Richieste del P. M. al processo per le irregolarità dell' INGIC

Richieste del P. M. al processo per le irregolarità dell' INGIC Richieste del P. M. al processo per le irregolarità dell' INGIC Otto anni per Ascanio Guerre, sette anni e 4 mesi per Comollo, pene minori per gli altri e due assoluzioni - Severo monito ai segretari comunali (Dal nostro inviato speciale) Mondovì, 22 ottobre. Otto anni di reclusione per Ascanio Gnerre, 7 anni e 4 me. si per Achille Comollo, 3 anni e 2 mesi per Renato Zuccone, assoluzione per insufficienza di prove per Giorgio Macciò e Pietro Alessandria; pene variabili da 24 a 30 mesi per i segretari comunali Giovanni Gonella, Bartolomeo Broccardo, Nicola Pepe, Nicola Damiano, Anselmo Roagna e Giovanni Vietto. Con la richiesta di tali condanne ha concluso stamane la sua requisitoria il P. M. dott. Pietro Zolla Cannonerò. Il rappresentante della pubblica accusa ha minutamente analizzato la posizione dei rispettivi imputati nei confronti dei reati di peculato, di concussione e di corruzione di cui devono rispondere i cinque dipendenti dell'Ufficio I.N.G.I.C. di Dogliani: Io Gnerre, il Comollo e lo Zuccone quali funzionari dirigenti, il Macciò e l'Alessandria quali agenti. Il dott. Zolla Cannonerò ha affermato che, nonostante la reticenza dei testi, la responsabilità dei tre imputati principali è sufficientemente provata. Nell'esazione dell'indennità speciale di assistenza, la prestazione non c'è stata, o è stata data saltuariamente. In sostanza si potrebbe dire che le somme a titolo di assistenza venivano percepite per garantire la non assistenza. Responsabili di tale sistema sono Zuccone e Gnerre, insieme con i quali è da mettere il Comollo: che dava il benestare. Non vale dire di avere obbedito a ordini superiori. Un ordine superiore deve essere eseguito finché esso non contravvenga alla legge. Illecita anche la riscossione dell'aggio del 28 per cento invece che del 4 per cento, quella dell'aggio del 2 per cento sull'I.G.E., e altrettanto la maggiorazione a 15 lire del diritto di statistica. Per quanto riguarda il peculato, di cui sono imputati Gnerre e Comollo, il rappresentante della pubblica accusa non ha ritenuto che la sua configurazione fosse valida, e ha chiesto l'assoluzione dei due imputati perché il fatto non costituisce reato. Concreta è invece, per il Pubblico Ministero, la corruzione di cui sono accusati Gnerre e Comollo da una parto, » i sei segretari comunali dall'altra. Esiste agli atti la documentazione dei rapporti che legavano i due dirigenti dell'I.N.G.I.C. e i segretari comunali, ai quali i primi chiedevano, dietro compenso, delle prestazioni che violavano i loro doveri di ufficio. « L'I.N.G.I.C. — ha affermato il dott. Zolla Cannonerò — era sorto per moralizzare il clima delle imposte di consumo, ma ricorreva a sistemi che non erano i più idonei a conseguire tale scopo. Esiste una disposizione — l'articolo 20 dello Statuto — la quale conferisce all'I.N.G.I.C. il privilegio di servirsi dell'opera dei segretari comunali. Il che è paradossale, dovendo il Comune esercitare un'azione di controllo sull'impresa appaltatrice della riscossione delle imposte di consumo. Tale azione di controllo non deve essere sopita da rapporti di cordialità o d'interesse, poiché l'assopimento può risolversi in un vantaggio per l'appaltatore. Parlano chiaro le lettere, di una sconcertante insensibilità, scambiate fra Gnerre e Comollo, e più chiaro ancora parlano le ricevute, le quali convalidano la natura illecita dei rapporti fra l'I.N.G.I.C. e i segretari comunali. Vorrei a tale proposito fare un rilievo che possa servire di norma a tutti i segretari comunali: essi non dovrebbero mai percepire denaro da chicchessia e a qualsiasi titolo. Qualunque sia l'esito del processo, mi auguro che da tale episodio i segretari comunali e gli enti appaltatori traggano utili ammaestramenti per l'avvenire ». Il Pubblico Ministero ha concluso la requisitoria formulando le seguenti richieste di condanna: Gnerre (già condannato per peculato): 5 anni di reclusione, interdizione perpetua dai pubblici uffici, per la concussione; 3 anni per la corruzione, con il condono di 6 anni e con l'eventuale concessione delle attenuanti generiche in considerazione del fatto che egli non ha tratto lucro personale; assoluzione dal peculato perché il fatto non costituisce reato. Comollo: 4 anni, 4 mesi e 40.000 lire di multa con l'interdizione per pet.ua dai pubblici uffici, per la concussione; 3 anni per la corruzione, con 6 anni di con dono; assoluzione dal pecula to. Zuccone: 3 anni, 2 mesi per la concussione, pena interamente condonata. Per i segretari comunali (tutti accusati di corruzione) Broccardo: 4 anni e 10 mesi di reclusione; Damiano: 2 an ni; Roagna: 2 anni e 4 mesi; Vietto: 2 anni, 6 mesi; pene interamente condonate per tutti. Il segretario comunale Go nella, assoluzione per insuffl cienza di prove, dalla corruzione. I dipendenti dell'INGIC Macciò e Alessandria, assoluzione per insutiicienza di prove dalla concussione. Al pomeriggio ha preso la Lsscsparola' l'aw. Giulio Bruto Lea- ' ti, di Pistoia, specialista in materia di imposte di consu-imo, patrono di difesa di Zuc cone.e Comollo. Egli ha after mato che il diritto di asslsten za è un servizio reso a domicilio nell'interesse del contribuente, e che se questi non chiede assistenza, essa non verrà esercitata, rimanendo però valida la reciprocità del vincolo contrattuale. Un'altra di- sposizione dice che possono es sere istituiti dei diritti specia-li per maggiori spese di vigi-lanza che l'ufficio deve esercì-tare per il controllo del ma-gazzino del contribuente. Dopo tali premesse, l'oratore ha negato che Zuccone e Comollo avessero coscienza della prete- sa illiceità del sistema, e che si siano valsi della loro posizione di pubblico ufficiale per costringere i contribuenti ad accettarlo. «L'INGIC è sorto per moralizzare — ha proseguito l'aw. Leati — per eliminare gli abusi. Ma come poteva riuscirvi, se i suoi dirigenti centrali erano alti funzionari dello Stato e della finanza locale? Da costoro partivano le disposizioni, che i dipendenti erano poi costretti ad applicare. I contribuenti avrebbero potuto ricorrere, invece accettarono i contratti: e fra essi sono le amministrazioni Einaudi e Cappa, le quali li hanno accettati, conoscendo benissimo le disposizioni. E' illegale l'applicazione dell'aggio del 28 per cento? Ma essa era Così regolare che né □iiitiftiìiiiiiiitiiiiiMiiiKiiiiiiiMiiiiiiii] iii il sindaco né 11 prefetto hanno sollevato obiezioni ». L'oratore ha concluso chiedendo l'assoluzione dei suoi patrocinati. Il processo riprenderà il 30 corrente, con le arringhe degli avvocati De Marchi, Giulio, Jemina, Toselll, Ungaro, Veglia e Viale, e si concluderà il 31. Giuseppe Faraci

Luoghi citati: Alessandria, Dogliani, Mondovì, Pistoia