La linea italiana s'impone al Salone dell'Auto di Parigi di Sandro Volta

La linea italiana s'impone al Salone dell'Auto di Parigi La linea italiana s'impone al Salone dell'Auto di Parigi Curiosità per l'i Uccello di fuoco» macchina sperimentale a reazione americana - Poche le novità - Paurosi ingorghi del traffico ù i o o i a e o e, e : , e i i o o , o n à. (Dal nostro corrispondente) Parigi, 4 ottobre. Uno studente tedesco, certo Bosch, è stato il primo visitatore a entrare oggi nel Salone dell'auto di Parigi. A mezzogiorno cominciava già ad assembrarsi la. folla davanti alla porta all'esposizione. Alle 13 c'erano più d'un migliaio di persone in attesa e alle 14, quando il Salone è stato aperto al pubblico, Bosch, che era in testa alla lunghissima fila, ha presentato il biglietto ed è entrato avanti a tutti. Non aveva un minuto da perdere. Lo studente, che ha 28 anni e segue i corsi di Ingegneria all'Università di Berlino, era. venuto apposta per ventiquattro ore a Parigi e stasera è già ripartito in aereo. Appena dentro, è andato allo stand della General Motor, per studiare ogni particolare del «: Firebird », oggetto principale del suo viaggio. L'Uccello di fuoco americano è un congegno che conserva soltanto vagamente l'aspetto di una automobile. Sembra piuttosto uno di quei meccanismi che si vedono nei fumetti della fantascienza, e dà l'impressione di qualche cosa di mostruoso fuori da ogni possibilità di controllo da parte dell'uomo. Si tratta d'una vettura con motore a turbina, che sviluppa una velocità di oltre 300 tncmfsrrdePèccmdchilometri all'ora. Munito dei j più moderni perfezionamenti, ta persino il radar e lo scher- mo della televisione sul cru- scotto II «Firebird» espostolal Salone di Parigi è soltanto | tili modello sperimentale. I te cilici americani sostengono però che indica l'avvenire sicuro dell'automobilismo: con i motori a reazione, infatti, non ci sarà quasi più la dispersiosione di energia, ogni frazione di forza verrà sfruttata, e si potranno raggiungere così ve-1 locità massime con un consu mo minimo. Così affermano i tecnici della casa americana. E' una prospettiva che lascia però alquanto perplessi - Non si può fare a meno di e- 1 pensare, con una certa inquie- a r e o r, e n a o si ne o di n 0 tudine, a che si ridurrà la vita nelle grandi città quando circoleranno comunemente automobili del tipo dell't/ccello di fuoco. Il getto di gas ad altissima temperatura che lanceranno dai loro tubi a reazione, renderà impossibile ai pedoni di uscire di casa. Senza arrivare a questi estremi, la vita è già difficile a Parigi in questi giorni in cui è aperto il Salone. Non si circola più tra la Place de la Con corde e 1 Champs Elisées. Non si arriverà probabilmente mai a trovare un rimedio a questo gigantesco ingorgo, che si ripete regolarmente ogni anno a Parigi, in occasione dell'apertura del Salone dell'auto. Il primo imbottigliamento stradale avvenne infatti il 15 gennaio 1901, il giorno della inaugurazione del primo Salone. Da due settimane . si era chiusa l'esposizione univer. sale, che aveva richiamato mi gliaia di persone da ogni par te del mondo, ma non era accaduto niente di simile a ciò che avvenne quando i pionieri dell'automobilismo si trovare no tutti in una volta ad attra mrgcnvcnzppdnversare i Champs Elisées per andare al Palazzo dell'Esposi-i zione Anche allora le autorità avevano previsto gli inconvenienti e i dirigenti .lell'Automobil Club di Francia avevano dovuto superare non poche ditfi- i j colta per ottenere dal governo , l'autorizzazione ad organizza- re il Salone. II presidente del - Consiglio, Waldeck Rousseau, ole il ministro del Commercio, o | Millerand, erano però appas¬ i n e i sionati automobilisti e riuscì rono ad ottenere che il presidente della Repubblica, Emile Loubet, venisse ad inaugura- spptCsre l'esposizione Fu un gesto che molti considerarono allo-| la una stravaganza Il secolo fu cosi inaugurato -1 ufficialmente sotto 11 segno del i ai di e- l'automobilismo. Più di ottocento macchine erano esposte a quel primo Salone, ma il successo non bastò a rendere la vita facile agli automobili:,ti, soprattutto a Parigi, dove il l Prefetto di Polizia, Lépine, mosse contro di loro una guerra spietata. I suoi agenti seguivano in bicicletta i primi chauffeurs e, appena credevano che avessero oltrepassato la velocità regolamentare di 12 chilometri all'ora, li fermavano per fargli la contravvenzione. I giudici aggiungevano poi una pena di tre giorni di prigione. A cinquantacinque anni di distanza, sembra oggi che siano passati dei secoli. Il Salone di Parigi ha preso ormai proporzioni gigantesche. Quest'anno, tuttavia, l'esposizione offre un interesse relativo, perché quasi tutte le macchine esposte sono le stesse che si vedono circolare ogni giorno per le vie della città: non ci sono infatti novità sensazionali, al Salone del 1956. Qualche novità si può notare caso mai, nelle carrozzerie. Pinin Farina espone, per esempio, una 600 Fiat carro.: zata «tipo spiaggia»; ha Ufi festosa apparenza di anfi Non meno ammirata è la rozzeria di serie della Fial 1100 TV Spider, che ha tufi i caratteri d'una macchi™ di lus- s0 per un prezzo pressapoco usuale a quello delle utilitarie, Analogo interesse, tanto per rimanere nel campo dell'industria italiana, offrono la Giulietta dell'Alfa Romeo e l'Appia della Lancia. Fra le macchine francesi, la più interessante avrebbe potuto essere il nuovo tipo della Citroen che, a un prezzo sensibilmente più basso, offre pressapoco le stesse caratteristiche del tipo presentato l'anno scorso. SI tratta però d'un modello sperimentale, di cui non è stata ancora cominciata la produzione In serie, cosicché nndicazione del prezzo rima ne del tutto ipotetica e non è affatto sicuro che potrà corrispondere a suo tempo nel listini di vendita. Straordinario sfoggio fanno le nuove carrozzerie americane, benché non si possa dire che al lusso corrisponda sempre altrettanto buon gusto. Sandro Volta

Persone citate: Emile Loubet, Pinin Farina, Rousseau

Luoghi citati: Francia, Parigi