Il processo Montesi il 21 gennaio a Venezia con 14 imputati e oltre duecento testimoni di Guido Guidi

Il processo Montesi il 21 gennaio a Venezia con 14 imputati e oltre duecento testimoni JLsi durata del dibattimento è prevista di almeno tre mesi Il processo Montesi il 21 gennaio a Venezia con 14 imputati e oltre duecento testimoni Il P. M. Cesare l'ai mi uteri ha citato come testi 134 persone già interrogate da Sepe, altre ne citeranno i difensori e la Parte Civile - Con Piccioni, Montagna e Polito sono accusati i personaggi minori di Capocotta - La figura del Presidente (I>al nostro inviato speciale) Venezia, 2 ottobre L'ultima parte della storia in cui si narra della misteriosa morte di Wilma Montesi e delle eventuali responsabilità, ad essa collegate, i giudici veneziani hanno deciso di cominciare a scriverla la mattina del 21 gennaio dell'anno prossimo nell'aula più ampia delle Fabbriche Nuove di Rialto. Dopo molte riflessioni e molte consultazioni, infatti, questa mattina il magistrato al quale è stato affidato il compito di esaminare, e se possibile chiarire, l'enigma sorto con il ritrovamento del cadavere della sventurata ragazza romana sulla spiaggia di Tor Vaianica, ha fissato per quella data l'inizio del processo. Il dottor Mario Tiberi ha comunicato la sua decisione al cancelliere e domani mattina partiranno le niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiii j diverse citazioni con le quali gli interessati saranno avvertiti che debbono considerarsi dal 21 gennaio prossimo a disposizione del tribunale veneziano: quattordici imputati e, per ora, centotrentaquattro testimoni. Avanzare previsioni sulla du. rata del processo è difficile: si accenna alla eventualità di un lavoro destinato a protrarsi per tre mesi consecutivi. Ma nessuno, in verità, può dire in proposito nulla di preciso e di definitivo. « Tutto dipenderà da mille elementi assolutamente imponderabili — commenta cauto il presidente quando qualcuno gli pone la domanda sull'argomento. — Noi cercheremo di andare avanti il più rapidamente possibile e senza perderci dietro a delle ombre. Ma il futuro è sempre -sulle ginocchia di Giove». Quando sei mesi or sono il primo presidente del Tribunale lo convocò nel suo gabinetto per avvertirlo che aveva deciso di affidargli l'esame del caso Montesi, il dottor Tiberi non seppe dapprima se rallegrarsi o dispiacersi. Accettò senza dire una parola. Pregò soltanto che gli fosse lasciato il massimo tempo disponibile per questo suo nuovo lavoro. E cominciò lentamente a sfogliare le pagine dei novantadue volumi e delle quattordici perizie in cui è racchiusa la storia di Wilma Montesi. Il dottor Mario Tiberi è un magistrato abituato agli esami minuziosi e complessi. Nato a Perugia il 7 ottobre 1905, dopo essere stato a lungo pretore a Senigallia, prese ad interessarsi di questioni civilistiche preferendole a quelle penali sino a quando, trasferito a Venezia, venne incaricato di presiedere una sezione .mista del Tribunale, una sezione cioè che si interessa di entrambe le materie. E' un uomo parco di parole, che preferisce ascoltare le osservazioni del suo interlocutore piuttosto che esporre le proprie; alto, eie- 1 gante, magro, tranquillo,'affa|b«e anche se nel dirigere i di battimenti spesso mostra una energia non prevista dal suo atteggiamento di tutti i giorni. Ha studiato per mesi t mesi la storia che il destino gli ha dato incarico di esami nare, e, sembra, che durante uno dei suoi recenti viaggi a Roma abbia fatto anche una puntata a Tor Vaianica, per rendersi cónto de visu del luogo dove ebbe inizio l'enigma di cui dovrebbe trovare la soluzione. Ha scelto già i due giudici che con