La giuria giustifica Magni ma Defilippis è stato danneggiato

La giuria giustifica Magni ma Defilippis è stato danneggiato Imo. tHaaMMasa trolaia Ha alo nel Giro del Jàaarlo La giuria giustifica Magni ma Defilippis è stato danneggiato Roma, lunedi sera. «E' stata una bella corsa;una vera corsa, con salite, discese e pianure». Così Fiorenzo Magni ha giudicato il XV Giro del Lazio qualche minuto dopo la vittoria conquistata in volata sulla pista In terra battuta dello Stadio Olimpico; ed ti suo giudizio hanno evidentemente condiviso le migliaia di persone disseminate lungo il capriccioso e variatlsaimo percorso Tutti hanno compreso l'enorme importanza che ha assunto ièri in questa gara la presenza di Giancarlo Astrua; tutti infatti sanno apprezzare la generosità di un atleta quando questa è profusa a piene mani; ed in effetti ad Astrua, fuggito a dieci chilometri da Roma, rimasto solo ih testa fino al 17° chilometro, dopo aver vinto il G. P. della Montagna e giunto all'Olimpico con i primi sei, si deve in gran parte se il Giro del Lazio, nelle ore di sferzante solleone — che avrebbe potuto rischiare di renderlo un passeggiata di c alicnamento > — è stato vivificato dalla sua lunga fuga. L'episodio finale ha causato polemiche a non finire, ha diviso in due il pubblico che gremiva gli spalti dell'Olimpi¬ co; ha procurato a Magni una buona dose di fischi, ed anche critiche sulla stampa sportiva di stamane. In effetti è avvenuto questo: nella volata uno scarto di Magni ad una quindicina di metri dalla linea' de) targuardo aveva costretto Defilippis a cessare l'azione di rimonta che stava portando su Fiorenzo. Il danneggiamento, è evidente, c'è stato. Ma Magni ha diritto ad essere giustificato e quindi ad essere prosciolto dalla accusa di aver tagliato fuori Defllippia. L'anziano campione, infatti, veniva sulla dirittura di arrivo a < tutta birra >; e la pista, che come è notò, non è sopraelevata, gli ha giocato il brutto tiro di farlo allargare verso destra, Defliippls, che veniva dietro, si vide improvvisamente tagliare la strada. De Fillppls non aveva ancora messo il piede a terra che dava sfogo alla sua stizza; ed in parte II torinese aveva ragione anche lui. Le voci di reclamo sono subito circolate, quando ancora Magni stava compiendo 11 giro d'onore; ma il vincitore, a sentirle mentre saliva la scaletta degli spogliatoi per uscire dallo stadio, ha risposto: < Ma come si fa a reclamare! Su una pista in terra battuta si può benissimo sbandare e Defliippls lo sa meglio di me >. Reclami non ce ne sono stati, per la verità; e poi la Giuria ha fatto definitivamente giustizia con un comunicato ufficiale: <Negli ultimi 50 metri vi è stato un lieve sbandamento da parte del corridore Magni dovuto al terreno friabile per la pista in terra battuta. A parere della Giuria non si deve addebitare una colpa al corridore Magni >. Qualche conclusione? C'è molta gente tra i nostri ciclisti che ancora marcia bene: di Astrua abbiamo detto e per lui confermiamo ancora l'elogio più sincero, Boni è un gregario senza eguali, a quel generoso che è Moser manca solo un po' di esperienza, e al < tamburino » Ranucci solo 11 flato per reggere alle distanze. Gli stranieri erano cinque; molto bene il giovane Van Kerchove, sufficienza per Derycke; gli altri non li abbiamo mal visti. Giorgio Nani

Luoghi citati: Lazio, Roma