Improvviso viaggio a Londra del ministro degli Esteri francese

Improvviso viaggio a Londra del ministro degli Esteri francese Improvviso viaggio a Londra del ministro degli Esteri francese (Dal nostro corrispondente) |a metà settembre per un rapLondra, 23 ottobre. | porto sulla crisi di Suez) sono Il Ministro degli Esteri tran-1stati vivaci, cese è giunto questa sera im- Ambedue i partiti avevano provvisamente a Londra in ! affilato le armi durante i recenaereo per un incontro col Mi-jti congressi annuali e, dopo it E' dll i dll tti pjnistro degli Esteri britannico. Egli ha compiuto il volo da Parigi a bordo di un « Dakota » militare e le autorità dell'aeroporto di Londra hanno saputo del suo arrivo soltanto un'ora e mezzo prima dell'atterraggio, quando cioè l'aeroplano francese stava già lasciando Parigi. Compiute le brevissime formalità e accolto da due funzionari del Ministero degli Esteri, il Ministro degli Esteri francese si è subito avviato verso la residenza privata del Ministro degli Esteri britannico. Un portavoce del Foreign Office ha dichiarato che l'incontro fra i due ministri aveva lo scopo di permettere loro di discutere il problema di Suez. La riunione, durata poco più di tre ore, si è svolta alla residenza ufficiale del Ministro degli Esteri, al n. 1 di Carlton Gardens, nel corso di una cena alla quale ha partecipato anche Eden. Al termine dei colloqui, il ministro degli Esteri francese Pineau ha affermato: c Abbiamo discusso questa sera il problema di Suez e quello dell'Associazione degli utenti del Canale. Inoltre abbiamo un problema particolare con l'Egitto: quello della nave " Athos " in merito al quale ci siamo rivolti al Consiglio di sicurezza. Abbiamo deciso di attendere proposte costruttive da parte dell'Egitto. Per il momento non ve n'è alcuna. Per quanto ci riguarda, ci atteniamo sempre alle proposte dei " 18 " dello scorso mese di agosto. L'Egitto deve avanzare controproposte che offrano garanzie altrettanto efficaci quanto quelle che il nostro piano comporta >. Un portavoce del Foreign Office ha affermato che i colloqui odierni non saranno seguiti da alcun comunicato. L'incontro, del tutto improvviso, a quanto pare ha origine da una comunicazione fatta ai governi britannico e francese dal segretario generale delle Nazioni Unite, secondo 11 quale l'Egitto sarebbe ora disposto a riprendere le trattative per risolvere il problema del Canale di Suez. Riccardo Aragno Sarebbero giunti alle due capitali messaggi imperlanti del segretario generale delle N.U. - Ai colloqui ha partecipato anche Eden - Animato dibattito ai Comuni pun'ora dalla ripresa delle attività, i banchi della Camera dei Comuni erano oggi animatissimi. La parola è stata data per primo al ministro degli Esteri, Selwyn Lloyd il quale ha fatto un breve rapporto sugli sviluppi della situazione a Suez. Questo rapporto conteneva quella che il capo dell'opposizione, Gaitskell, ha definito < una risposta ragionevolmente favorevole alle proposte del Governo indiano >. < Noi continuiamo ad essere del parere — ha detto il ministro degli Esteri britannico — che il miglior modo per ottenere le garanzie necessarie sia di affidare il funzionamento del Canale a un organismo internazionale. Questo è il sistema migliore e anche il più semplice ». Ma ha soggiunto poi: < Tuttavia non abbiamo mai detto che questo debba ess%re l'unico metodo ». < Quanto alle proposte indiane, il primo problema è di sapere se esse rappresentano anche il punto di vista del Governo egiziano». Secondo il ministro degli Esteri britannico, sono necessari dei chiarimenti e delle precisazioni. Selwyn Lloyd, comunque, non ha affatto escluso l'accettazione da parte del suo Governo del Piano indiano ed ha, anzi, tenuto dinanzi al Parlamento un atteggiamento conciliatorio, quasi per invitare il Governo egiziano a farsi avanti : < Il Governo britannico — egli ha detto — ha fatto del suo meglio per trovare una base per i negoziati, e spetta ora al Governo egiziano di precisare le sue proposte. Ci si assicura — egli ha detto — che il Governo egiziano accetta i sei principii della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; ma si ha l'impressione che esista ancora una certa divergenza fra l'accettazione dei principii e la definizione dei metodi per applicarli ». Il Governo britannico, secondo il ministro degli Esteri, « non è del tutto soddisfatto dei risultati del ricorso al Consiglio di Sicurezza», tuttavia riconosce che questo patto, ha portato ad ottenere alcuni vantaggi concreti. I banchi laburisti parevano ansiosi di dare battaglia politica sul problema di Suez, sottolineando la posizione di esfrema debolezza in cui il Governo conservatore, paradossalmente, si è andato a mettere con l'eccessivo accento iniziale sull'uso della forza. Il ministro degli Esteri, tuttavia, ha avuto cura di evitare ogni battaglia verbale: < Mi pare importante L'Inghilterra spera in un compromesso (Dal nostro corrispondente) Londra, 23 ottobre. fr.a.) I duelli parlamentari nella prima giornata della Camera dei Comuni, dopo il ritorno dalle lunghe vacanze estive (brevemente interrotte ri i ■ i 111 [ 111111111 ■ ■ 1111111111 ■ i t 11 e i ■ i i i 1111 ■ 1111 ■ 91111 i 1 in vista di una soluzione, di mettere in chiaro che noi attendiamo ora proposte egiziane » L'opposizione laburista è allora passata a toccare un altro argomento delicato: i richiami che lo schieramento militare nel Mediterraneo ha reso necessari, hanno fatto sorgere notevole agitazione nel Paese e fra le truppe. Vi è un diffuso malcontento fra i militari. Sir Anthony Eden è intervenuto per promettere al più presto una dichiarazione governativa sul problema del trattamento dei richiamati alle armi. Dopo questo suo intervento personale, i dirigenti dell'opposizione hanno voluto andare oltre, chiedendo addirittura una inchiesta parlamentare speciale sul modo in cui il Governo ha trattato l'intero problema di Suez. Sir Anthony Eden è comprensibilmente sensibile su questo argomento che ha ulteriormente scosso il suo pre¬ stigio di Primo Ministro, e perciò ha risposto all'interrogante con notevole irritazione, facendogli osservare che forse sarebbe meglio compiere un'inchiesta sulle « convulsioni contraddittorie » che la crisi di Suez ha provocato nel campo dell'opposizione di sua maestà britannica. Il Governo infine ha evitato oggi una risposta impegnativa sul mercato comune europeo. Interrogato in materia dall'ex-ministro laburista del Commercio, Wilson, il Cancelliere dello Scacchiere, Mao Millan, ha spiegato che « il Governo britannico prenderà la sua decisione finale alla luce dei punti di vista espressi dagli altri Governi del Common wealth, oltreché delle consultazioni che sfanno avendo luogo con i rappresentanti degli operai e dei datori di lavoro. Spero di poter fare presto una dichiarazione in proposito ». A fi una svolta decisiva per il eanale di Suez

Persone citate: Anthony Eden, Carlton Gardens, Mao, Millan, Pineau, Riccardo Aragno