Le direzioni dei due partiti socialisti

Le direzioni dei due partiti socialisti Le direzioni dei due partiti socialisti Quella del FSI si è riunita alle dieci sotto la presidenza di Menni -1 lavori dell'esecutivo socialdemocratico hanno invece avuto inizio alle undici con l'intervento del delegato ttoll'lnternazloiinle - Prima della riunione, il sen. Pierre Commin ha avuto un lungo colloquio con Fon. Romita - Le difficoltà da superare Roma, lunedi sera. II problema dell'unificazione socialista sta rapidamente arrivando a maturazione. Oggi si sono riunite le due direzioni socialiste, da cui si attendono 1 documenti ufficiali sui quali si potrà discutere, finalmente, In base a dati di fatto e non a Interpretazioni più o meno esatte e più o meno Interessate. Tuttavia alcuni elementi possono già trarsi dalle riunioni che i due partiti hanno tenuto ieri. I socialisti del P.S.I., dopo quella di ieri svolta in gran segreto, oggi' tengono la seconda riunione ed è molto probabile Che entro questa sera stessa la direzione del partito concluda 1 suoi lavori. I socialdemocratici, a loro volta, hanno tenuta la riunione del loro esecutivo, in preparazione di quella della direzione che si tiene In giornata. Alle riunioni dei socialdemocratici assiste Coirimin che ieri, al termine dei lavori dello esecutivo, si è mostrato particolarmente ottimista: secondo il senatore francese, le prospettive gli appaiono talmente favorevoli da fargli pensare a un incontro a tre, fra lui, Saragat e Nennl: insomma una specie di c patto fra galantuomini >, prima di arrivare al partito unificato, il cui processo sarà ovviamente lento e anche faticoso. Dal socialdemocratici si sono avute voci quasi tutte concordi, per l'unificazione socialista. e anzi da sinistra si morde il freno. Dice Zagari: «O la facciamo subito, o è meglio non pariare più di unificazione socialista >. Ma da esponenti di destra del partito è venuto più di un ammonimento- a stare attenti ai mal Spassi, a non precipitare le cose, ad avere solide garanzie dai socialisti che alano essi a venire su posizioni democratiche, non già fare il processo inverso che, come dice Paolo Rossi, costituirebbe «esattamente l'opposto di una unificazione socialista». Il Ministro della Pubblica Istruzione non partecipa ai lavori odierni della direzione socialdemocratica, ma ha inviato al segretario del partito una lettera in cui ha condensato lì suo pensiero, giudicato da molti chiaramente negativo. Il problema che più travaglia 1 socialdemocratici In questo momento è la questione sindacale; essi si rendono conto che 1 socialisti non possono accontentarsi dello statu quo, come propongono da Palazzo Wedekind, o addirittura, come vorrebbe Viglianesi, di radunare tutti 1 socialisti nella ut.L, in modo da fare tre Confederazioni, quella comunista, quella democristiana e quella socialista; e tanto meno I socialisti che sono nella C.G.I.L. possono accettare un generico patto di unità d'azione con le varie correnti socialiste che rimarrebbero, come ora, all'Interno di ciascuna Confederazione. Se queste sono le difficoltà obbiettive che t socialdemocratici non sottovalutano, essi, in certo senso, danno per scontata l'accettazione da parte del socialisti nennlanl del postulati politici, i quali si possono ridurre a due punti essenziali: il ridimensionamento in senso occidentale della politica estera; autonomia completa rispetto al comunisti. Ma; invece, sono proprio questi due punti che turbano i sonni, già abbastanza agitati, dei socialisti del P.S.I. Nella riunione della Direzione tenutasi ieri, Nenni avrebbe fatto una esposizione molto diversa da quella che ci si sarebbe potuto attendere dopo le molte dichiarazioni da lui rese alla stampa; egli ha sostenuto col suol amici di non aver preso alcun impegno (e come avrebbe potuto farlo?) e di aver esaminato con Saragat i « grandi problemi » soltanto su un piano di carattere generale. I primi Interventi che hanno fatto seguito alle dichiarazioni d. Nennl sono stati dissenzienti e'quindi negativi. Basso ieri ha detto a Bologna: «Non si cancellano dieci anni di polemiche con un abbraccio del capi». E il .sindacalista Santi: « E' Inconcepibile ritenere che alla unificazione socialista debba corrispondere l'uscita dei socialisti dalla C.G.I.L. ». D'altra parte, c'è da considerare che se Commin, che ha parlato con molti esponenti del due partiti, si è detto cosi si-, curo e tranquillo riguardo all'unificazione, deve avere le sue buone ragioni. E' vero che l'incontro ufficiale con Nenni, 11 senatore francese l'avrà soltanto alla fine delle riunioni della direzione del P.S.I., ma è anche vero che, nell'incontro di sabato sera, Nenni deve pur avergli riferito ì termini essenziali nel quali riteneva di poter procedere all'unificazione del due partiti. Per loro conto, 1 comunisti cercano di Inserirsi nel gioco, e ieri Amendola, nel suo discorso al teatro « Adriano », ha fatto chiaramente intendere che i comunisti hanno da dire la loro sull'unificazione socialista, voglia o no il senatore Commin. E in proposito si rileva che molti socialisti nennlanl (a cominciare da Pertlnl, che oggi appunto vedrà Commin per fargli sentire l'altra campana) la pensano come lui: cioè non vogliono abbandonare l'unità d'azione col comunisti, col rischio di trovarsi, dall'oggi al domani, i cugini di ieri schierati dall'altra parte. E' vero che Nenni ha affermato di non desiderare una < rottura fracassante », ma è certo che se rottura vi sarà, essa non potrà limitarsi a qualche vetro soltanto. La riunione della direzione del P.S.I. si è aperta alle dieci sotto la presidenza dell'on. Nenni; quella della direzione socialdemocratica, invece, alle undici, con mezz'ora di ritardo sul previsto per dare modo al sen. Pierre Commin di incontrarsi con l'on. Romita. Il colloquio ha avuto inizio esattamente alle 10,15 e si è svolto al Ministero del Lavori Pubblici. Pellecchi»

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