Accecato e mutilato da uno scoppio mentre taglia con la mola una cartuccia

Accecato e mutilato da uno scoppio mentre taglia con la mola una cartuccia Un giovane di diciotto anni, apprendista in un'officina di Chieri Accecato e mutilato da uno scoppio mentre taglia con la mola una cartuccia L'esplosione gli ha squarciato un occhio e dilaniato le mani - In un cantiere di via Breglio: moribondo un muratore caduto da un'impalcatura alta un metro e mezzo Di un grave e per ora misterioso incidente sul lavoro è rimasto vittima ieri pomeriggio un giovane di Andezeno, Ferdinando Diano: il Diano è stato trasportato a Torino, m disperato condizioni. Mutilato alle manj e cieco di un occhio. Verso le 14 di ieri egli si trovava nell'officina meccanica Trucco (lavorazione galleggianti per Impianti idraulici), sita in regione Canarone di Chieri, ed era addetto, come di consueto, alla mola a smeriglio. D'improvviso, alle 14 e qualche minuto, una violentissima deflagrazione rimbombava nel locale: allo scoppio seguiva un grido soffocato. Il capo-officina Vincenzo Barbero e gli altri operai si volgevano allarmati e scorgevano il Diano che barcollava accanto alla mola, con il volto trasformato In una maschera di sangue. — Non impressionatevi — balbettava il giovane — non è nulla. Le sue mani erano straziate, atrocemente mutilate e il sangue sgorgava a flotti dalle orrende ferite. 1 presenti lo sorreggevano, lo accompagnavano sin sulla strada dove fermavano una macchina di passaggio. All'ospedale di Chieri Il medico di turno gli riscontrava ferite in tutto il corpo e amputazione di quattro dita (il pollice e l'indice della mano destra e il medio e l'anulare di quella sinistra) : inoltre l'unghia di una dello dita stroncate gli si era profondamente conficcala nel bulbo dell'occhio sinistro, con probabile perdita della vista. Dopo una rapida medicazione per fermare l'emorragia, il Diano era trasferito all'ospedale oftalmico di Torino, e qui ricoverato con riserva di prognosi. A chi gli chiedeva che cosa fosse successo, come si fosse ferito rispondeva balbettando, con un filo di voce: — Non so... non ricordo più nulla... è scoppiato qualcosa... I carabinieri di Chieri hanno aperto le indagini sull'accaduto. Pare, dalle prime risultanze e dallo prime dichiarazioni dei testimoni, che il giovane, con una Imprudenza incredibile, stesse tentando di aprire con la mola una cartuccia o capsula di esplosivo rinvenuta forse occasionalmente per strada o in un prato. — Nel cantiere edile di via Breglio angolo via Roccavlone è av- venuto ieri un grave infortunio sul lavoro: un giovane muratore cadendo da un ponte, si è prodotto la frattura della base cranica per cui è stato ricoverato In fin di vita al Martini. La disgrazia è accaduta poco dopo le ore 17,30, ad quinto pia no dello stabile in costruzione. Enrico Lerda, di 22 anni, residente a Sommariva Bosco in bor- gata Tavele era da poco salito su di una bassa impalcatura per procedere alla costruzione della parte superiore di un muro divisorio. Ad un tratto una delle tre tavole che, poggiando sui due cavalietti, formavano il ponte cedette improvvisamente: il giovane fu visto dai compagni di lavoro annaspare nell'aria poi cadere pesantemente sull'impiantito fra 11 fragore delle tavole che si abbattevano sul suo corpo. Nessuno dei presenti credette ad una sciagura: 11 ponte non era alto più di un metro e mezzo per cui pensarono che il Lerda se la fosse cavata con pochi danni. Corsero presso di lui per sollevarlo ma subito dovettero ricredersi : 11 giovane perdeva sangue da due vaste ferite al capo ed era rantolante. Con un'autolettiga della Croce Rossa veniva portato all'astanteria Martini dove il medico di guardia gli riscontrava la frattura della base cranica. In serata le condizioni del giovane erano disperate. Il commissariato Madonna di Campagna ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali responsabilità. - L'elettricista Paolo Franzoso di 33 anni, residente a Mondovl stava lavorando nel pomeriggio di ieri, verso le 17, in via Bertola: alla sommità di una scala con carrello, alta sei metri, doveva allacciare 1 fili di una insegna luminosa di un cinematografo. A terra, pronti a manovrare la scala e a fornirgli materiale ed attrezzi stavano altri due operai. A .un tratto il Franzoso lanciava un urlo e si abbatteva a ri-, dosso degli scalini, privo di sensi. A tutta prima si ebbe l'Impressione che egli fosse stato colpito da una scarica elettrica. For- «tiiiiiiiiiiiii tunatamente la scala aveva una forte pendenza e il suo corpo non ricadeva al .suolo ma restava come impigliato tra una tra verslna e l'altra. Uno dei due operai che erano a terra saliva prontamente la scala per raggiungere l'amico portarlo in salvo. La manovra costava al soccorritore grande fatica. Dopo una decina di minuti di sforzi egli riusciva a portare al suolo l'elettricista che veniva caricato su di una macchina di passaglo e trasportato al vecchio S. Giovanni. Qui i medici accertavano che si trattava di un sem plice malore. Dopo le prime cure il Franzoso riprendeva infatti conoscenza. muratore Enrico Lerda

Persone citate: Enrico Lerda, Ferdinando Diano, Franzoso, Lerda, Paolo Franzoso, Trucco, Vincenzo Barbero

Luoghi citati: Andezeno, Chieri, Sommariva Bosco, Torino