Due persone maciullate nello scoppio di petardi

Due persone maciullate nello scoppio di petardi Due persone maciullate nello scoppio di petardi Un'altra vittima nell'esplo(Dui nostro corrispondente) Napoli, 1 ottobre. Due sciagure dovute alla polvere pirica sono accadute fra la notte e l'alba con un bilancio di tre morti e dieci feriti quasi tutti gravi. Stamane alle 5,15 una tremenda esplosione ha svegliato gli abitanti di Camigliano in provincia di Caserta: una fabbrica clandestina di fuochi di artificio e petardi era saltata in aria, demolendo in via Rocco due ali di un fabbricato di tre piani. Lo stabile era di proprietà dell'artiflcere Crescenzo D'Onofrio, che a quell'ora insieme alla moglie Orsolina, la cognata Angela Sgueglia e a tre operai: Francesco Siciliano, Gennaro Garofalo e Pasquale Carosone, stava preparando una partita di bombe « scure », cioè quelle che causano solo rumo re, e bombe a colori, per la fe sta del patrono e per quella in corso di San Giovanni nella vicina borgata di Pantuliano, frazione di Pastorano. A rendere più tragica la sciagura vi è il fatto che nell'abitazione del D'Onofrio dormivano due suoi bambini, Luigi e Mario, di 4 e 3 anni, che rag giunti anch'essi dalla vampa e scagliati dal violento spostamento d'aria erano finiti con gli altri dal terzo piano sul selciato. Con l'aiuto di vari volontari, giunti sul posto prima che arrivassero i carabinieri, la polizia, i vigili del fuoco e i tecnici della Direzione d'Artiglieria di Capua, si cercava di rin-| Cnrtltcncccqchslnqsuerftvatracciare la moglie del D'Ono-Jfrio, una delle otto persone pre senti in casa, e mancali te fra le vittime estratte ed allineate per terra. Ad un certo punto, levando gli occhi in alto verso il sollitto, i soccorritori si accorgevano con orrore che il corpo della donna, trasformato in un nero troncone, era stato scagliato su di una trave rimanendovi in bilico. Il medico condotto Cario Borrelli, dopo un sommario esame delle vittime, provvede va a farle trasportare con auto del posto a vari ospedali: il ICarosone veniva ricoverato a plosione di un tiro a segno la nti eo n bdi a cdi à oe aenaa oè o e a elaabimigi g pa aon ul ri, aroliniria in-| Capua, il Garofalo e il Sicilia no — che, straziato, moriva durante il percorso — a Caserta: tutti gli altri a Napoli, ai « Pellegrini >. Dalle prime indagini è risultato che il D'Onofrio stava facendo asciugare presso un fornello a gas una « batteria » cioè una serie di venti bombecarta al tritolo del peso di dieci chilogrammi l'una. Un ingente quantitativo di fuochi — tre casse colme — che l'esplosione ha risparmiato, è | stato sequestrato. Il D'Onofrio aveva la regolare licenza per la fabbricazione, ma il suo lavoro, secondo quanto specificato nel permesso, avrebbe dovuto svolgersi in una casa posta in campagna, e non in quella dove si è verificato il sinistro. Già sei anni fa la famiglia D'Onofrio, mentre manipolava sempre abusivamente polvere pirica, in una altra abitazione della stessa strada, fu vittima di una sciagura e in quell'occasione il padre del D'Onofrio, Luigi, rimase ferito gravemente, mentre là madre Maria morì per le ustioni. Nella stessa strada, due anni fa, vi fu ancora un terzo incidente del genere, e in quell'occasione il fuochista Gio vanni Munno ebbe asportata di netto la mano destra. La seconda sciagura è acca duta nella notte a Mariglianella, dove si svolgeva la lesta detta della « Mater Domini ». Mentre tale Giovanni Tizzano, proprietario di un tiro a seo. caricava un fucile, un col-1 no-Jpo del calcio dell'arma dato da re ra anto ri he rra aio io de lui stesso contro una borsa col ma di polvere da sparo che aveva a tracolla, causava una paurosa esplosione. Il Tizzano rimaneva carbonizzato, tre ragazzi. Angelo Bisesti, Antonio Di palma, Antonio Accarini si abbattevano gravemente colpiti. Nella calca un quarto ragazzo, Francesco Maione, trovato un petardo inesploso, lo percuoteva con un martello, provocandone lo scoppio e rimanen to do anch>t,ii colpito alle brac il cia ed ai torace. a| C. g.

Luoghi citati: Camigliano, Capua, Caserta, Mariglianella, Napoli, Pastorano, Sicilia