D'Agata e fa roulette

D'Agata e fa roulette Ai margini dell'incontro Calza vara- D'Ottavio a St. Vincent D'Agata e fa roulette DAL NOSTRO INVIATO SAINT VINCENT, lunedi sera. Mario D'Agata, spettatore di eccezione sabato a Saint Vincent all'incontro CalzavaraJD'Ottavio, non ha volato tare dichiarazioni circa il successo del « minatore di Varese ». Tramite il suo procuratore Occhi, 11 neo-campione del mondo si è detto soddisfatto della vittoria del suo compagno di scuderia, che ha meritato il verdetto favorevole per la slcureaza e la irruenza dimostrata. D'Agata attende ora di difendere il titolo di campione mondiale dall'assalto del messicano Jlaul Hacias. Strana la attuazione di questo pugile d'oltre Atlantico, è considerato campione del mondo dalla federazione di New York, mentre tutti gli altri enti pugilistici riconoscono D'Agata. Un incontro D'Agata-Maciag metterebbe fine a questa irregolare situazione, ma gli interrogativi per combinare questo match sono tanti, forse troppi, a cominciare dalla località dove i due pugili dovrebbero combattere. In California oppure in Italia? D'Agata è troppo scaltro per accettare di attraversare l'oceano per mettere in palio 11 titolo. I dollari costituiscono sempre un incitamento a decisioni 'avventate, ma D'Agata ed il suo procuratore Cecchi ci pensano sopra. D'Agata comunque accetterà senza discutere le deliberazioni dei suoi dirigenti. E' un ragazzo obbediente, il neo-campione, anche se Ieri ha valuto fare usa scappatella al Casinò, non ascoltando i consigli di Cecchi. Niente di grave. Intendiamoci. D'Agata si è seduto ad un taralo della « roulette », ha fissato le sue attenzioni sugli ultimi numeri del gran tavolo verde, ha perso la piccola cifra pre¬ ventivata, e se né andato. Forse al Casinò i>'Agata ha trascorso un paio d'ore in assoluta tianqulllìtà: niente richieste di autografi o complimentose strette di mano. I suoi compagni di tavolo erano impegnati in ben altre faccende... La serata pugilistica di Saint Vincent ha avuto un buon successo di pubblico, anche se alcuni posti del vasto prato del Kursal sono rimasti vuoti. Del resto gli organizzatori non si sono mai preoccupati dell'incasso: tre milioni di spese con un introito lordo di molto al di sotto della metà, ma lo scopo prefisso è stato egualmente raggiunto, uno scopo tutto pubblicitario. Calzavara — felicissimo, come è logico, per il successo — ha concesso interviste a tutti. Spera di incontrare avversari italiani, ma si augura presto di dare la scalata al titolo eurotedesco Hecht. Cecchi ha smorpeo, detenuto attualmente dal zato un po' gli entusiasmi del suo pupillo; « All'alloro continentale penseremo poi ». D'Ottavio è uscito dal confronto provatissimo, ma nel contempo non si dava pace per l'intervento determinante del medico federale; avrebbe voluto continuare fino alla fine, ben sapendo che il verdetto non avrebbe potuto assolutamente essere un altro. ""Mlavio è tornato a Roma cou rarco sopraccigliare sinistro spaccato, con l'occhio destro gonfio e tumefatto, il tutto nascosto da un magnifico paio d'occhiali neri. A Saint Vincent D'Ottavio ha dato definitivamente l'addio ad ogni sogno per il titolo italiano dei mediomassimi. Steve Klaus, l'allenatore della Federazione per 1 dilettanti, ha seguito attentamente gli incontri dei giovani che hanno combattuto sul ring del Kursal di Saint Vincent. Ogni tanto scnoteva la testa preoccupato. Al termine della riunione abbiamo chiesto a Steve Klaus se tra 1 giovani da lui seguiti In vista di Melbourne c'era anche qualche piemontese. La risposta è stata aetta: « Nessuno, in questo momento proprio nessuno». GIULIO ACCATINO

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