Due morti e diciotto feriti in un pullman sventralo dall'urto frontale con un camion

Due morti e diciotto feriti in un pullman sventralo dall'urto frontale con un camion Por la follìa di un camionista oho ionia il sorpasso Due morti e diciotto feriti in un pullman sventralo dall'urto frontale con un camion La sciagura sulla strada Torino-Genova, poco oltre Poi rino - Dietro un automezzo fermo si accoda una «1100», ma il camion che segue si sposta per passare a tutta velocità - Le vittime sepolte fra lamiere e il carico di carbone - Orrenda fine di un collegiale - Una ragazza ferita sposa oggi in ospedale - L'autista illeso è fuggito (Nostro servizio particolare) Villanova d'Asti, 12 ottobre. !«. statale numero dièci, nel tratto fra Poirlno e Villanova d'Asti, è stata teatro oggi pomeriggio di una tragedia ■ di proporzioni spaventose. Un autocarro con rimorchio, carico di carbone e lanciato in velocità, è andato a cozzare contro un pullman che procedeva in senso contrarlo. La carrozzeria dell'autobus è stata letteralmente sventrata fino a metà del veicolo e gli occupanti che si trovavano in quel settore sono stati schiacciati contro i sedili, hanno avuto le carni dilaniate dalle lamiere contorte e tempestate dai pezzi di carbone che avevano la potenza di proiettili. Il bilancio è gravissimo: due morti e diciotto feriti ricoverati in vari ospedali; ad essi sono da aggiungere 1 contusi che di fronte al peggio che era toccato agli altri hanno rinunciato a farsi medicare. Tra le 13,40 e le 16 a Torino In barriera di Nizza e nel centro della città, nei dintorni del San Giovanni Vecchio, sembrava di essere improvvisamente tornati indietro nel tempo nelle ore che seguivano i bombardamenti aerei: le ambulanze saet. tavano velocissime ululando e si susseguivano una dietro all'altra, Il tremendo scontro è accaduto alle 13,30 circa, al km. 29,350 della Torino^Genova, cioè a tre chilometri da Poi ri no e a quattro da Villanova. All'altezza di un ponticello che passa su di un piccolo canale era in sosta, con 11 radiatore rivolto verso Genova, un autotreno con rimorchio — un Fiat 642 N targato AL 48648, di proprietà di Pietro Ghiglione da Sale di Alessandria — che aveva come unico carico soltanto quattro travi. Gli autisti, Dino Ghiglione di 30 anni ed Egidio Bolli di 21 anno, entrambi da Sale, s'erano fermati perché avevano udito dall'avantreno un battito sospetto ed effettuavano una verifica. • Dopo qualche minuto in coda al rimorchio si fermava una <1100>. Il conducente, Lorenzo Bagnadentro, abitante ad Asti in piazza Roma 5, aveva scorto un pullman che proveniva dall'altro senso e aveva reputato prudente sostare. L'autista Dino Ghiglione che stava sulla sinistra del camion fermo e vedeva avanzare il pullman, udiva alle sue spalle il rombo di un altro automezzo. Si voltava di scatto' allarmato: dietro di lui stava avanzando come un bolide un autocarro con rimorchio il cui autista alzava la freccia e sterzava a sinistra nella manovra di sorpasso. Era una follìa. Ghiglione balzava davanti al suo camion. Contemporaneamente il conducente del pullman, accortosi anch'egli della minaccia, frenava ed accostava il più possibile sulla destra. Un attimo ed era lo schianto, tremendo, lacerante: l'autocarro distruggeva la parte sinistra del pullman fino all'altezza della quinta 'fila di sedili, la ruota posteriore sinistra del rimorchio veniva a trovarsi quasi affiancata alla ruota posteriore sinistra del pullman. Istantaneamente su quell'ammasso di rottami e per un raggio di parecchi metri Intorno ad esso si alzava la fitta, impenetrabile polvere nera del coke di cui l'autocarro era carico. Il carbone, sotto la forza dell'urto aveva divelto le sponde