Gli sviluppi dell'aitare Nicolay dopo l'arresto dei tre funzionari di banca

Gli sviluppi dell'aitare Nicolay dopo l'arresto dei tre funzionari di banca Gli sviluppi dell'aitare Nicolay dopo l'arresto dei tre funzionari di banca Soddisfazione in Liguria per lo fermezza con la quale la Magistratura conduce l'inchiesto - Non sono da escludere altri arresti Come fu condotta a termine la grande truffa - Punti oscuri della "operazione Sannio„ - Gli interrogatori nelle carceri di Marassi Genova, lunedi sera. •1,'arresto dei tre alti funzionari del Banco di Sicilia, avvenuto ier% mattina in reIasione allo scandalo} Nicolay-S fior, ha prodotto penósa impressione, negli ambienti bancari e borsistici, e vivissimo «ansò di soddisfazione nella cittadinanza, che segue con interesse sempre crescente questa dolorosa vicenda e ammira la fermezza con la quale la magi¬ stratura conduce l'inchiesta. Le tre personalità, arrestate ieri (il mandato di cattura era lungo esattamente 95 cmj, e cioè il dott. Giovanni Caropreso, già direttore della sede di Genova del Banco di Sicilia, ma' da due mesi trasferito a Trieste in conseguenza dello scandalo, il dottor Pàolo Barone, condirettore della' sede di Genova, e il dottor Mario Rocca, direttore della- filiale di Sampicrdarcna dello stesso istituto <di credito, sono notissime a Genova e per la vasta, clicn- e anzi e del •èva ormoroso 4Ò. Óra, eventuali e funzio- tela che avevano e per le loro relazioni con autorità della provincia e del mondo industriale e politico. Furono forse queste relazioni che li portarono a stringere rapporti, tta'gli altri, con il grand'uff. Antonio Loi, ex-vice segretario..ttpitliinistrativo della D. C, eonjf'tzvv. Lanzillotti, il noto civilista milanese, con i tre ex-agenti di cambio Succio, De Ferrati e Gualco che U precedettero nel carcere di Marassi, eeei . Da alcuni giorni circolava in città il nome de) Banco di Sicilia còme finanziatore dell'impresa ohe acifuUfjL ì&pacchetto azionario Hiót$ dopo Parreste Lanzillotti nesjtó mai dubbi »u un i sviluppo dello se messi al sicuro fughe all'estero; nari di banca (avevano proprio la settimana scorsa rinnovato il passaporto), l'istruttoria prò segue, come ha dichiarato ieri sera il Sostituto Procuratore dott. Marcello De Felice, l'abilissimo magistrato che conduce questa istruttoria sommaria. « Gli arresti fino ad oggi operati — ha proseguito il magistrato — non rientrano nel quadro generale previsto dall'inchiesta. Gli arresti dei /unzionari di banca sono stati operati in seguito ad elementi scaturiti dagli interrogatori dei cinque arrestati precedenti e dall'esame dei documenti e dei fascicoli sequestrati ». Alla richiesta se altri arresti sono da prevedersi, il giudice ha risposto che l'istruttoria potrà avere altri sviluppi. |T[T«lwfc La parte che ka: avuto il Banco di Sicilia nelle arnione di Caropreso, Barone e Rocca, è attualmente limitata -alla nota operazione truffaldina della opzione sun'aumftn'ro di capitale del Nicolay-Sfiar.'-Nel corso degli interrogatori, il Sostituto Procuratore si ripromette certamente di avere altri elementi per conoscere quali influenze possano avere esercitato certi ambienti politici sulle speculazioni dei cinque soci e dei tre bancari. L'intervento del Banco di Sicilia risale a quando Loi, Lanzillotti, Succio, Deferrari e Gualco decisero l'aumento del capitale Nicolay lanciando sul mercato £1,8 mila azioni del valore nominale di 1000 lire ciascuna. Ad essi ne spettavano la metà: escogitarono la rinunzia all'opzione e scelsero il Banco di Sicilia per il collocamento del titolo. Ma i tre funzionari, anziché collocare tutte le US mila azioni, in accordo con il presidente del Nicolay, aw. Lanzillotti, il vicepresidente Gualco e i consiglieri Loi, Succio e De Ferrari ne collocarono il 50% con il sopraprezzo del diritto di opzione, vale a dire 1000 più 4470, e trasferirono il ricavato sul conto personale dei cinque; indi acquistarono, per conto della Sflar, le restanti lt4 mila anioni pagandole 1000 lire ciascuna. Da questo momento ha inizio il rialzo forzoso del titolo sostenuto da un'accesa campagna in Borsa esercitata da Succio, Gualco e De Ferrari nella loro