Cautela e riserbo dei comunisti sui drammatici latti di Varsavia

Cautela e riserbo dei comunisti sui drammatici latti di Varsavia Cautela e riserbo dei comunisti sui drammatici latti di Varsavia Togliatti non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti - Polemica tra i socialisti su Stalin e la guerra fredda - Un commento dell' « Osservatore Romano » Roma, 23 (Ottobre. « La situazione sembra stabilizzata», ha detto stamane Longo con un sospiro di sollievo uscendo dalla riunione nella quale aveva discusso con Togliatti e gli altri membri della segreteria comunista i fatti della Polonia. Né Longo né Togliatti — che più tardi, avvicinato dai giornalisti a Montecitorio, si è chiuso In un rigoroso silenzio — hanno voluto tuttavia precisare in che senso, a loro avviso, si è stabilizzata la situazione e, soprattutto, quale atteggiamento han. no suggerito di assumere ai quadri periferici del partito. Per il momento, da quel che appare all'esterno, non sembra che ci si voglia dlscostare molto dalla linea di condotta assunta fin dal primo momento: compromettersi il meno possibile, riferire quello che sta avvenendo senza prendere posizione né per i polacchi né per i sovietici e, se proprio non vi si è costi-etti, ricordare che anche 1 Paesi comunisti hanno 1 loro problemi ed i loro contrasti, i quali verranno comunque risolti < con spirito di cameratismo » e con vantaggio Anale del comunismo stesso. Anche l'Unità continua a mantenersi su questa linea: dà notizia delle manifestazioni antisovietiche, ma ne attribuisce tutta la responsabilità a « persone nemiche del regime popolale > e, forte del messaggio di Gomulka alle Provincie marittime, si limita a sottolineare che i comunisti polacchi 'hanno c preso posizione contro le provocazioni antisovietiche ». Per un giudizio più esauriente sulla situazione occorrerà attendere la riunione della di rezione annunciata per giovedì (quella di oggi era ristretta ai membri della segreteria), dove Longo, tra l'altro, farà una re lazione sul viaggio da lui com piuto recentemente insieme ad altri parlamentari del P.C.I. in Jugoslavia. Tutto lascia rite nere, tuttavia, che il giudizio che sarà espresso — se sarà espresso — sarà interlocutorio e non affronterà il contrasto di fondo tra le due correnti (< staliniani > e «gramsciani») che si combattono nel partito e che potrà sfociare soltanto, sia pure circondato dalle solite cautelo con cui questi contrasti si manifestano nél'P.C.t. al prossimo congresso del partito. Tra I socialisti l'atteggiamento continua ad essere assai più spregiudicato e francamente favorevole a Gomulka e allo sviluppo del processo della destalinizzazione nei Paesi satelliti. La discussione ha tuttavia riportato in primo piano alcuni contrasti di apprezzamento — del resto già noti — tra i due partiti. La ricerca delle responsabilità della guerra fredda, ad esempio, ha provocato una polemichetta tra La Giustizia e VAvanti! Secondo l'organo socialdemocratico (il corsivo sarebbe stato scritto dallo stesso Saragat) il P.S.I., sostenendo che la guerra' fredda ha provocato lo stalinismo, e non viceversa, si sarebbe imbarcato nella difesa della tesi assurda. Ma l'Avanti! sostiene di essersi limitato a constatare che la distensione agevola 1 fermenti democratici insiti anche nel mondo comunista, mentre la guerra fredda ne imbriglia lo slancio; e comunque fa capire di non aver voglia di insistere nella polemica ritenendosi pago che tutti i socialisti siano concordi nell'escludere che la ripresa del titoismo polacco possa segnare « un ritorno anacronistico al passato ». Qualche esponente del P.S.I. avrebbe voluto che la direzione del partito — che ha iniziato oggi i suoi lavori — elaborasse una dichiarazione sui fatti della Polonia. Si è, però, giudicato sufficiente mantenere, per ora, i giudizi sul piano giornalistico e perciò la risoluzione che verrà resa nota domani dovrebbe contenere solo un giudizio sul recente congresso d. c. Il documento dirà se il P.S.I. intende in questo momento inasprire i contrasti con il partito di maggioranza o sfumarli, anche in relazione alla situazione del governo. Stasera è lo stesso Avanti.' che, in sostanziale accordo con La Giustizia, lancia l'allarme denunciando il progetto di modifica del famoso art. 17 presentato (ma, almeno formalmente, a • titolo