Professore ucciso per vendetta da due giovani mentre rincasa

Professore ucciso per vendetta da due giovani mentre rincasa Professore ucciso per vendetta da due giovani mentre rincasa "Ricordati di noi,, gli avevano detto un mese fa dopo un litigio per un incidente stradale • Colpito da numerose rivoltellate, l'insegnante insegue, gli assassini, poi si presenta in clinica e muore dissanguato (Nostro servizio particolare) Caserta, 18 ottobre. La scorsa notte due giovani hanno ucciso a rivoltellate, sulla strada tra Vitulazio e Ca pua, il professore di matematica Francesco Scialdone, di 28 anni, che rincasava in motoleggera dopo aver fatto visita alla fidanzata. Il delitto sarebbe stato compiuto per vendetta. I carabinieri avrebbero già identificato gli assassini; ne tengo- no, com'è ovvio, segreti 1 nomi; ma le indagini avrebbero permesso di ricostruire il tragico agguato con sufficiente precisione. Primo di quattro figli di un commerciante Francesco Scialdone aveva conseguito da anni laurea e abilitazione, ma solo quest'anno aveva ottenuto la cattedra di matematica e fisica nel liceo di Piedimonte d'Alife. Ieri sì era recato dal preside di quell'istituto per la presentazione dì rito. Verso ì'una giunse in motoleggera ad Agnena, una località periferica del comune di Vitulazio e si trattenne nella fattoria Pìglìalarma, dove la fidanzata Maria Aurilìo e i familiari aveva no organizzato una festicciola intima per solennizzare l'avvenimento che avrebbe accelerato le nozze. La sera dopo le 20, salutati gli ospit^ 11 professor Scialdone si avvio verso Vitulazio, dove abita. Ad un certo punto si vide la via sbarrata da due giovani che lo aspettavano fermi presso la loro motocicletta. I due, dopo avergli puntato contro le pistole, lo costrinsero a scendere da! sellino e ad avviarsi verso il li- j mite di un sentiero, ingiungendogli di dare il portafogli e l'orologio. Sembra dalle dichia I razioni poi fatte dal morente. o e n i o a e l a o d a i a , r o a i o - che in quel momento sopravvenisse un'auto e che il fascio dei farj centrasse la scena. Poi la macchina accelerò e sparì. Allontanatasi l'auto, i due spararono sull'insegnante crivellandolo di colpi e lasciandolo a terra in un mare di sangue. Il prof. Scialdone ebbe la forza di risalire sulla sua motoleggera e tentò l'inseguimento. Le abbondanti tracce di sangue scoperte stamane nella polvere dicono che egli fece un lungo giro. In un secondo tempo, sentendosi venir meno le forze, il giovane rinunciò ad inseguire gli assassini e si diresse verso Capua, alla clinica chirurgica Villa Fiorita. Quando arrivò al cancello suonò il clacson. Gli infermieri lo trasportarono subito in sala operatoria. Poiché il primo esame rivelò il suo stato, 1 medici si limitarono a una immediata trasfusione. Sopraggiunsero intanto il padre e ì tre fratelli. Data la gravità dell'intervento, essi pensarono di condurlo subito a Napoli all'Ospedale degli Incurabili. E là, nei brevi momenti in cui sembrò riprendere le forze, il professore narrò i fatti esprimendo i suoi dubbi sul movente della rapina; poi la perdita della coscienza gli impedì di proseguire. Spirò mentre lo operavano. I tre proiettili che lo ave vano colpito, sparati con una pistola calibro nove, avevano forato un polmone e trapassato il fegato. Gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di stabilire che lo Scialdone aveva ragione dubitando del movente del crimine. La rapina era stata un pretesto con cui gli assassini avevano tentato dì sviare le indagini. Essi avevano persino lasciato sul luogo del delitto la cinghietta spezzata del cronometro. L'unica causa invece è stata la vendetta, Circa un mese fa il giovane professore ritornando dalla festa di S. Filomena svoltasi a Bellona aveva perduto il controllo della guida precipitando in una cunetta in conseguenza di un'errata manovra di una « 1100 > che lo aveva accecato con i fari. Da questo incidente era nato sulla via un diverbio e, offeso da uno dei due che erano nell'auto, egli aveva reagito schiaffeggiandolo. Al che i due gli dissero che per quella sera con tutto il traffico che c'era sulla « nazionale » la partita era rinviata ma che essi al momento giusto l'avrebbero saldata. « E ricordati — aggiunsero — che siamo di Grazzanise ». Grazzanise è tra i pascoli bradi del Casertano, zona nota da secoli per la sua sanguinosa delinquenza. Nella lunga dichiarazione fatta alla caserma del carabi¬ Dslam nieri di Vitalazio, la fidanzata del professore ucciso ha rivelato altri decisivi particolari. Da varie sere, ha detto, gli assassini avevano organizzato il loro piano e attendevano la vittima. Per non sbagliare fermarono alcune persone in motoleggera con il pretesto di chiedere a volte della benzina, a volte un ferro. Una sera sì imbatterono nel suo fidanzato ma il sopraggiungere di due auto gli fece rinviare il colpo. Fu allora che il professore le disse d'aver notato una motocicletta dipinta in rosso e le dette anche il numero della targa. « Se mi accadesse qualcosa — disse — sai chi sono i responsabili >. In base a questi precisi elementi,- la cattura degli assassini è ritenuta imminente. c. g. Il giovane professore ucciso, Francesco Scialdone (Telef.)

Persone citate: Francesco Scialdone, Piedimonte