E' urgente porre un freno alla libera vendita delle armi

E' urgente porre un freno alla libera vendita delle armi II problema si ripropone dopo i fatti di Terrazzano E' urgente porre un freno alla libera vendita delle armi Chiunque può acquistare una rivoltella: la polizia viene avvertita dopo dieci giorni - L'acquisto dovrebbe essere possibile solo a chi ha il porto d'armi E' stato solo il fato, l'imprevedibile e misterioso fato, a spingere due dementi nella scuola di Terrazzano, a tingere di rosso sangue pacifiche aule fra il terrore- di 97 bambini, infine a far fremere di sgomento tutti gli italiani sotto l'incubò che i loro figlioli non siano al sicuro neppure fra le pareti di una scuola? Ebbene, se vogliamo adagiarci in una pigra, inerte rassegnazione parliamo anche di fato, e prepariamoci a veder versare altro sangue oggi stesso, domani e in tutti i giorni che sono davanti a noi: fino a quando cioè lo Stato non si deciderà a difendere più che non faccia ora la vita dei cittadini dando un minimo di disciplina al commercio delle armi da fuoco. E' una esperienza di ogni giorno di carabinieri, agenti di polizia, giornalisti: sovente nei fatti di sangue per arma da fuoco, omicidi suicidi e ferimenti, Tacntlisto della rivoltella, avviene solo poche ore prima del delitto. .Proprio in questi giorni, tanto per citarvi un caso recente, davanti are Assise di Roma è comparso un barbiere che nelle vi' cinanze della stazione Ter mini uccise, per gelosia, la fidanzata sedicenne: prima di recarsi aU'onrmntamento con la ragazza, per un impulso improvviso, era entrato in un'armeria e aveva acquistato una pistola. Allo stesso modo, i fratelli Santato sono entrati in due negoz' di armi, hanno scelto quelle che giudicavano più idonee alla loro impresa, e a Terrazzano hanno fatto il resto. Questa indifferenza dello Stato nel commercio di oggetti destinati unicamente a uccidere, è per lo meno strabiliante ; specialmente se si pensa che nel nostro Paese, una. immensa moltitudine di leggi, decreti, regolamenti, e anche persone fisiche opprimono l'individuo dalla culla alla tomba; sicché molto spesso, per compiere atti leciti e di poco conto, si è costretti a fare lunghe anticamere, attendere mesi o anni, munirsi di timbri, autorizzazioni varie, e spendere' denaro, molto denaro. Quando invece si tratta dell'acquisto di un'arma, il lento e prolisso apparato burocratico si tira immediatamente da parte, dà al cittadino la piena libertà di comprarsi una, dieci, cento pistole, quanti fucili vuole, tutte le munizioni che desidera. Il pazzo più scatenato, tanto per intenderci subito un Arturo Santato, o l'associazione di banditi più pericolosa, possono impunemente, anzi col permesso dello-Stato, costituirsi un vero e proprio arsenale; e nessuna autorità di polizia potrà per dieci giorni chiedere loro conto dell'apparato di guerra che hanno acquistato alla luce del sole. E sappiamo tutti quanti e quali delitti un pazzo o una banda di criminali possono compiere non dico in dieci giorni, ma in soli dieci minuti.- Vediamo ora un po' da vicino le disinvolte norme che regolano in Italia il commercio delle armi da fuoco. Le armi possono essere vendute subito e a tutte le persone che abbiano 21 o più anni di età e che non « appaiono affette da malattie di ménte ». Prima di rilasciare -Tarma, l'armaiolo è tenuto a trascrivere su un apposito registro le generalità dell'acquirente facendosi mostrare un qualsiasi documento d'identità. Non appena il cliente ha pagato la merce, una o dieci o cento pistole e relative munizioni, può disporne a suo talento. Se si propone di tenere l'arma o le armi in casa, farà una denuncia, entro dieci giorni dall'acquisto, al Commissariato di Pubblica Sicurezza; se invece intende andare in giro armato, manderà al Commissariato una domanda per il porto d'armi in carta bollata da 100 lire. Sono . disposizioni che traspirano incongruenze a ogni rigo. Anzitutto, quali sono le « persone che appaiono affette dà malattie mentali » ? Se voi. escludete i pazzi furiosi o i deficienti congeniti, che peraltro non girano incustoditi per i negozi delle città, gli altri malati il più delle volte non palesano nei due o tre minuti sufficienti per l'acquisto di un'arma, le loro condizioni di mente. Aggiungiamo, e non mancano gli esempi clamorosi e recenti, che spesso specialisti di larga e solida fama discutono tra di loro arrivan¬ dacgfm do a conclusioni opposte su alcuni