che lo contenevano e si era abbattuto ai lati, nella corriera sventrata e sul camion in sosta il cui piano di carico non aveva ripari Da quella densa nuvola nera si alzavano le prime urla, le invocazioni di aiuto, le grida strazianti del. dolore Insopportabile. I primi ad accorrere in quel buio denso di dolore èrano i due autisti del camion di Alessandria, il Bagnadentro e il secondo autista dell'autocarro investitore. Il conducente colpevole del disastro, illeso, si dava alla fuga. - A mano a mano che la polvere del carbone s'andava diradando, il terrificante spettacolo assumeva più precisi contorni agli occhi degli ac corsi. Il tetto della corriera, privo dei montanti di sostegno, si protendeva, sbrecciato e contorto, su un ammasso in- forme di rottami, di carbone, di sedili e in mezzo a tutto questo si protendevano con gesti disperati le braccia o le gambe annerite e sanguinanti di viaggiatori che erano sepolti. « Muoio », « soffoco », « la mia gamba», « mamma aiuto » gridavano disperatamente le voci. Coloro che non avevano riportato ferite o lesioni gravi — e tra questi era anche l'autista della corriera Mario Venturini di 32 anni abitante a Torino in corso Palermo 36 — riuscivano a districarsi da quel terribile groviglio e ad uscire. Essi stessi alutavano gli accorsi a liberare e ad estrarre i feriti che venivano adagiati sul bordi della strada. Poi uno spettacolo terribilmente macabro: tra il carbone ammucchiatosi fra le ruote sinistre posteriori del rimorchio e del pullman, giaceva il cadavere di un ragazzo. Era sfigurato da profonde ferite, e una gamba gli era stata quasi nettamente amputata. Si provvedeva a caricare su macchine di passaggio e ad avviare all'ospedale dì Poirlno i primi feriti. Quindi giunge- vano' autobarelle, e vigili del fuoco. Data la scarsa ricettività del pronto soccorsq all'ospedale' di Poirino i feriti che via via venivano caricati sulle ambulanze- venivano fatti proseguire per Torino. , Una donna — Virginia Troia veci. Rubinetti, di 71 anno, abitante a Borgaretto di Beinasco — la quale appariva ; in condizioni gravissime, veniva portata a Chieri, dove moriva alle 17. Sul luogo della 'sciagura' si recavano il magistrato dottor l i i a n a a i r Buscagllno, il cap. Nocchi e il tenente De Biaso dei carabinieri, la polizia stradale. Le autorità sin dal primi accertamenti potevano constatare la piena responsabilità dell'autista dell'autocarro investitore, un Fiat 680 targato TO 177139 della ditta Tovo che aveva caricato il coke a Torino ed era diretto ad Alessandria. Lo guidava Dante Rosso, non meglio identificato; 11 secondo autista, Vincenzo Cupane, di 24 anni, abitante a Torino in via Susa n. 4, al momento della sciagura stava dormendo in cuccetta e non era in grado di dare alcun ragguaglio sull'accaduto. Il pullman, targato AT 9086, è di proprietà della ditta Enrico Giaohino di Villanova d'Asti e faceva servizio sulla linea Alba-Torino. Al momento della sciagura recava a bordo 35 persone. Intanto nei paesi e a Torino si diffondeva la notizia dell'incidente. Quelli che credevano di avere parenti sulla corriera si affannavano a correre di ospedale in ospedale per cercarli. In corso Marconi a Torino, dove l'autobus doveva arrivare, c'era anche un figlio della signora Virginia Troia, Mario Rubinetti, macellaio abitante in corso San Paolo 1, il quale era ad attendere la madre che si era recata a Magliano Alfieri in visita a parenti. Dopo molte ricerche egli riusciva a sapere che la madre era ricoverata a Chieri e correva in quella cittadina, appena in. tempo per vedere la madre esalare l'ultimo respiro. All'identificazione del ragazzo morto le autorità giungevano tramite un ricordino funebre trovato nelle