"Per 24 ore i guerriglieri mi hanno tenuto prigioniero,,
"Per 24 ore i guerriglieri mi hanno tenuto prigioniero,, CIPRO: il racconto dell'inglese catturato come ostaggio "Per 24 ore i guerriglieri mi hanno tenuto prigioniero,, John fremer, 78enne funzionario in pensione, era stato prelevato dall' «Eoka» • Avrebbe dovuto essere ucciso in segno di rappresaglia per tre condanne a morte di ciprioti - Liberato per l'intervento di uno degli stessi condannati, ha dovuto compiere una marcia estenuante sulle montagne Nostro servizio particolare Nicosia, lunedi mattina. /I 78enne John A. Cremer, funzionario inglese in pensione, è stato rimesso ieri sera in libertà dai terroristi dell'* Eoka >, che, dopo averlo rapito, avevano minacciato di ucciderlo se non fosse stata commutata la pena di morte inflitta da un tribunale dell'isola ai ciprioti Andreas Zakos, Charlilos Michael e Yacovov Patatsgu. Già manifestini in tal senso erano stati distribuiti dall'*. Eoka », quando l'intervento di uno dei condannati a morte, lo Zakos, il quale aveva invitato i terroristi a risparmiare la vita del vecchio Cremer, è valso a ottenere, a meno di' 24 ore di distanza, l'inattesa liberazione. A prezzo di un'estenuante marcia notturna fra le montagne, il vecchio inglese è riuscito a raggiungere la sua abitazione, nei pressi di Kyrenia. Qui l'ha trovato questa mattina una pattuglia di soldati britannici in perlustrazione. Cremer, duramente provato dalla sua paurosa avventura, presenta soltanto alcune scalfitture prodottegli dalla disagevole marcia attraverso le impervie montagne poste tra il luogo in cui è stato liberato e Kyrenia. Poiché tuttavia versa in condizioni di estrema prostrazione psicofisica, le autorità hanno deciso di provvedere al suo ricovero in ospedale. Ed ecco il racconto della sua avventura che egli ha fatto, con voce fievole a tratti rotta dall'emozione, al commissario di polizia di Kyrenia, C. E. Beley: « Mercoledì sera lasciai la mia abitazione all'ora consueta per recarmi alla scuola del villaggio in cui tengo lezioni di lingua inglese. Ad una curva del sentiero quattro uomini mascherati sbucarono da dietro una pianta, sbarrandomi il passo. Uno solo dei quattro teneva in pugno una pistola. "Mani in alto in nome dell'Eoka" dia- se, puntandomela contro. "Non. siamo qui per uccidervi" aggiunse subito, come per tranquillizzarmi. Uccidetemi pure se volete, risposi, alla mia età non mi importa morire ». «I quattro allóra mi afferrarono — ha proseguito il Cremer -—milegarono mani e piedi, mi imbavagliarono e bendarono. Ricordo che fui trascinato nell'interno di una macchina. Non ricordo quanto durò il viaggio. Quando l'automobile si fermò ven«*..j»#i"*<?. fHQTA e fatto entrare in una casa. Non so quanto vi rimasi; avevo ormai perduto la nozione del tempo. Il bavaglio mi veniva tolto solo per consentirmi di mangiare. Bicordo che mi diedero soltanto 'pano 0 uova. La sera potevo, sempre bendato, concedermi qualche ora di sonno. Poi fui nuovamente rimesso in macchina. Quando questa si fermò venni gettato a terra con uno spintone. Qualcuno mi disse: "Ci penserà la polizia a trovarvi".- Sentii U rombo del motore perdersi in lontananza ». « Il leggero stordimento provocato dalla caduta a terra stava lentamente dissipandosi. Ebbi netta la sensazione di essere ormai_ libero anche se con Te mani''e i piedi ancora legati. Riuscii, a prezzo di duri sforzi, a liberarmi. Era notte. Per fortuna il plenilunio mi rischiarava il cammino. Mi avviai per un sentiero in discesa. Era ripidissimo. Scivolai più volte, cavandomela solo con qualche graffio e qualche scalfittura ». « Non so dire — ha concluso il Cremer — quante ore camminai. Dovevano essere certo molte perché il giorno non accennava a spuntare. Fu verso l'alba che vidi in lontananza le prime case di Kyrenia. Credetti di svenire dalla gioia. Con un ultimo sforzo percorsi gli ultimi chilometri.- Quando giunsi sulla soglia della mia abitazione il paese era ancora deserto. La porta era aperta. Entrai, salii faticosamente al piano superiore, e mi lasciai cadere sfinito sul letto*. r. r..
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