Il comandante della "Doria,, ha cominciato la deposizione sul naufragio della sua nave di Gino Tomajuoli

Il comandante della "Doria,, ha cominciato la deposizione sul naufragio della sua nave Il processo di New York entra nella fase più drammatica Il comandante della "Doria,, ha cominciato la deposizione sul naufragio della sua nave Pietro Calamai non risponde al saluto del tenente svedese che pilotava lo "Stockholm,, - Il capitano ricostruisce le tasi della sua carriera: 125 traversate atlantiche senza il minimo incidente -Nella notte della collisione si trovava sul ponte di comando da oltre 7 ore - Con i documenti di bordo sono stati salvati due libri di istruzioni segrete della Nato (Dal nostro corrispondente) New York, 3 ottobre. Erano le tre e mezzo del pomeriggio quando il capitano Calamai è entrato nell'aula. Solo da pochi istanti era finito l'interrogatorio di Ernest Johansen. Il giovane ufficiale svedese che comandava 10 Stockholm la notte del 25 luglio. Il capitano dert'Andrea Doria è stato accompagnato al tavolo dei testimoni dall'avv. Eugene Underwood, il quale poggiava una mano sulla sua spalla per incoraggiarlo. Calamai indossava un abito chiaro, il suo viso era magro e pallido, la sua "spressione chiusa e triste. Alla destra di Calamai era 11 giudice, un signore anziano dai capelli bianchi, con la scriminatura da un lato, e gli occhiali di tartaruga. La com parsa del capitano del Doria ha destato un improvviso brusio. Siccome l'ingresso nell'aula è vietato ai fotografi, alcuni disegnatori hanno comin ciato a schizzare su grandi fogli il viso affilato di Cala mai, le sue mani magre e nervose. Per circa due minuti Calamai è rimasto seduto a pochi centimetri dal tenente Johansen. L'ufficiale svedese ha accennato un saluto timido, quasi un inchino, al comandante italiano. E' possibile che Calamai non se ne sia accorto, fatto sta che non l'ha neppure guardato. A un certo punto Calamai e Johansen erano così vicini che avrebbero potuto sfiorarsi. Il contrasto tra i due uomini era forte: da una parte il vecchio comandante che la sciagura aveva colpito alla fine della carriera; dall'altra il giovane tenente che in una notte difficile si trovò probabil mente di fronte a un compito più grande di lui. Aiutato da un interprete, che fu per molti anni pilota nel Canale di Suez, l'avv. Underwood ha iniziato l'esame « diretto » del testimone. Under¬ iiiiiimmii iiihiiiiiiuiii iiiiiiiiitniiiiiii wood è il legale della società di navigazione « Italia ». Egli ha ovviamente cercato, con le prime domande, di mettere in risalto l'abilità, l'esperienza, l'impeccabile carriera del capitano Calamai. Underwood é un uomo sui cinquantacinque anni, con una testa calva e rosea, e occhi scuri, rotondi e penetranti. tLei comandava /'Andrea Doria la notte della collisione ha detto Underivood. — Da quanto tempo si trovava sul pontet ». « Dalle tre del pomeriggio ». Lo scopo di Underwood era di sottolineare la differenza tra il comportamento del capitano svedese e quello italiano. Il capitano dello Stockholm si era ritirato nella sua cabina alle di sera e non ne era uscito che dopo il disastro. Il capitano dell'Andrea. Doria si trovava in plancia dalle tre del pomeriggio, ossia dal momento in cui le condizioni atmosferiche erano peggiorate. Pietro Calamai rispondeva con voce pacata, un po' debole. Egli ha dichiarato di esse- re stato al comando di sette\navi, tra cui tre transattane ci: il Toscana, il Vivaldi, il To-jscandii, il Santa Cruz il Con- te Grande, tl Saturnia, e l'An- j drea Doria. Ha detto di aver\ottenuto il brevetto di capita-^no di lungo corso nel 1921 c quello di comandante « superiore » nel 1952, per tl gran numero di ore sul mare. Come capitano del Dorja egli tra.\vena l'Atlantico ottanta volte,\1 e altre quarantacinque volte al comando di altre navi. Per 1S5 volte Calamai ha condotto un transatlantico nella zona di Nantucket. Fino al S5 luglio non aveva mai avuto il mini-\mo incidente. ! Il Doria fu dunque colpito ! e affondato la notte in cui un' giovane ufficiale, per la prima \volta, prese il comando di una nave in cattive condizioni atmosferiche. Calamai ha raccontato che 1111 min immillimi mmmi i la notte dell'incidente egli aveva al suo fianco due esperti comandanti, il capitano Franchini e il capitano Giannini, « Due buoni, ottimi ufficiali », egli ha detto. Dei libri di bordo, il co mandante del Doria è riuscito a salvare soltanto la prtmu parte del libro di navigazione, il ruolo dell'equipaggio e i libretti dell'equipaggio. « Abbiamo salvato — ha detto Calamai — anche due libri della Marina da guerra». - « Che genere di libri sono t ». « .Sono due libri segreti, due o2iuscoli pubblicati dalla Nato». Questa rivelazione ha portato nell'inchiesta una breve parentesi di mistero. I giornalisti presenti si sono sforzati di immaginare che cosa potesse esserci in tali libri. Qualcuno ha suggerito l'ipotesi che si tratti di distruzioni di emergenza in caso di conflitto >, come do vrebbe comportarsi l'equipaggio se dovesse trovarsi in mare al momento di una dichiarazione di guerra. Pietro Calamai ha ricostruito la serena partenza della sua z\nave dal Porto d> Genova. Era e il 17 lu!/H°, un martedì. L'Arijtlrea Doria salpò verso Napoli *we aiunse il 18. Alle due del j Pomeriggio del 18 luglio l'equi\Paaaio compi una prova di ^ manovra di emergenza»: fu rono spalancati i portclloni per l'imbarco dei passeggeri e furono lanciate la scialuppe numero nove e undici. A que\»Jo punto ai è interrotta la se\d^a-1E!iSa r<Prende do"la>" 1 alle dieci. Dopo aver risposto alle domante dell'avvocato Underwood incomincerà l'interrogatorio del legale dello Stockholm, -\avvocato Hai0ht. L'inchiesta è ! f°rse entrata nella sua fase ! *™™mattca. ' Duraì>tc l'interrogatorio del a \tenentc Johansen è emerso a e e ancora un particolare che vai la pena di ricordare. E' già noto il carattere del timoniere dello Stockholm, che dallo stesso Johansen è stato definito di temperamento « distratto ». Un avvocato ha chiesto all'ufficiale svedese dove si trovasse attualmente il timoniere, il cui nome è, per la cronaca, Peter Larsen. < E' sempre al suo posto >, ha risposto Johansen. <Comet — ha esclamato l'avvocato. — Forse vuol dire che il signor Larseii è sempre sullo Stockholm t ». Gino Tomajuoli •-♦-< ■

Luoghi citati: Genova, Italia, Napoli, New York, Suez, Toscana