lui collaboreranno durante il dibattimento; uno di questi dovrebbe essere il dott. Fleetzer. iiittiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiii r e Il dottor Cesare Palminteri, sostituto Procuratore della Repubblica, è il magistrato al quale è toccato il compito di sostenere il ruolo del Pubblico Ministero in questo processo. E' un siciliano nato a Sciacca, in provincia di Agrigento, il 1" marzo 1914.; ma da molti anni si è trasferito a Venezia dove, subito dopo la Liberazione, su designazione del C.L.N., fu nominato Questore, incarico che assolse per qualche mese con notevole sagacia e soprattutto con grande equilibrio per quei tempi cosi burrascosi. Ha terminato di studiare gli atti del processo all' inizio di settembre ed ha deciso di chiedere che i giudici prendano in esame soltanto 134 dei testimoni già interrogati dal dottor Se pe durante l'istruttoria ed ascoltino le letture di altre 105 deposizioni scritte. Il numero dei testimoni, lo gicamente, è destinato 'ad aumentare: ad esso bisognerà aggiungere, infatti, la lista, notevolmente folta, di coloro la cui citazione sarà richiesta dagli avvocati difensori e dagli avvocati di Parte Civile. Questo significa che, secondo un calcolo approssimativo, i testimoni da interrogare non saranno meno di 200 o S50. Piero Piccioni, imputato di aver causato la morte di Wilma Montesi, Ugo Montagna e Saverio Polito accusati di favoreggiamento aggravato, i guardiani di Capocotta, Venanzio De Felice, Anastasio Lilli, Terzo Guerrini, Palmira Ottaviani che dovranno difendersi insieme a Francesco Tannata, Pierino Pierotti, Mercedes Borgatto, Michele Simola, Pasquale Venuti, Maddalena Caramello ed Adriana Bisaccia dall'accusa di aver testimoniato il falso, quando la mattina del 21 gennaio dell'anno prossimo entreranno per la prima volta nell'aula troveranno una novità. Saia stata tolta la grande gabbia di ferro che oggi ancora circonda il banco degli imputati. Siederanno sul lato sinistro su una panca quasi frammisti ai loro difensori, accanto alla medesima grande stufa di terracotta che riscaldò nel 1910 la contessa russa Maria Nico laievna Tarnou-ska condannata poi ad 8 anni e 10 mesi di reclusione per aver partecipato alla uccisione del conte Paolo Kamaroewsky. Per arrivare in Tribunale ogni mattina essi dovranno traversare U ponte di Rialto e il mercato di San Giacomo. Ma nessuno si preoccupa eccessivamente che la curiosità dei veneziani possa provocare degli incidenti. « Quando verrà, celebrato il processo — commenta, sicuro, il presiden¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiititiitiiiiitittiiiiiitiiiiiiu te — sarà una stagione in cui ognuno avrà da pensare a ben altro che al caso Montesi. D'altra parte è bene che si sappia come in aula il posto per il pubblico sarà molto limitato: quello disponibile verrà riservato ai giornalisti. Sarà sufficiente questo avvertimento per tenere lontano i curiosi. Non bisogna esagerare in nulla. Esamineremo tutto con molta calma e cercheremo di fare giustizia, ma non dimenticheremo che questo è un processo come tanti altri anche se particolarmente difficile». E convinto di questa sua opinione ha rifiutato che una scorta armata, come qualcuno voleva, vegliasse notte e giorno sui 92 volumi e sulle 14 perizie che formano il processo scritto: ha, però, disposto che tutto il materiale venisse conservato in una stanza, foderata con lastre ferrate e chiusa da un enorme chiavistello, dove i mercanti veneziani dopo che Jacopo Sanso vino edificò le fabbriche nuove nel 1552 lasciavano in custodia i loro sacchetti di monete. Guido Guidi DsRiptsar■ililliliiliiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii