Bene in pista male su strada questo il bilancio dei campionati

Bene in pista male su strada questo il bilancio dei campionati 1 CICLISTI AZZURRI RlEBsTBAESO DA C OI»lv\AOIUIY Bene in pista male su strada questo il bilancio dei campionati Messina, Maspes e Baldini hanno meritatamente conquistato ad Ordrup tre titoli -Segnale d'allarme per gli "stradisti,, DAL NOSTRO INVIATO Copenaghen, lunedi sera. / campionati del mondo si sono chiusi. Sull'edizione 1956, un'edizione caratterizzata dal maltempo, cala il sipario. E viene l'ora dei bilanci, l'ora che lascia campo libero alle chiacchiere, che esige le discussioni, Pesame dei risultati, magari anche le critiche. Sette titoli in palio, tanto vale riassumerne la distribuzione: inseguimento professionisti: Messina (Italia)} velocità professionisti: Maspes (Italia); inseguimento dilettanti: Baldini (Italia); velocità dilettanti: Rousseau (Francia); mezzofondo: French (Australia); strada dilettanti: Mahn (Olanda); strada professionisti: Van Steenbergen (Belgio). E guardiamo ora ii comportamento degli azzurri nelle varie specialità, non lasciamoci pren- dorè la mano dalla festosa giornata di ieri. Incominciamo anzi dalle prove su strada che stanno fatto registrare per noi una doppia e secca sconfitta. Professionisti su strada: in una giornata particolarmente ripida tormentata dalla pioggia 0 flagellata dal vento la squadra nel suo complesso ha fallito il bersaglio. Due anziani •— Magni e Coppi — hanno tenuto testa alla coalizione dei belgi e degli olandesi restando DiiiiiniiimiisiiiiiiiiiuiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin a o e oi n e a alni ei o dal più al meno sul livello di Bobet. Nessun italiano per colpa della foratura che ha danneggiato Fiorenzo nel finale è giunto con il gruppetto di testa; ma non è questo il fatto più serio, il fatto più serio è costituito dalla débàcle subita dai giovani che sono letteralmente scomparsi dalla lotta. Senza l'abitudine ai 300 chilometri combattuti senza respiro, quelli che dovrebbero rappresentare le forze nuove sono crollati. Nessuna scusa possibile, la sconfitta è un semplice e serio monito che occorre accettare con. serenità traendone i maggiori insegnamenti possici». Dilettanti su strada: situazione differente anche se ha condotto a uguali, risultato. I ragazzi di Proietti hanno tenuto sotto le ruote le redini della corsa, una corsa particolarmente difficile da controllare poiché i cento protagonisti erano quasi altrettante incognite. Azzurri e francesi si sono danneggiati a vicenda in una reciproca sorveglianza consigliata iniiiiiiiiiiiiiiinniiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiinimi appunto dal reciproco rispetto che una formazione aveva dell'altra. I nostri giunti al momento chiave delta gara hanno operato parecchi tentativi per risolvere la contesa a loro favore, e sono stati i bianco-rossoblu a condurre sempre l'inseguimento, bloccando ogni offensiva di marca italiana. Non essendosi prodotta alcuna selezione, 40 uomini si sono affacciati al traguardo per disputarsi il trionfo: italiani e francesi erano stanchi, U più forte velocista azzurro, Romagnoli, ha avuto per di più la disavventura di bucare una gomma negli ultimi 100 metri. Tra i due litiganti, il terzo gode: il successo è toccato all'olandese Mahn. I nostri però non hanno deluso. Inseguimento dilettanti: discorso breve, la superioritd complessiva degli italiani era troppo grande per ammettere sorprese. Secondo la tradizione i nostri rivali erano gli inglesi. La coppia Sheil - Brotherton, che aveva trionfato l'anno scorso, era stata sostituita dalla coppia Qambriil-Qeddes, cvidentfwnento meno forte, L'esperto Fagg'.n insieme con Baldini, uomo nuovo, hanno superato gli avversari, in finale si sono disputati in famiglia il succèsso. Ha vinto Baldini in modo travolgente, le possibilità del ragazzo di Villanova di Forlì per ora non hanno limite. Tanto per citare un esempio: se il romagnolo si attacca al record dell'ora, ebbene, noi riteniamo che il primato di Anquefil corra seri pericoli. Velocità dilettanti: per noi, botte. Costa, il commissario che è un elemento prezioso e che non cerca mai motivi strani per trovare le cause delle batoste, la sera della vittoria di Rousseau ha subito commentato: < Abbiamo perso perché eravamo più deboli! >. Migliori del trio azzurro, formato da Pesenti, Ogna e Pinarello, sono stati tre uomini, per l'appunto Rousseau, poi Balie, poi Tresslder. L'australiano nelle fasi iniziali della competizione diede l'idea di essere il più in gamba, ma al momento buono il suo fisico ebbe un crollo: via aperta per Rousseau e per Batte, ha vinto il francese più brillante, più — diciamo cosi — velocista- L'argentino è