duplice veste di agenti di cambio e amministratori del Nicolay. Ma quello che adesso interessa l'opinione pubblica, dopo l'arresto dei tre bancari, è lo sviluppo che avrà l'altra operazione portata a termine solo per metà e che è nota con il nome di « operazione Sannio*. In essa è stata chiamata più volte in causa l'influenza di personalità che avrebbero promesso il finanziamento di un miliardo e mezzo dalla Cassa del Mezzo, giorno per lo zuccherificio del Sannio. nel Beneventano. TI dott. Mario Rocca, uno dei tre bancari arrestati,: e un certo conte Canali, funzionario della Cassa, da una parte, Lanzillotti, Succio, Qùatcò" e Deferrari dall'altra costituirono, con cinque milioni di capitale, la Società Zucohenfxci del Sannio.'I primi due avrebbero tenuto per sé il 70% delle azioni, quale premio della mediazione del miliardo e mezzo che la Cassa aveva promesso e che poi no» ha dato,, a avrebbero intestato le azioni stesse a tre avvocati prestanome. Nel fascicolo del « Sannio », che il sostituto Procuratore sta ingrossando di noto e di documenti, esiste, un fòglio a stampa: < L'Informbazione parlamentare — agenzia di notizie industriali agricole commerciali e finanziarie, n. SS, del 9 agosto '56, edito-a Roma, iscritto al Registro della cancelleria del Tribunale di Nàpoli al n. 810 del ts gennaio ISSO e diretto da F. Argentino*.Vi si legge: < Lo scandalo di Genova e lo Zuccherificio di. Benevento. • Roma 9. mi giornali hanno nato notista del colossale crack per l'ammontare di miliardi avvenuto a Genova e nel quale sono stati implicati gli esponenti del gruppo Nicolay. Trattasi dello- stesso gruppo ohe, tramite una gentile signora, era riuscito ad ottennero la protezione del'segretàrio particolare di una alta persona, avvocato Cordona, per imbasti re la nota vicenda della Zuccherificio di Benevento (sulla carta) al quale doveva essere effettuato da parte della Lrvalmer per conto della Bears un finanziamento di circa due miliardi di lire, mentre la Società aveva appena un capitale versato di tre o quattro milioni. Anche in questa dolorosa circostanza si appalesa sempre di più la necessità che gli uomini politici siano cauti nel far frammischiare il loro nome, anche a fini di bene, in affari o peggio ancora in Un. bastiture di affari di origine non chiara, tanto che, per il caso in esame, il finanziamento, malgrado le pressioni, fu negato. Ed è stato un bene. € Frattanto Yavv. Cordona, segretario particolare di una alta personalità in caricò- e contemporaneamente presidente della Camera di Commercio di Benevento, nonché patrocinatore dello zuccherificio, è stato adesso, malgrado le prò. teste, nominato ugualmente componente del Consiglio di amministrazione della Cassa del Mezzogiorno ». Questa e la nota nel suo testo pressoché integrale. Spetta ora all'inquirente appurare la veridicità dei seguenti fatti: 1) chi è e se esiste la gentile signora che ottiene la protezione di altolocate personalità; I) perché il nome di un uomo politico i stato utilizzato per una operazione speculativa; ■ S) se è vero che alcune persone si incontrarono col gruppo Nicòlay-BFIAR (Rocca, Canali, Lanzillotti, Succio, Gualco e De terrari) per concertare le linee dell'operazione speculativa: E' questo a lato, più delicato del lavoro del magistrato il quale, dopo gl'interrogatori dei tre alti funzionari di banca arrestati ieri, darà un nuovo corso alla sua indagine. Dalle 8 di stamattina il dottor De Felice * impegnato a colloquio con i difensori dei tre bancari: aw. Grammatica per U Caropreso e aw. Ferraris per gli altri due. Nel colloquio, ir Sostituto Procuratore ha sostenuto con gli avvocati la sua tesi e ha ascoltato {'esposizione dei penalisti; che sostengono la assurdità dell'imputazione, poiché i funzionari di banca eseguiscono gli ordini dei loro clienti • non debbono essere tenuti responsabili delle altrui malefatte. Questo secondo i difensori. Alle 15 il dott. De Felice inizia a Marassi Finterrogatorio dei tre nuovi arrestati. u c. m. II dott. Giovanni Caropreso, già direttore della sede di Genova del Banco di Sicilia, era stato recentemente trasferito alla sede centrale di Trieste. (Telefoto a « Stampa Sera »)