Quasi sicura per Fanfani

Quasi sicura per Fanfani Quasi sicura per Fanfani la vittoria al congresso d.c. La sua lista conta già il 64% dei voti - Trattative per un accordo con Andreotti, mentre Fella e Sceiba tentano un'intesa delle destre - Giudizio del PSUl sull'atteggiamento di ISenni Roma, 1 ottobre. (e. f.) In preparazione al Congresso nazionale — che inizierà il 14 di questo mese a Trento — si sono svolti ieri venticinque Congressi provinciali, che, aggiunti al cinque della precedente domenica, portano ad un terzo dei totale le consultazioni locali già svolte. Sono stati difatti già eletti 242 delegati dei 750 che rappresenteranno il partito a Trento: un numero sufficiente per avere le prime indicazioni sulle forze delle varie correnti. Secondo 1 calcoli fatti dai dirigenti del partito, .iniziativa democratica (Fanfani) può contare, per il momento, sul 64 per cento dei voti: il restante 36 per cento è suddiviso tra i vari gruppi di minoranza, che, com'è noto, non sono riusciti a raggiungere l'accordo per una battaglia unitaria contro il gruppo maggioritario. I sindacalisti di Forze sociali distanziano, piuttosto sensibilmente, gli altri gruppi minori e con ogni probabilità riusciranno a mante nere questo distacco sino a Trento. A Napoli essi ottennero tutti i posti riservati alla minoranza meno uno (che conquistò Andreotti) e, per quanto i rappresentanti delle A.C.L.I. si mostrino propensi a spostarsi su posizioni più a sinistra, unendosi alla cosiddetta Sinistra di base (risultante dall'incontro dei gronchiani con i giovani seguaci del compianto Vanoni), vi so¬ no molte probabilità che possano anche a Trento ripetere la loro affermazione. Oltre a Forze sociali ed alla Base saranno presenti a Trento, come gruppi di minoranza, rappresentanti della lista Primavera (Andreotti), dei Cristiano-Sociali (Gonella) e di una « destra >. meno facilmente qualificabile, ma. che 3i raccoglie, comunque, attorno ai nomi di Pella e Sceiba. Naturalmente non è detto che questi vari gruppi rimangano frazionati anche a Trento. E' ancora possibile un accordo per la presentazione di liste concordate, così come è possibile che Iniziativa accetti di includere nella sua lista, sicuramente vittoriosa, gli esponenti di gruppi affini o con i quali, comunque, ha interesse a stabilire un'intesa. A questo fine lavorano già da qualche tempo Pella, Sceiba ed altri « notabili » del partito. La posizione più incerta, e per taluni aspetti ai fini congressuali più importante, è tuttavia quella di Andreotti. Egli è sicuro di poter condurre a Trento una- forte minoranza, e Fanfani desidererebbe intendersi con il giovane Miiiistro poiché egli potrebbe coalizzare le forze sparse di destra ed aiutare la sinistra nella battaglia antl-direzlonale a favore della proporzionale; non riuscirebbe con questo a sconfiggere Fanfani, ma gli amareggerebbe la vittoria. Il problema è che Andreotti esige per il suo appoggio un « prezzo » molto forte, cioè un numero di posti in lista che Iniziativa considera sproporzionato alle sue forze. La preparazione congressuale ha già anche il suo < scandalo >, di cui sono protagonisti il presidente della regione siciliana Alessi da una parte ed i dirigenti regionali del partito. Sembra che i metodi usati da questi dirigenti per rafforzare le loro posizioni nell'isola siano stati tutt'altro che ineccepibili dal punto di vista della correttezza democratica ed Alessi, intervenendo nei giorni scorsi al Congresso provinciale di Caltanissetta, li denunciò francamente. L'atteggiamento di Alessi provocò sensazione, ma i dirigenti centrali del partito riuscirono a bloccarla convincendo gli esponenti siciliani a fare una delle consuete dichiarazioni con la quale si diceva che gli oppositori avevano equivocato sulla portata delle sue co?i(esfa2Ìo>ii. Anche questo termine deve essere parso troppo forte, però, e co sì nella dichiarazione pubbli cata la parola co?itestaiioni era sostituita con osservazio ni. Alessi ha allora perso la pazienza ed ha inviato un telegramma di vivace protesta alla direzione del partito. Oggi lo stesso Alesai, insieme ad Aldisio ed a Sceiba, che condividono le sue accuse ai dirigenti di Iniziativa, si è incontrato con Fanfani che ha cercato di rabbonirli ed ha promesso interventi riparatori. Questa sera l'esecutivo del P.S.D.I. ha esaminato il risultato del recente comitato centrale del P.S.I. in preparazione alla riunione della direzione fissata per domani. I socialdemocratici sembrano orientati a non approfittare della parziale sconfitta subita da Nenni di fronte agli « antiunificatori » del suo partito ed a prendere, invece, atto — come aveva già anticipato ieri il sottosegretario Preti — della sincerità con cui il leader del P.S.I. ha imboccato la strada dell'unificazione e delle difficoltà che deve superare per vincere la partita. Ne fa fede anche l'atteggiamento del loro organo ufficiale, La Giustizia, che si attie ne scrupolosamente alla ero naca, evitando ogni spunto' polemico, mentre nell'editoriale attribuito a Saragat ci si limita a polemizzare con le pre tese di Togliatti (« l'unificazione si farà d'accordo con i comunisti o non si farà»), ed a ricordare con compiacimen to la convergenza che si sta- bilì tra socialdemocratici e so- cialisti all'inizio della crisi egiziana. «Non a caso — ri- corda il giornale — l'unifica- zione socialista ha preso le mosse dal coraggioso atteg-|giumento del compagno Nen ni in occasione del rapporto Kruscev e dalle parole scritte a suo tempo dall'Acanti.' sulla questione di Suez e di Nasser. I socialdemocratici resteranno sempre fedeli alle premesse dell'unificazione; tocca agli altri fare altrettanto >,