personale) da due senatori d. e, un liberale ed un repubblicano come « una manovra della destra D. C. per provocare una crisi di governo». E' troppo presto per dire se l'iniziativa potrà effettivamente porre in pericolo la compagine governativa; non ne costituisce certamente, in ogni caso, un elemento di coesione: è un altro motivo di contrasto che si aggiunge ai tanti già sul tappeto e che potranno rimanere ancora per mesi in sospeso, o accendere la miccia a seconda che le varie parti abbiano o meno l'intenzione di coglierli come occasione della crisi. Sarà il caso di citare ancora, in relazione al congresso di Trento, una presa di posizione dell'Osservatore Romano, che si rallegra per la ri csscSsd confermata unità dei cattolici, senza riprendere più il discorso sui rapporti col socialismo che aveva impostato alla vigilia, e un commento di don Sturzo che si dichiara insoddisfatto proprio per l'attendismo in cui il congresso si è posto di fronte ai socialisti. L'unificazione andava e va ostacolata — dice francamente il senatore — e, se proprio è fatale, auguriamoci che venga subito per poter subito lasciare la parola al corpo elettorale. E' vero, lo scioglimento delle Camere dipende dal Presidente della Repubblica, i parlamentari non lo desiderano, ed il Paese non ama le elezioni ripetute a breve scadenza. Ma saìus rei publicae suprema lex esto, la salvezza della nazione deve essere legge suprema. Il segretario del P.L.I., Malagodi, commentando anche lui il congresso di Trento, si è ripetuto favorevole alle elezioni anticipate. L'intervento di don Sturzo rafforza il fronte di coloro che spingono verso questa soluzione. Enzo Forcella Trattative a Roma per la scala mobile Roma, 23 ottobre. Presso la sede della Conflndustria sono state riprese, questo pomeriggio, le trattative per la revisione dell'ai tuale congegno della scala mobile. Erano presenti: per la Confindustria il vice-presidente dr. Borletti, i'ing. Zacchi, l'aw. Toscani e una delegazione di industriali; per la C.G.I.L. il sen. Bitossi e 1 dottori Tanzarella e Boni; per la C.I.S.L. il dott. Coppo e il dott. Azals; per la U.I.L. il dott. Vanni, Raffo e il dott. Ceare. Erano inoltre presenti il dott. Lo Vecchio della Confederazione generale del commercio ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori del commercio. Nel corso della riunione è stato iniziato l'esame dei vari temi elaborati dalla commissione tecnica nominata nella precedente sessione di trattative. In particolare è stato esaminato il tema relativo alle variazioni degli indici dei prodotti orto-frutticoli. Le trattative proseguiranno domattina con l'esame del tema relativo alla «fascia di franchigia», il limite cioè entro il quale il movimento dell'indice del costo della vita non determina variazione di indennità di contingenza. laslaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii 50 miliardi per rimodernare il materiale ferroviario Roma, 23 ottobre. E' stato presentato dal ministro dei Trasporti al Parlamento il disegno di legge che autorizza la spesa di 50 miliar'di di lire perché, a far tempo dall'esercizio 1957-58, l'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato inizi il rinnovamento del materiale rotabile e delle navitraghetto. Per quanto riguarda il parco merci la consistenza effettiva odierna è di 115.000 veicoli merci. Detta disponibilità, osserva il ministro nella sua relazione, « è appena sufficiente a fare fronte alle esigenze del momento». Nei prossimi sei anni dovrà essere provve¬ lIllHIIIIIIIIHIIIIIIIinillllHllllllillllllNlllllllllli , a ¬ duto alla costruzione totale di 117.500 carri. Secondo la relazione ministeriale i 396,9 milioni di viaggiatori del 1954-55 dovrebbero salire (dato l'incremento naturale della popolazione) a 438,8 nel 1964-65. Considerato che dovranno essere demolite — perché antiquate — 70 carrozze, si rende necessario nei prossimi sei anni un aumento di dotazione di circa 1.435 carrozze. Il Ministro dei Trasporti ha infine annunziato che nei prossimi sei anni la trazione elettrica verrà attivata sui seguenti tronchi: Milano-Padova; Bari-Foggla-Ahcona; Mestre-Cervignano; Pescara - Sulmona; Messina-Catania; Torino-Rho; Alessandrla-Novara-Luino (con le diramazioni Oleggio-Arona e Gallara te-Lave no). illlllllim Ima. situassi*»aie esaminata, dai tiag»i del JP. C X.