soggetti; per alcuni (citiamo il primo nome che ci viene in mente), la signora Pia Bellentani era inferma di mente; per altri, invece, era sana, sanissima. In pratica avviene che gli armaioli non si rifiutano mai di vendere una rivoltella, a causa delle apparenze del cliente. La conclusione è che, se si eccettuano i minorenni, tutti possono provvedersi in qualsiasi momento, col consenso della legge, di strumenti atti à uccidere. Non meravigliamoci, allora, se cosi spesso leggiamo di vite stroncate da pistole tolte poche ore, talora pochi mi" nuti prima, dalla vetrina di un armatolo. Un'altra incongruenza che sfiora i limiti del paradosso si ha nel fatto che se facile, senza impedimenti, è l'acquisto di un'arma, lungo, complesso è invece il procedimento per ottenere la licenza di porto d'armi. I momenti più pericolosi so no quelli in cui un indivi duo agisce sotto l'accecante spinta delle passioni; spes so sono i morsi della gelosia, l'aculeo della vendetta, l'occasione a una rapina o un altro qualsiasi movente perverso e tirannico che portano il criminale in una ndpcmmarmeria, gli mettono in ma-! no una pistola. Or bene, in quel momento di accecamento, di quasi irresponsabilità, lo Stato si tira indietro, impone a tutte le forze dell'ordine di disinteressarsi della faccenda. Ma poi, viceversa, quando si tratta di rilasciare la licenza di porto d'armi, ecco che 10 stesso Stato si fa difficile, vuole sapere i precedenti del richiedente, e a che cosa l'arma gli serve; minuziose sono le indagini, voluminosa è la documentazione che si raccoglie sul conto dell'individuo che chiede 11 permesso di andare in giro armato. Eppure, chi chiede quella licenza quasi mai agisce sotto il dominio delle passioni o con l'intento di imprese criminose; chi vuole uccidere, infatti, non chiede mai il permesso di portare l'arma, ben sa- 'pendo che dovranno trascorrere molti mesi prima che gli arrivi il porto d'armi e che, se il suo delitto sarà scoperto, non sarà la mancanza di quel permesso che renderà decisamente peggiore la sua sorte. Che, dunque, si attende per mettere un po' di logica nelle leggi che riguardano il commercio delle armi da fuoco? Le molte proposte che da anni e con monotona insistenza vengono avanzate su tale argomento, sono tutte concordi nel chiedere che siano introdotte due elementari modifiche nella vendita delle armi corte da sparo. La prima è che quelle armi siano vendute solo dietro presentazione del porto d'armi; in altre parole, i cittadini prima devono sottoporsi alle inchieste di polizia e dimostrare di avere un motivò lecito e di essere capaci di fare un buon uso delle armi, e solo in un secondo momento potranno entrare in un'armeria. La seconda innovazione dovrebbe consistere in un certificato di nulla osta da parte del medico provinciale. E si capisce; un'arma in mano a un individuo col cervello in disordine >) solo affetto da ! vizi che ne diminuiscono anche transitoriamente la facoltà d'intendere e di volere, può in qualsiasi momento mettere in pericolo la vita nostra e dei nostri figli. Come si vede, non si chiede molto al Governo e al Parlamento. Perché . quelle poche innovazioni non siano state apportate finora, resta un mistero; e per quante giustificazioni siano addotte, non ci convinceranno mai. Ma l'importante oggi è di provvedere subito; quanto prima, tanto meglio. In qualsiasi momento, anche in questo preciso istante, un pauzo o un criminale può entrare in un negozio, provvedersi con poche migliaia di lire una pistola e seminare la morte. Nicola Adelfi Motivazione della medaglia . c . , 'per (eroico Sante Zennaro Roma, 13 ottobre. Con decreto del Presidente della Repubblica in corso di firma, au proposta del ministro dell'Interno, viene concessa la medaglia d'oro al valor civile alla memoria dell'operaio Sante Zennaro, con la seguente motivazione: <Con eroico spirito altruistico, e sublime sprezzo del pericolo, si introduceva, per primo, disarmato, in un'aula scolastica in cui due folli fortemente armati si erano barricati minacciando di uccidere o di accecare un centinaio di scolari e tre maestre, da essi legati e trattenuti in ostaggio. Nel nobile e generoso tentativo di affrontare i criminali restava colpito a morte, impedendo con il sacrificio della propria vita l'attuazione di una strage. - Terrazzano, 10 ottobre 1956».

Persone citate: Arturo Santato, Nicola Adelfi, Pia Bellentani, Sante Zennaro, Zennaro

Luoghi citati: Italia, Roma