni precisi. Me lo impediva soprattutto il mio nuovo atteggiamento politico. Non ero più, come non lo sono ora, comunista. Ma temevo che una improvvisa defezione mi avrebbe attirato le ire, e quindi le rappresaglie, degli agenti bulgari. Fu allora che pensai di presentarmi con la radio trasmittente, che mi eia stata consegnata dall'addetto militare di Bulgaria Ivanov Spassov, ad un commissariato di polizia, dapprima dicendo che la valigia con l'apparecchio mi era stata sostituita in circolare da uno sconosciuto e poi raccontando che mi ero autodenunciato temendo di essere stato individuato dagli agenti del controspionaggio italiano:-. E la medesima linea difensiva deve aver assunto la moglie, Soke Kosuta, che più del marito ha dato l'impressione di soffrire la reclusione. «Sapevo — dovrebbe aver confermato la bella dinna ai giudici — quale fosse l'attività di mio marito di cui condividevo perfettamente le idee politiche. Gli sono stata sempre molto vicina, ma non ho compiuto alcun atto che possa aver danneggiato l'Italia. In ogni modo anche io, ora, ho mutato il mio atteggiamento politico: non sono più comunista >. La situazione, in sostanza, dovrebbe essere rimasta quella che era dopo l'ultima versione fornita dall'ingegnere triestino: nessuno cioè è riuscito ancora ad accertare, in maniera sicura quali sono state le vere ragioni che lo hanno indotto a presentarsi, la sera del 7 maggio dell'anno scorso, al commissariato di via Goito con un apparecchio radio trasmittente. Il processo, sempre a porte chiuse, proseguirà sabato e poi verrà rinviato al 5 novembre per la discussione e la sentenza. g» 8-

Persone citate: Angelo Hafner, Ivanov Spassov, Soke Kosuta

Luoghi citati: Bulgaria, Italia, Roma