Firmata tra Russia e Giappone la fine dello stato di guerra

Firmata tra Russia e Giappone la fine dello stato di guerra Solo Bulganin presente; gli altri dirigenti partiti per la capitale polacca Firmata tra Russia e Giappone la fine dello stato di guerra Otto giorni di ostilità e undici mesi di trattative per raggiungere l'accordo Mosca appoggerà la domanda giapponese di ammissione alle Nazioni Unite (Dal nostro corrispondente) Mosca, 19 ottobre. Stasera un ricevimento al Cremlino ha celebrato la cessazione ufficiale dello stato di guerra tra l'Unione Sovietica e il Giappone. Tra i leaders sovietici prosenti alla festa mancavano Kruscev, Molotov, Mikoyan, partiti alla volta, di Varsavia, dove oggi si è riunito il Plenum del partito comunista polacco. La notizia della partenza è stata tenuta nascosta e i corrispondenti ne sono stati informati per telegramma dai loro uffici occidentali. Un giornalista americano, durante il ricevimento, ha chiesto a Scepilov notizie su Kruscev e gli altri assenti. Il Ministro degli Esteri sovietico ha detto che non ne sapeva nulla. Un'altra circostanza conferma il riserbo dei russi. Stasera Suslov e Posbielov, ricevendo una delegazione di laburisti norvegesi, hanno fletto loro ohe Kruscev non poteva riceverli perché era <fuori Mosca*. Un quarto d'ora avanti l'inizio del ricevimento al Cremli-, no, russi e giapponesi hanno firmato il documento di accordo, composto di nove capoversi. Tra le decisioni più importanti notiamo quella di ristabilire le relazioni diplomatiche tra i due Paesi, l'impegno sovietico di appoggiare la domanda-giapponese di ammissione ail'O.N.U:, la cessione russa al. Giappone — ma solo dopo la conclusione del trattato di pace formale — di due isole del gruppo delle Curili (Habomai e Scicotan), la determinazione delle due parti di iniziare conversazioni intese a studiare un trattato di pace, la promessa sovietica di restituire al Giappone i prigionieri di guerra, circa 10SO. Le due parti hanno raggiunto un accordo ricalcando grosso modo la formula Adenauer: ristabilimento delle relazioni diplomatiche e rinvio della stipulazione del trattato di pace vero e proprio a un tempo futuro. Si ricorderà che nell'agosto scorso il Ministro degli Esteri giapponese, Scighemitsu, che venne a Mosca per trattare un accordo con i russi, disse chiaramente che il Giappone non avrebbe niai accettato la formula Adenauer. Le trattative infatti fallirono, anche perché Scighemitsu chiese ai sovietici la restituzione di altre due isole Curili (CUnasciri e Itoruni), che essi considerano parte integrante del loro ter¬ ritorio nazionale. Bcepilov rispose chiaramente di no e Scighemitsu tornò a Tokio. Il Primo Ministro Batoiama ha firmato un documento che Scighemitsu non avrebbe firmato mai. Il Ministro degli Esteri nipponico infatti, prevedendo il corso delle cose, non è venuto a Mosca, e si tratta di un'assenza eloquente. Hatoiama ha accettato l'ac. cordo benché anche questa volta Scepilov abbia negato la cessione delle due isole che stanno particolarmente a cuore ai giapponesi. Qual è il succo dell'avvenimento? Il Giappone aveva, nei confronti dell'Unione Sovietica, due politiche. Quella più rigida di Scighemitsu, tendente allo statu quo, e al mantenimento di legami particolarmente stretti con gli Stati Uniti, e quella di Batoiama, più possibilista e più autonomista. Nel corso del sontuoso banchetto offerto in onore della delegazione nipponica dopo l'atto della firma dell'accordo, il Primo Ministro russo, maresciallo Bulganin, ha avuto espressioni di vivace critica nei confronti degli Stati Uniti. Rivolgendosi ad un gruppo di giornalisti giapponési, Bulganin ha detto: « Noi russi vogliamo che'il mondo si'sbarazzi degli ■ ultimi residui di colonialismo. Gli Stati Uniti continuano a criticare il colonialismo ma resta il fatto che truppe americane si trovano, tuttora in Giappone. Non è mia intenzione fare della propaganda — ha aggiunto il Premier con un sorriso — ma non posso ,non constatare quella che è la realtà vera delle cose». Bulganin ha poi riaffermato che. l'Unione Sovietica non ha rivendicazioni"TemSwfoli nei confronti di nessun Paese. Egli ha aggiunto cho l'U.S.S.S. dispone di un'immensa estensione di territorio 0 di ricchissime risorse umane e produttive. « La sola cosa che desideriamo — ha detto Bulganin è di ristabilire amichevoli relazioni di buqn vicinato con il Giappone. E' nostro desiderio vhe il popolo giapponese ■occupi il posto che gli oompete tra le grandi Potenze mondiali. Auguro al popolo nipponico grandi successi in ogni campo >. Alfredo Todisco Hatoyama (a sinistra) e Bulganin firmano i documenti del trattato di pace (Radiof.)

Persone citate: Adenauer, Alfredo Todisco, Kruscev, Mikoyan, Molotov