Appuntamento per i reduci del Tour al Velodromo

Appuntamento per i reduci del Tour al Velodromo QUESTA SERA A TORE NO Appuntamento per i reduci del Tour al Velodromo Defilippis riceverà l'applauso per il suo brillante 5° posto nella "Grande boucle,, DAL NOSTRO INVIATO Parigi, lunedi mattina. E' finito il Tour, i corridori tra sabato sera e ieri mattina hanno lasciato Parigi di gran carriera, i fortunati si sono diretti verso le varie località dove erano in programma le prime riunioni, gli altri sono fornati a casa. Una corsa che ha diuertlfo, ohe è stato bello seguire nello evolversi degli improvvisi colpi di scena, una corsa che però — a distanza — forse ha deluso. Non perché non sia stata combattuta, che non si fila a 40 all'ora senso combattere, non perché gli « Assi » non si siano impegnati, dal momento che gli Ockers, i .Gaul, i Bahamontes spesso e volentieri si sono gettati nella battaglia; no, ha deluso per la classifica che ha offerto alle ultime battute. Ogni gara ha una storia sua, particolare. Il Tour del '56 non esce dalla regola. Occorre però innanzitutto rendere elusitela a Walkowiak — questa specie di Udinese delio scorso anno tradotta in ciclismo — che in fin dei conti ha vinto con pieno diritto e che probabilmente è molto più in gamba di quanto non si creda. Ha il destino degli umili, dei modesti che possono fare anche i miracoli e si sentono scoprire, come nel caso di Walkowiak, il viso che assomiglia ad un cane del San Bernardo, ohe si sentono dire che sono bravi si, ma anche e soprattutto fortunati. Bella soddisfazione! Noi non vogliamo sostenere che il vincitore del Tour improvvisamente si sia rivelato un divo della bicicletta, sosteniamo però che con la sua faccia di ragazzo buono è stato il migliore e il più forte E gli € Assi >t Oli Assi sono Assi, ma non troppo, ecco tutto. Ockers, Bahamontes e Oaul, che si sono lamentati a più riprese di essersi allineati al via con il ruolo pesante di favoriti, il che comporta un sacco di doveri e ben pochi diritti, sono stati let- ■ feralmente travolti nella fase iniziale, e le montagne ormai spezzettate e per di più lontane dai traguardi, non sono state sufficienti a far riguadagnare il tempo perduto. Ockers, Bahamontes e Oaul erano i favoriti per... mancanza di meglio. Non si trattava, insomma, dei Coppi, dei Bartali, dei Bobet, dei Koblet Quest'anno nell'atmosfera nuova che si viene creando nel ciclismo per la mancanza di personaggi di primissimo piano, quest'anno nell'atmosfera nuova voluta dagli organizzatori del Tour, desiderosi di creare una oompetizione dura ma non sfibrante, i favoriti si sono lasciati prendere nella trappola. Nella bagarre di questo Tour a media record (siamo passati dal primato tenuto da Bobet nel '54 con km. 34,6311, ai 36,512 dell'attuale vincitore), la squadra italiana è rimasta in piedi. C'erano al via tanti capitani di cui nessuno evidentemente voleva rinunciare ai gradi. Ma l'evolversi della eorsa e l'indiscutibile abilita di Binda, hanno ottenutolo scopo. E ci slamo imposti in sei tappe, più di ogni altra formazione, e Defilippis è quinto in classifica e siamo secondi nella graduatoria per compagine. Un bilancio onorevole, se appena appena Fornara e Coletto fossero stati in buone condizioni, il trionfo sarebbe stato possibile se non addirittura probabile. Inutile piangere sul latte versato o tenere il broncio a Pasquale e a Tino: non erano in forma, spiaceva di sicuro più a loro che agli altri. Dice Binda: < Sono soddisfatto. L'obiettivo che mi ero prefisso l'ho raooiunto. E ho avuto la gioia di averre visto giusto in Defilippis^ Oli

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