sue tasche che poi risultava essere quello del padre, morto sei mesi fa. La vittima è Oscar Rava di 13 anni abitante a Stagliano Alfieri, dove viveva con la mamma Giacinta di 54 anni e con un fratello. I familiari volevano che imparasse un mestiere « lo avevano iscritto al collegio degli Artigianelli dove era entrato sin da lunedì. Ma ieri era rincasato per preparare alcuni documenti. Alle 13 aveva preso la corriera per tornare a Torino in collegio coi documenti. Il traffico sulla strada è stato riaperto alle 17 dopo che gli autocarri-gru dei Vigili e dell'impresa Ubino hanno sgombrato il terreno dai due veicoli. Sia il pullman che 11 camion investitore sono. stati sequestrati in attesa delle ri sultanze dell'inchiesta. I feriti stasera sono tutti in condizioni stazionarie. Nella maggio ranza dei casi si tratta di frat ture àgli arti. Anche Camilla Gaidano, di 33 anni, abitante a Villanova d'Asti, ha riportato una duplice frattura al braccio destro oltre a una profonda ferita alla testa. Ciononostante la giornata di domani si svolgerà, per lei, quasi come se non avesse vissuto questa terribile avventura. Per domani erano fissate le sue nozze con il rag. Vittorio Rabini, un giovane nativo di San Damiano e impiegato a Torino presso la Filiale Fiat di corso Bramante; e domani Camilla Gaidano si sposerà. Dopo che i medici del S. Giovanni le hanno ridotto le fratture, d'accordo con 11 fidanzato che era accorso al suo capezzale, ha voluto chiedere al prof. Teneff se per metteva che si trasferisse nel l'ospedale la cerimonia In programma nella chiesa di Villanova. Il sanitario ha acconsentito e domattina, nella camera n. 6 del reparto pensionati B del S. Giovanni Vecchio, il parroco di Villanova unirà i due giovani in mairi monio. Una nota patetica < dolce in un dramma vasto < doloroso. • Remo Lugli L'elenco dei feriti Antonio Glaudi, da Ferrere d'Asti, 10 giorni; Giovanni Dubois, da Ferrere d'Asti, frattura del braccio destro; Teresa Aloi, da Vinovo, frattura della spalla sinistra; Augusta Paleari, da Torino, corso. Adriatico 8, frattura gamba sinistra; Rita Quintiliano, da Torino, via La Thullle 39, frat- tura naso, tibia e perone; Camilla Gaidano, da Villanova. Angelo Bello, da Torino, via Cumiana 48, frattura del setto nasale; Giovanni Viotti, da Valfenera Asti, ferite multiple al capo e contusioni, guaribile in giorni 20; Giovanna Mina, da Torino, via Michele C9PPÌiio 60, fratture costole, 30 giorno; Maria Marchiaro, da San Damiano d'Asti, frattura del braccio destro (trasportata al Maria Adelaide e peggiorata) ; Silvestro Baietto, da Torino, via Lamarmora 27, ferite multiple al capo, giorni 30 s. e; Maria Teresa Baietto, da Torino, via Lamarmara 18, frat¬ taPcgdfsCnnsrvggTg tura del setto nasale e ferite al capo, giorni 30. ' Pietro Torchio da Torino, via Perrero 20, frattura' del braccio sinistro e ferite varie, 30 giorni; Maria Rolfo in Sacco da Torino, corso Palermo 44, ferite al capo, 10 giorni; Giuseppina Majoni da Torino, via Cesare Lombroso 28, contusione omero e spaila destra; Anna Majoni da Torino, via Cesare Lombroso 28, choc e ferite, 20 giorni; Mariuccia Noverino da Ferrere d'Asti, dieci giorni per ferite leggere alle gambe; Domenico Novarino da Torino, via Perrero 16, dieci giorni. Il pullman della linea Alba-Torino sventrato dall'autocarro Investitore (al centro) In un assurdo tentativo di sorpassare il camion fermo sulla destra. Sotto il telo bianco tra i due automezzi venuti a collisione giace la salma dei piccolo Bava Oscar 'Bava, di 13 anni Un ferito è portato all'ospedale dopo la prima medicazione Camilla Gaidano assistita dal fidanzato rag. Vittorio Rabini. I due giovani si sposano questa mattina all'ospedale