forte, manca però di brio, il suo sistema nervoso, almeno all'ap¬ parenza, non vibra come sarebbe necessario. Per noi, Pesentt e Pinarello dal più al meno sul rendimento normale, Ogna al dt sotto. Una giornata cattiva in un periodo non troppo fortunato: le due cose insieme sono costate un titolo al giova/ne bresciano. Mezzofondo: Martino, elemento di non grande valore, ha preferito scegliere come allenatore Wambst invece del più esperto Pasquier, le sue scarse possibilità sono ancora diminuite, l'azzurro non e giunto alla finale. Il successo di French dà risalto all'importanza dell'allenatore: Oroslimond che ha oondotto l'australiano al trionfo è un anziano del mestiere, la vittoria almeno per metà gli spetta di diritto. Per noi la specialità, è « chiusa >, il lavoro assiduo della commissione tecnica non riesce a dare i suoi frutti. Tra i battuti di Copenaghen, Verschueren e Timoner, i due più quotati aspiranti al titolo hanno fatto una brutta fine. Inseguimento professionisti: note liete, gioiose addirittura. Alla vigilia c'erano tre uomini a giuocarsi la maglia iridata: Messina, Anquetil e . Strehler. BrcsfAndcvqsAqbdssi Btrehler non incuteva un gran rispetto, il giovane rosso crociato è corridore di valore discreto ma non eccezionale, chi faceva veramente paura era Anquetil. Il francese è padrone di un meraviglioso babaglio di classe e l'aver battuto il record di Coppi sull'ora costituiva un biglietto da visita sul quale inutils era imbastire discussioni. Cera un dubbio, se Anquetil sulla distanza dei cinque chilometri, sullo sforzo cioè breve e violento, fosse capace di rendere.come sulla lunga distanza, ma U ragazzo giovedì sera dava una tale dimostra eione da convincersi anche gli inoreduii, proprio mentre Messina infilava una aerata grigia e poco brillante. La finale fra i due grandi campioni è stata bellissima, ha trascinato veramente all'entusiasmo. Conclusione: il siciliano di Torino è il miglior inseguitore del mondo; almeno per ora non ci sono rivali in grado di resistergli. Velocità professionisti: continuarlo per noi i buoni risultati, Se nell'inseguimento Messina aveva lo spauracchio Anquetil, nella velocità Maspes, campione uscente, doveva, sbrigarsela con Harris. La storia è vecchia, l ; a , , i nostri colleghi stranieri sotto sotto sostenevano che il successo del milanese l'anno passato al Vigorelli contasse sì, ma sino ad un certo punto, a Milano mancava Harris, si sarebbe visto a Copenaghen chi dei due fosse degno di vestire la maglia iridata. Seguiamo il ragionamento dei nostri colleglli; se tanto dà tanto, vuol dire che Maspes superando ieri nettamente Harris è il velocista più in gamba, vuol dire che non lo è solo adesso, ma che lo era anche nel 195S a Milano- Senza insistere sulla questione l'azzurro ha messo in vetrina a Ordrup una serie di volate da accontentare tutti i gusti, nessuna incertezza, una sicurezza continua e costante, la sicurezza di chi si sente che gli avversari sono meno forti di lui. Conclusione. Portiamo a casa tre titoli su sette in palio. Il bilancio generale è più che soddisfacente. Ma occorre operare una divisione netta fra la strada e la pista. Nella pista i dirigenti ed i tecnici italiani hanno ormai creato una scuola che ha ragazzi e metodi sufficienti per affermarsi ovunque, una scuola capace di dettar legge in ogni paese d'Europa. La sconfitta patita dai. dilettanti velocisti rappresenta un episodio, evidentemente non si pud vincere sempre. Per la strada' invece € siamo a terra cavaliere/ >. E nemmeno c'è da insistere con i dilettanti la cui corsa in genere è una giuocata al lotto che può andar bene come andar male; c'è da soffermarsi invece sui professionisti, qui l'aver perso soprattutto in quel modo preoccupa. In questo campo l'opera dei tecnici conta fino a un certo punto, occorrono gli uomini, gli atleti che sappiano prepararsi da soli, ben coscienti del lavoro che hanno da fare, dei sacrifici che hanno da affrontare. A Ballerup è suonato il campanello d'allarme. Torniamo in Italia, sul nostro treno viaggia Messina Stamane lasciando Copenaghen Guido ci diceva; ci' la mia vittoria più bella, queil'Anquetil costituiva un vero pericolo pubblico. Pero — mi corregga se ho torto — «o prepararmi, io, per il campionato del mondo t ». Aveva ragione, il siciliano. Preparazione, il segreto di Pulcinella. E adesso Messina continua a prepararsi Alla fine del mese attacca il prestigioso record dell'ora. Serva d'augurio, Guido, la maglia iridata di Ordrup, la quinta maglia di campione del mondo che va ad arricchire una collezione semplicemente sensazionale. Gigi Boccacini Maspes (al centro) tra Harris a sinistra e Plattner dopo il trionfo nelle prove di velocità a Copenaghen.. (Telefoto)